Acqua riciclata: come, perché e usi pratici

Perché l'acqua riciclata?

L'acqua riciclata è prodotta attraverso una serie di trattamenti delle acque reflue e piovane. L'uso di questa fonte idrica ha un'importanza sempre crescente e giustificata dall'impoverimento delle risorse idriche naturali. 

 

 

Questo impoverimento è dovuto a diverse cause, prima fra tutte l'aumento della popolazione mondiale, che si stima debba crescere ulteriormente del 20-30% entro il 2050. Questo determina di conseguenza un incremento della domanda di acqua.

Le fonti naturali di acqua vengono poi, spesso, compromesse dall'inquinamento, in seguito agli scarichi delle attività umane, in particolar modo di quelle industriali. 

Altre cause della riduzione delle risorse di acqua sono il cambiamento a livello climatico e lo spreco sempre crescente dell'acqua da parte dell'uomo. 

Al fine di ridurre lo spreco di acqua ed incrementare questa fondamentale risorsa, una soluzione proposta è proprio il riciclo dell'acqua e il suo riutilizzo, in modo da mettere in atto un vero e proprio risparmio idrico. Per questo motivo, l'impianto di recupero va progettato tenendo conto anche della destinazione d'uso, oltre che della quantità di acqua necessaria. 

Si stima che il recupero dell'acqua piovana a livello casalingo possa portare a ricoprire circa il 50% del fabbisogno totale di ciascuna famiglia. Inoltre, l'acqua piovana ha caratteristiche interessanti come l'assenza del calcare e del cloro, che la rendono perfetta ad esempio per l'uso della lavatrice e di altri elettrodomestici, in quanto va a ridurne i guasti

 

 

Come riciclare l'acqua

Il risparmio dell'acqua è regolamentato da un'apposita legislazione, la legge quadro sulle acque, D.Lgs. n.152 del 1999. Questa legge stabilisce che è necessario adottare delle misure per sensibilizzare le persone a ridurre il consumo e lo spreco di acqua, ma allo stesso tempo andare ad usare tecniche di riciclo e riutilizzo dell'acqua. Per favorire questi meccanismi, sono previste diverse misure fra cui delle agevolazioni per le imprese che riciclano l'acqua.

Il recupero dell'acqua piovana è possibile anche a livello casalingo attraverso impianti di recupero dell'acqua che è possibile poi utilizzare per tutti quegli scopi per cui non è strettamente necessaria l'acqua potabile, come nel caso delle pulizie domestiche e dell'auto, l'uso della lavatrice, lo scarico del WC e l'irrigazione di fiori e piante. Ecco che molte case, specie in quei paesi in cui vi è scarsità di acqua, vi sono serbatoi per la raccolta dell'acqua piovana, usata ad esempio per l'irrigazione o altri scopi. 

Ad onor del vero, però, la maggior parte degli usi casalinghi dell'acqua necessitano di quella potabile, come nel caso della preparazione dei cibi, dell'uso della lavastoviglie o della doccia. 

L'acqua piovana può essere contaminata da sostanze presenti nell'atmosfera, come le piogge acide, oppure da quelle rilasciate dai sistemi di raccolta delle acque. Inoltre, l'acqua piovana raccolta può essere contaminata da batteri, virus e parassiti di vario genere veicolati da animali che possono accedere agli impianti di raccolta. 

Per rendere potabile l'acqua riciclata, quindi, si usano agenti chimici, biologici e fisici che vadano ad eliminare le cause di contaminazione e pericolo per la salute. 

Vi sono diverse tipologie di impianti che recuperano l'acqua trattandola in modo diverso a seconda della destinazione d'uso. Gli impianti di recupero dell'acqua piovana a livello casalingo sono a basso costo, anche di installazione. Essi sono costituiti da un serbatoio per la raccolta dell'acqua, da un filtro per l'eliminazione del materiale estraneo dall'acqua e da un sistema di aspirazione e pompaggio dell'acqua. Quest'ultimo sistema consente di prelevare l'acqua pulita ed immetterla nel sistema idrico. Per rendere l'acqua potabile, anche a livello casalingo, è necessario un ulteriore passaggio: infatti, per l'eliminazione delle contaminazioni microbiologiche dell'acqua vi sono apparecchi a raggi ultravioletti e filtri di sabbia e carbone, che vengono accompagnati alla clorazione per la rimozione delle sostanze organiche eventualmente presenti nell'acqua. In questo modo l'acqua può diventare potabile e riutilizzabile. 

 

 

Ovviamente, perchè il funzionamento dell'impianto di recupero dell'acqua piovana sia valido e sicuro, è necessario rivolgersi a persone competenti in materia che realizzino sistemi davvero efficienti. I costi per un impianto completo per il riciclo dell'acqua a livello casalingo si aggirano intorno agli 800 euro, giustificati da una riduzione dell'ammontare della bolletta per l'acqua pubblica. 

Il miglior riciclo si ottiene, a livello domestico, in quelle case ad alta sostenibilità che vengono costruite già in partenza con sistemi di raccolta e riciclo delle acque. 

Dove si ricicla l'acqua: le città a risparmio d'acqua

In alcuni paesi, il trattamento delle acque reflue per la produzione di acqua riciclata è particolarmente sviluppato e questo tipo di acqua viene usata anche a livello casalingo per gli scopi per cui è necessaria acqua potabile. In alcune città l'uso di acqua riciclata è diventata l'unica opzione per avere acqua a disposizione. 

Spesso, però, vi sono alcune informazioni allarmanti ed errate riguardanti l'acqua riciclata e così, in quei paesi in cui la carenza idrica non è una vera e propria emergenza sentita fortemente dalla popolazione, le persone sono poco propense ad utilizzare l'acqua riciclata e di conseguenza i progetti a riguardo falliscono. Un esempio è quanto accaduto nel 1995 in California, dove a San Fernando Valley era stato progettato un modello di riutilizzazione delle acque. Un giornale locale, però, aveva espresso forti titubanze in merito, allarmando la popolazione riguardo questo progetto. Di conseguenza, l'uso dell'acqua così riciclata è stato consentito per il solo scopo agricolo ed industriale.

Un fatto simile è accaduto in Australia in tempi più recenti: nel 2006, nonostante una profonda siccità, era stato bloccato un progetto di riciclo delle acque che avrebbe consentito l'approvvigionamento di almeno il 30% del fabbisogno idrico della zona. La popolazione era insorta a tal punto che il progetto venne considerato da adottare solo in casi di estrema emergenza

Molto importante, quindi, è la corretta informazione e sensibilizzazione della popolazione, per fare in modo che progetti sempre più innovativi abbiano davvero successo.  

In molti paesi occidentali, le acque reflue vengono trattate in modo da poter essere eliminate in sicurezza, senza che contaminino l'ambiente circostante. In questo modo, però, si spreca acqua che potrebbe essere depurata ulteriormente per essere resa potabile. L'acqua così riciclata potrebbe essere addirittura immessa nell'impianto di distribuzione pubblica dell'acqua e usata a livello domestico. 

In California, precisamente a San Diego, dopo diversi anni in cui non venne appoggiato dalla popolazione, nel 2012 iniziò a svilupparsi e ad essere applicato un progetto di riciclo delle acque, che aveva come obbiettivo quello di ridurre la dipendenza della città dal fiume vicino, soggetto oltre che a siccità anche all'inquinamento. Entro il 2035, gli impianti di depurazione e riciclo dovrebbero produrre circa un terzo dell'acqua necessaria alla popolazione di San Diego. 

Birra e acqua riciclata

In America, un'azienda di birra, la Stone brewing di San Diego, utilizza l'acqua riciclata per la produzione della bevanda, che viene così chiamata "Full Circle Pale Ale". Questa birra è stata presentata nel 2017 dalla stessa azienda nel corso di un evento organizzato a San Diego. la birra è prodotta da acque reflue trattate e potabilizzate e ha un gusto gradito a molti, fra cui anche al sindaco stesso della città. Tutti gli ingredienti utilizzati per la produzione sono altamente selezionati e contribuiscono, così, ad un miglioramento del gusto e del profumo. 

Contro dell'acqua riciclata

I timori di quanti sono contrari all'uso dell'acqua riciclata per scopi potabili non sono campati in aria. Infatti, nel passato vi sono stati episodi di contaminazione delle acque. 

Nel 2014, ad esempio, una cittadina del Michigan aveva subìto una contaminazione da piombo delle acque riciclate. Lo stesso episodio è accaduto in alcune città del Canada. In California le acque sono risultate contaminate da Pfas.

Per questo motivo, sono fondamentali i sistemi di controllo delle acque, che vadano a rilevare eventuali contaminazioni, non solo da parte di sostanze chimiche, ma anche da parte di microrganismi, come virus e batteri. La contaminazione microbiologica è un rischio sempre crescente, dovuto sopratutto al riscaldamento globale. L'inquinamento chimico delle acque è in aumento in seguito al numero sempre maggiore di sostanze che vengono riversate in esse, come farmaci, cosmetici e detersivi. 

Nonostante questo, avere acqua riciclata sicura e potabile è possibile ed è un progetto già messo in atto da diverse città nel mondo. 

 

 

 

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