La dieta di Noemi, Meta Experience ideata dalla dietista Monica Germani, è sulla bocca di tutti da quando la cantante si è presentata sul palco di Sanremo con 15 kg in meno e una forma smagliante.
In questo articolo vi spiego perché questa dieta molto probabilmente non funzionerà con voi, e perché qualunque tipo di dieta avrebbe, probabilmente, funzionato con Noemi. Perché le forze che hanno portato Noemi ad attuare questa "metamorfosi", che è stranamente anche il titolo del suo nuovo album, non gliele ha di certo fornite la dieta Meta, né il protocollo Tabata.
Di questa dieta si conosce veramente poco e devo dire che questa è una novità: in genere quando viene promossa la dieta di un VIP, si indicano almeno a grandi linee le strategie alimentari che vengono utilizzate. In questo caso no lo si fa: nulla si conosce riguardo i cibi vietati e quelli consigliati, la ripartizione dei macronutrienti, le calorie, ecc. Dunque per valutare questa dieta dobbiamo basarci esclusivamente su quello che si legge nelle pagine ufficiali che promuovono questa dieta.
Dalle quali apprendiamo che Meta Experience propone un approccio multidisciplinare che prevede il supporto non solo di un dietista, ma anche di uno psicologo, perché l'aspetto psicologico è fondamentale in un percorso di dimagrimento. Tutto questo è sicuramente positivo, anche se immagino che un approccio del genere sia tutt'altro che economico, se bisogna scomodare due figure professionali che sicuramente non lavoreranno gratis, a maggior ragione se si vuole seguire il soggetto in modo accurato. Insomma, se per dimagrire devo fare 10 sedute dallo psicologo e altrettante dal nutrizionista, la cosa rischia di diventare un attimino onerosa, ma tant'è.
Dal punto di vista alimentare, va sottolineata una cosa che ahimè dal mio punto di vista è negativa, ma capisco che anche il marketing vuole la sua parte e nel 2021 se non parli di DNA non sei nessuno: ecco che viene proposto un test del DNA per stabilire se il soggetto ha intolleranze o predisposizioni particolari. Inutile dire che questi test non hanno valenza scientifica, nel senso che non sono ancora stati studiati abbastanza approfonditamente per essere ritenuti affidabili. Oppure ci rivelano informazioni sostanzialmente inutili: per sapere se avete una predisposizione genetica per la cellulite basta che vi guardate allo specchio, non importa fare un test genetico. Oppure se avete sempre fame e siete 20 kg in sovrappeso, e non siete mai stati particolarmente magri, diciamo che è probabile che la vostra genetica non sia proprio il massimo da questo punto di vista.
Insomma, il test del DNA è inutile, almeno allo stato attuale, anzi può essere addirittura controproducente perché potrebbe darvi un potente giustificativo per evitare di impegnarvi a fondo, perché "tanto non c'è nulla da fare".
Le trasformazioni incredibili degli attori di Hollywood sono molto frequenti e fanno molto scalpore. Nel mondo anglosassone molti Youtuber stanno sollevando polemiche molto fondate, soprattutto per quanto riguarda le trasformazioni avvenute con l'evidente utilizzo di PED (Performance Enhancing Drugs, ovvero sostanze dopanti come steroidi anabolizzanti o SARMS), perché in questo modo si generano aspettative irrealistiche nelle persone che vogliono migliorare la propria forma fisica.
I protagonisti di queste trasformazioni, infatti, non ammettono mai l'uso di sostanze dopanti, anche quando questo è evidente, e attribuiscono i loro risultati a diete improbabili (petto di pollo, broccoli e riso) e a programmi di allenamento altrettanto improbabili (6 ore al giorno di allenamento per 6 giorni a settimana, roba che nemmeno un atleta professionista sarebbe in grado di sostenere).
Ora, io non sto dicendo che Noemi non abbia seguito questa dieta e non si sia allenata con il Tabata, posto che ritengo questo metodo di allenamento privo di alcun senso, se si vuole dimagrire e migliorare il proprio aspetto fisico (vedi articolo sul Tabata), tuttavia vi invito a riflettere su una cosa molto importante: la motivazione che c'è dietro a una operazione che puzza di marketing lontano un km.
Noemi è una cantante affermata, non ne conosco l'evoluzione e quindi non so quanta notorietà avesse prima di Sanremo 2021. Tuttavia in questa sua apparizione a Sanremo con un look rinnovato e ben 15 kg in meno, con un album dal titolo "Metamorfosi", non posso non vederci una operazione di marketing. Una roba da "famo er botto". Complimenti a lei, ovviamente, non c'è niente di male in tutto ciò... Ora però immaginate di essere nei panni di Noermi: avete la prospettiva di presentarvi in un palcoscenico così prestigioso, di fronte a milioni di italiani, con un look che vi metterà sotto i riflettori e vi farà surclassare tutti gli altri per quanto si parlerà di voi. Questo vi rilancerà alla grande e vi farà guadagnare tantissimo. Immaginate che motivazione poteva avere Noemi.
Tra l'altro, potendosi dedicare anima e corpo al progetto, senza dover pensare ad altro, potendo essere seguita da uno staff composto da allenatore, psicologo, dietista. Questa motivazione voi non l'avrete mai. Ed è questa motivazione la chiave di tutto. Noemi avrebbe potuto seguire qualunque dieta sensata e qualunque programma di allenamento sensato, e avrebbe raggiunto lo stesso il risultato. Voi? Consentitemi di dire che avreste avuto molte meno probabilità di farcela.
Il dimagrimento è nella testa e dal punto di vista operativo è molto semplice: si tratta di adottare uno stile di vita alimentare e sportivo sufficientemente corretti, e di portarli avanti PER SEMPRE.
La motivazione che vi spinge a seguire questo stile di vita è la cosa più importante di tutte. Se la nostra carriera dipendesse da questo, saremmo quasi tutti magri. Per questo motivo la dieta di Noemi, per corretta che sia, molto probabilmente non funzionerà altrettanto bene su di voi. Se mettessi sul piatto 100.000 euro sono straconvinto che il più refrattario alla dieta accetterebbe la sfida di mettersi a dieta e tornare normopeso. Purtroppo per voi nessuno vi offrirà 100.000 euro per dimagrire. Voi non siete Noemi, dovete trovare una motivazione di altro tipo, possibilmente altrettanto forte.
Quando ho letto queste critiche ho notato con piacere che sono esattamente gli argomenti che tratto nella mia dieta ideale, un approccio nel quale la densità calorica è trattata come uno dei punti fondamentali, tra l'altro è curioso notare come io e la Rolls siamo giunti alle stesse conclusioni, identificando nel valore di 150 kcal/hg lo spartiacque tra i cibi da preferire e quelli da limitare nella propria alimentazione.
La chiave del discorso, a mio parere, è tutta qui: la densità calorica è UNO degli aspetti da tenere in considerazione nel programmare una dieta veramente efficace, gli altri, altrettanto importanti, sono quello psicologico, quello sociale e quello metabolico. Per esempio, ritengo un errore (commesso da tante diete) quello di dare via libera totale al consumo di verdura con meno di 50 kcal/hg, perché un eccesso di questi cibi può portare un blocco del dimagrimento, a prescindere dalle calorie che apportano!
Aggiungerei anche alle critiche mosse alla Rolls, il fatto che in una dieta bisogna distinguere in modo preciso i giorni di attacco del peso dai giorni di riposo, perché una riduzione disordinata (non quantificata in modo preciso) delle calorie assunte comporta sempre un dimagrimento inefficiente, dunque rallentato rispetto agli sforzi impiegati, e nel peggiore dei casi può comportare una stasi nel peso.
Il controllo della densità calorica dei cibi è fondamentale in un piano di mantenimento del peso raggiunto con la dieta, contemporaneamente bisognerà anche lavorare sull'aspetto psicologico e sociale. Durante le fasi di dimagrimento, bisognerà adottare un approccio più rigoroso, dove la densità calorica assume un'importanza minore, mentre subentrano altre regole più mirate all'ottimizzazione dello smaltimento del grasso in eccesso.
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