Il dietista è un operatore sanitario individuato dal Decreto del Ministero della Sanità del 14 settembre 94, in possesso della laurea triennale L/SNT/3, che rientra nella Classe delle lauree in PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE.
Questa classe è divisa in due aree, una tecnico-diagnostica e un'altra tecnico-assistenziale. La figura del dietista rientra in quest'ultima area.
In Italia le università con questa laurea triennale, appartenente alla facoltà di Medicina e Chirurgia, sono presenti in molte città: BARI, BOLOGNA, BRESCIA, CATANIA, CATANZARO "MAGNA GRECIA", CHIETI-PESCARA FERRARA, FIRENZE ,FOGGIA,GENOVA,L'AQUILA,MESSINA,MILANO,MILANO CATTOLICA, ROMA, MODENA-REGGIO EMILIA, NAPOLI , PADOVA, PALERMO, PAVIA, PISA, ROMA SAPIENZA, ROMA TOR VERGATA, SIENA, TORINO.
Il dietista svolge la sua attività nel settore pubblico o privato, (nelle mense ospedaliere o scolastiche) offre le sue competenze per individui sani o malati, per singoli o comunità.
Il dietista elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l'accettabilità da parte del paziente. Gli interessi del dietista non riguardano solo l'elaborazione delle diete, ma si estendono al controllo dell'igiene degli alimenti, all'educazione alimentare, alla ricerca scientifica, alla collaborazione con le industrie del settore alimentare, alla coordinazione di attività relative all'alimentazione nonché, all'insegnamento universitario delle scienze e tecniche dietetiche applicate, materia di studio del corso di laurea in dietistica, e del tirocinio triennale in qualità di tutor.
Il dietista può lavorare come libero professionista, ma non può svolgere la sua professione svincolato da una prescrizione medica. Per farlo, il percorso più breve potrebbe essere quello di proseguire i suoi studi con la Laurea Specialistica in Scienze della nutrizione (presente a Firenze o Perugia) e iscriversi all'Ordine nazionale dei biologi, dopo il superamento dell'esame di stato, diventando dunque biologo nutrizionista.
Al contrario di medici e biologi i dietisti non hanno un albo ma un'associazione a cui iscriversi (ANDID, Associazione Nazionale Dietisti Italiani).
I dietisti contestano ai biologi il fatto di poter prescrivere diete senza l'autorizzazione del medico (cosa che un dietista non può fare), anche se di fatto un biologo potrebbe (e in genere è proprio così) non aver nessun tipo di competenza nel campo della nutrizione visto che qualunque soggetto iscritto all'albo può svolgere la professione di biologo nutrizionista.
Un recente parere del Consiglio Superiore di Sanità sulle competenze del biologo in materia di nutrizione specifica che "Il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta miglioramento del proprio "benessere" [...]", escludendo i casi in cui è presente una patologia, che deve essere preventivamente diagnosticata dal medico. In parole povere, se la dieta viene prescritta (dal medico) a un soggetto malato, il biologo, come il dietista, può elaborare la dieta ma solo dopo avere ricevuto la diagnosi del medico.
Lo stesso parere afferma che il dietista "[...] svolge la sua attività professionale in stutture pubbliche o private, in regime di dipendenza o pubblico professionale" e, in particolare, in collaborazione con il medico ai fini della elaborazione di diete sotto prescrizione medica."
Mi sembra abbastanza evidente, dunque, come una delle differenze sostanziali tra il dietista e il biologo della nutrizione sia che il primo lavora in collaborazione col medico, mentre il secondo può operare anche autonomamente.
Inoltre, il Consiglio Superiore di Sanità ritiene preferibile (non obbligatorio dunque) che il biologo che opera privatamente nel campo della nutrizione abbia seguito il diploma di Specializzazione in Scienza dell'Alimentazione.
Le proteste dei dietisti sulla carta sono condivisibili, tuttavia ritengo che queste diatribe siano abbastanza sterili, prima di tutto perché il dietista che desidera operare in autonomia può semplicemente fare altri due anni di università (ottenendo la Laurea Specialistica in Scienze della nutrizione) diventando biologo nutrizionista.
Alla base di tutto c'è la presunzione che la formazione universitaria sia sufficiente per operare nel mondo professionale. Un buon nutrizionista non viene di certo formato dall'università, che deve fornire le basi teoriche, poi l'esperienza si fa sul campo e con l'approfondimento individuale. Dunque, un biologo nutrizionista appassionato potrebbe non aver fatto nemmeno un esame relativo alla nutrizione ma avere una preparazione migliore di un dietista o di qualunque altro esperto in nutrizione, perché ha studiato da solo o si è formato sul campo affiancando per esempio un dietologo o un altro nutrizionista con più esperienza; così come un dietista molto bravo e preparato potrebbe avere competenze superiori a un biologo nutrizionista con specializzazione.
In un campo così multidisciplinare come quello della nutrizione, soprattutto quando si parla di dimagrimento, la bravura del soggetto e la sua capacità di mettere in pratica le nozioni apprese con lo studio è di certo più importante della sua formazione universitaria.
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