Per ernia si intende la fuoriuscita di un viscere, o di più visceri, dalla cavità nella quale normalmente questi visceri sono contenuti.
Questa fuoriuscita avviene attraverso un orifizio che può essere anatomico oppure di nuova formazione.
Gli elementi costitutivi di un'ernia sono il tragitto, il sacco, il contenuto e spesso si trova un lipoma erniario (accumulo di grasso vicino all'ernia che aderendo può stirare il sacco e causare la progressione dell'ernia). Il tragitto può essere costituito da un semplice orifizio oppure da un vero e proprio canale delimitati da orifizio interno profondo e da uno esterno superficiale.
Le ernie più note sono quelle dei dischi intervertebrali, e quelle inguinali oggetto di questo articolo.
L'ernia inguinale può generarsi per pulsione, a causa di una debolezza della fascia muscolare, o di alcune zone predisposte che non riescono a contenere i visceri in caso di aumento di pressione nella cavità che li contiene, oppure per trazione per scivolamento esterno favorito da un lipoma.
Le ernie inguinali emergono da una zona chiamata orifizio muscolo pettineo e hanno il sacco erniario solitamente costituito dal peritoneo e da un'ansa intestinale.
All'interno della parete addominale si hanno 5 pliche che dividono ogni metà del peritoneo in 3 fossette a sinistra e 3 a destra e ognuna si affaccia sul canale inguinale. Si avrà quindi la fuoriuscita dell'ernia da una di queste tre fossette che nomineremo fossetta interna (quella più verso la linea dell'ombelico), esterna (quella più verso il fianco) e quella intermedia (tra le due precedenti).
Quelle che escono dalla fossetta intermedia vengono definite ernie dirette, perché sono quelle che percorrono il minor tragitto tra l'ingresso e l'uscita dal canale inguinale.
Le altre vengono definite ernie indirette e più precisamente ernia obliqua interna se proviene dalla fossetta interna e ernia obliqua esterna se esce dalla fossetta esterna.
L'ernia obliqua esterna è la più frequente e il tragitto è costituito dall'intero canale inguinale: questo percorso solitamente permette il passaggio dei testicoli, durante la vita fetale, dalla cavità addominale allo scroto. Il canale è presente anche nelle femmine.
A seguito del passaggio, l'ingresso di questo canale viene parzialmente occluso dall'inspessimento della fascia addominale permettendo comunque il passaggio del dotto deferente e del fascio vasculo-nervoso del testicolo, per questo motivo l'ernia esterna è più frequente nel maschio che nella femmina.
In caso di mancata occlusione si avrà quindi un soggetto che sarà più o meno predisposto alla formazione di ernia inguinale a seconda della grandezza del passaggio rimasto nell'anello profondo.
L'ernia esterna è l'unico caso di ernia inguinale congenita (ovvero che si ha dalla nascita).
A seconda delle dimensioni si avrà la punta d'ernia, ernia interstiziale, l'ernia completa e l'ernia inguino scrotale.
La punta d'ernia è quella che emerge unicamente per pochi millimetri dall'anello inguinale profondo. Si può apprezzare meglio facendo tossire il paziente.
L'ernia interstiziale è quella che emerge dall'anello inguinale profondo ma non raggiunge quello esterno.
L'ernia completa è quella in cui si vede la tumefazione raggiungere l'anello inguinale esterno.
Infine abbiamo l'ernia inguino-scrotale in cui il sacco scrotale raggiunge lo scroto, la diagnosi è molto facile, con il paziente in piedi si nota come la presenza di un terzo testicolo all'interno dello scroto. Queste ernie tendono ad evolvere ingrandendosi sempre di più rischiando la loro complicazione più temuta, ovvero, lo strozzamento, con la necrosi del sacco erniario oppure la compressione del fascio vasculo-nervoso con possibile necrosi testicolare.
Non c'è possibilità che l'ernia si riduca col passare degli anni, quindi essendo l'intervento chirurgico l'unica terapia possibile è giusto che venga attuata in breve tempo dopo la scoperta dell'ernia da parte del medico.
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