L'epistassi (sangue al naso) o rinorragia è definita come un'emorragia a provenienza nasale o da regioni anatomiche limitrofe per un'erosione o rottura vascolare che si manifesta con fuoriuscita di sangue dalle narici o scolo ematico posteriore nella rinofaringe.
È una delle forme più frequenti di accesso al pronto soccorso di pertinenza otorinolaringoiatrica. Circa lo 0,5% della popolazione generale si reca al pronto soccorso per perdita di sangue dal naso, di questi solo il 6% richiede un'ospedalizzazione e la maggioranza di tali pazienti può essere gestita e dimessa in tempi brevi. Del 6% di ospedalizzazione, il 10% richiederà un intervento chirurgico.
Il distretto nasale ha un'altissima vascolarizzazione che è data dell'anastomosi a più livelli tra il circolo della carotide interna e della carotide esterna. I vasi che contribuiscono alla vascolarizzazione di questo tratto e che quindi contribuiscono al sanguinamento nasale sono:
Questi vasi realizzano due aree in cui è più frequente il sanguinamento formando due plessi, uno anteriore e uno posteriore.
L'area più frequente in assoluto di sanguinamento anteriore è l'area del setto antero-inferiore definita locus valsalvae e si ha per una convergenza del circolo dell'arteria etmoidale anteriore con alcuni rami che originano dalla carotide esterna. Invece l'area in cui più frequentemente è associata a sanguinamento posteriore è l'area di woodruff, formata dalla convergenza del circolo dell'arteria etmoidale posteriore (quindi della carotide interna) e rami posteriori della carotide esterna.
La differenziazione tra sanguinamento anteriore e posteriore è importante perché permette di distinguere l'epistassi anteriore con sanguinamento solo dalle narici ed epistassi posteriore, che causa uno scolo di sangue in rinofaringe.
La comparsa di epistassi può essere causata da diversi fattori e si riconoscono cause locali e sistemiche che concorrono o determina tale patologia.
Il trattamento dell'epistassi varia a seconda della gravità e a seconda che sia anteriore o posteriore.
Sanguinamenti minimi anteriori generalmente non richiedono terapia, infatti il processo di emostasi fisiologico provvederà a formare un tappo piastrinico e a bloccare la microemorragia.
Nei casi in cui ciò non sia sufficiente il paziente dovrà stringere le ali del naso verso il setto nasale e piegare la testa in avanti per circa 10-15 minuti. In questo modo bloccherà la fuoriuscita ematica e faciliterà il processo emostatico. Piegare la testa indietro anziché avanti è una manovra errata in quanto il sangue fluirebbe nello stomaco dove possiede un effetto emetico e inoltre tale procedura impedisce di valutare se la fuoriuscita di sangue progredisce o meno.
Se dopo circa 30 minuti tale manovra non ha portato risultati è consigliato presentarsi in pronto soccorso per una visita otorinolaringoiatrica.
Il trattamento medico per le lesioni anteriori consiste in due opzioni, a seconda che si riesca ad identificare la sede del sanguinamento:
Nei casi invece di epistassi posteriore vengono utilizzati tamponi a 2 palloncini, di dimensioni diverse e gonfiabili separatamente. Il palloncino più piccolo viene localizzato a livello del rinofaringe mentre quello di dimensioni maggiori viene utilizzato per esercitare la pressione nella parte posteriore della cavità nasale.
Questi tamponi hanno un duplice scopo:
Nei casi in cui ci sia un sanguinamento recidivante, in cui non è possibile identificare la sede del sanguinamento e il tamponamento nasale è stato inefficace, è necessario attuare un intervento endoscopico. Qualora non si riesca a identificare la sede del sanguinamento, si cauterizzeranno le arterie responsabili del sanguinamento a monte (arteria sfenopalatina, arteria etmoidale anteriore e arteria etmoidale posteriore).
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
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