Il Fuoco di Sant'Antonio è una infezione da Herpes Zoster, lo stesso virus che causa la varicella. Dal Medio Evo in poi, Sant'Antonio Abate viene invocato per calmare e guarire i dolori che "bruciano", come quelli afflitti dalla patologia chiamata appunto "fuoco di Sant'Antonio".
Il nome "herpes zoster" deriva dal greco "herpo" (strisciare) e "zoster" (cintura), per indicare gli effetti di questa patologia che si insinua nel corpo come un serpente di fuoco e che a volte presenta strascichi lunghi e invalidanti.
Sant'Antonio abate nacque in Egitto nel 251 e nel 270 si ritirò nel deserto della Tebaide, dove iniziò la vita da penitente. Il culto di Sant'Antonio è probabilmente dovuto alla sua fama di guaritore dall'Herpes Zoster, che accompagnò la sua figura in vita. In alcune località Sant'Antonio era invocato anche contro la peste e altre malattie.
L'iconografia tradizionale presenta sempre Sant'Antonio con due elementi: il fuoco e il maiale. Il fuoco rappresenta il male, mentre il maiale rappresenta la cura. Infatti nel medioevo si usava spalmare grasso di maiale sulle parti del corpo colpite dall'Herpes Zoster.
L'Herpes Zoster è un virus molto diffuso. Si stimano ben 1,5 mlioni di casi in tutta Europa e almeno 500000 negli Stati Uniti, ogni anno (circa 250 casi ogni 100000 persone). Solo il 5% dei soggetti colpiti sono bambini, non vi è differenza tra uomo e donna, mentre i soggetti più colpiti sono gli anziani.
Quando un soggetto viene contagiato dall'Herpes Zoster, può contrarre la varicella se non è immune (non è mai stato a contatto col virus), oppure dal fuoco di Sant'Antonio se ha già contratto la varicella e dunque è immune al virus, che tuttavia rimane nell'organismo in forma latente, nei gangli paravertebrali. Se da qui il virus migra lungo i nervi di senso, fino alla pelle, si riattiva e compaiono i sintomi del fuoco di Sant'Antonio.
I meccanismi per i quali il virus dell'Herpes Zoster si riattiva non sono ancora chiari. Il freddo, un trauma, la fatica, l'età avanzata, la depressione del sistema immunitario, sono tutte possibili cause di riattivazione... Tutte comunque relative a un indebolimento del sistema di difesa dell'organismo.
Le sedi più colpite sono il torace e il viso, soprattutto lungo il nervo trigemino. Negli anziani le manifestazioni possono essere molto violente, fino ad arrivare all'emorralgia o alle ulcerazioni con necrosi dei tessuti, a volte anche lontano dal nervo colpito (si parla allora di Herpes Zoster varicellizzato).
Il dolore è acuto, una sorta di bruciore e ipersensibilità della cute, che fa male anche solo allo sfioramento. Al dolore segue l'eruzione cutanea (tranne nelle rare forme "sine herpete", senza eruzione), che consiste in vescicole disposte a grappolo, a contenuto sieroso, nella cute innervata dal nervo interessato. Il dolore talvolta è simile a quello dell'infarto, se si localizza nella zona toracica.
Nelle persone anziane e in quelle immunodepresse il dolore può cronicizzare (neurite) influendo non poco sulla qualità di vita.
Nei soggetti immunodepressi l'Herpes Zoster può coinvolgere gli organi interni: i polmoni, il cervello o gli occhi a seconda della zona colpita.
Nei giovani e negli adulti sani, il decorso è benigno: dopo alcuni giorni il quadro clinico torna alla normalità. Nei soggetti anziani o immunodepressi il decorso del fuoco di Sant'Antonio è più lungo e doloroso e possono comparire le complicazioni di cui si è parlato: polmonite, epatite, artrite, gastrite, enterocolite, cistite; oppure meningite, mal di testa, alterazioni psichiche.
In presenza di eruzione cutanea la diagnosi è semplice e si esegue semplicemente osservando le eruzioni, per via clinica, in caso di assenza di eruzioni si esegue per via sierologica cercando gli anticorpi anti VZV-IgM che diventano positivi in caso di infezione.
La terapia prevede la somministrazione di antivirali (aciclovir per endovena per gli immunodepressi; oppure per via orale il famciclovir o il valaciclovir nei soggetti con normali difese immunitarie), la terapia è tanto più efficace quanto prima viene somministrata.
Non è consigliabile utilizzare creme a meno che non sia in atto una infezione cutanea nel qual caso si utilizzano creme antibiotiche.
Per tutti, è consigliato il riposo assoluto per dare all'organismo il tempo di reagire al virus.
La prevenzione per il fuoco di Sant'Antonio prevede di somministrare ai bambini il vaccino per la varicella in modo tale da non consentire al virus di insediarsi stabilmente nel sistema nervoso. La forma migliore di prevenzione, altrimenti, è la diagnosi precoce.
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Fuoco di Sant'antonio (Herpes Zoster)
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