Le filariosi sono malattie causate dai parassiti della filaria che vivono nel tessuto sottocutaneo e nei vasi linfatici.
Otto specie di filarie interessano l'uomo e, di queste, quattro (Wuchereria bancrofti, Brugia malayi, Onchocerca volvulus e Loa loa) sono responsabili delle filariosi più importanti.
I parassiti della filaria, che infestano circa 170 milioni d'individui in tutto il mondo, sono trasmessi da specie di zanzare specifiche per ciascuno di essi e presentano un complesso ciclo vitale.
Il ciclo vitale comprende gli stadi larvali infestanti, veicolati dagli insetti e i vermi adulti che risiedono nei linfatici o nel tessuto sottocutaneo dell'uomo.
I vermi adulti liberano le microfilarie che, a seconda della specie, sono lunghe da 200 a 250 nm e larghe da 5 a 7 nm, possono o meno essere provviste di una guaina periferica e possono circolare nel sangue o migrare attraverso la cute.
A completamento del ciclo vitale, le microfilarie sono ingerite dall'artropode vettore e maturano in nuove larve infestanti in 1-2 settimane.
I vermi adulti vivono diversi anni, mentre le microfilarie sopravvivono da 3 a 36 mesi.
Di solito l'infestazione ha luogo in seguito a esposizione protratta e ripetuta alle larve infestanti. Poiché le manifestazioni cliniche delle filariosi compaiono con relativa lentezza, dovrebbero essere considerate come malattie croniche, con possibili conseguenze debilitanti a lungo termine. I pazienti con infezioni da filaria, nativi delle aree endemiche, con esposizione costante alle larve infestanti, possono differire nella natura, nella gravità e nel tempo di comparsa delle manifestazioni cliniche dai viaggiatori o da coloro che risiedono da breve tempo in tali aree; la malattia è caratteristicamente più acuta e intensa negli individui alla prima esposizione che nella popolazione indigena della aree endemiche.
Le quattro specie di filiarie che interessano l'uomo causano le seguenti patologie:
I parassiti adulti di W. bancrofti e B. malayi si localizzano sia nei vasi linfatici che nei linfonodi, dove possono rimanere vitali per più di 20 anni.
W. bancrofti, il parassita della filaria con più ampia distribuzione, interessa circa 115 milioni d'individui e viene rinvenuto nelle aree tropicali e subtropicali. L'uomo è l'unico ospite definitivo del parassita, i vettori naturali sono zanzare del genere Culex fatigans e Aedes.
B. malayi compare principalmente in Cina, India, Indonesia, Corea e Giappone. Viene trasmessa nei campi da riso e nelle foreste e oltre a infestare l'uomo, infesta anche i gatti.
I sintomi più frequenti della filariosi linfatica sono:
Nelle aree endemiche per questa malattia, la maggior parte dei soggetti infetti presenta scarsi sintomi malgrado l'alto numero di microfilarie circolanti nel sangue. Sebbene possano essere asintomatici, praticamente tutti i soggetti infestati presentano una qualche forma di interessamento subclinico, tra cui ematuria e/o, proteinuria, vasi linfatici dilatati e linfangectasia scrotale (nei maschi). Malgrado questi reperti, la maggior parte dei soggetti infestati rimane clinicamente silente per anni.
Se il danno linfatico progredisce, il linfedema transitorio può evolvere verso un'ostruzione linfatica, con lesioni permanenti associate all'elefantiasi. All'edema molle della fase precoce succede un edema duro e la scarsa vascolarizzazione tissutale crea le condizioni favorevoli di rischio per superinfezioni.
La diagnosi definitiva è posta solo in seguito all'identificazione dei parassiti, che può essere problematica, in quanto i vermi adulti localizzati nei vasi linfatici o nei linfonodi non sono facilmente identificabili.
Le microfilarie possono essere rinvenute nel sangue, nel liquido dell'idrocele e, occasionalmente, in altri liquidi corporei. Questi liquidi biologici possono essere esaminati al microscopio.
Il trattamento della filariosi linfatica si avvale di agenti antiparassitari e antibiotici, quali la dietilcarbamazina, l'albendazolo e la doxiciclina.
Per prevenire lesioni a livello linfatico è consigliabile iniziare il trattamento quanto prima, anche nelle forme asintomatiche.
L'oncocercosi è causata dal nematode appartenente alle filarie O. volvulus, che infetta 13 milioni di individui al mondo, la maggior parte di essi risiedono nell'Africa equatoriale. È la seconda causa di cecità nel mondo, dopo il tracoma.
L'infestazione nell'uomo inizia con la deposizione di larve infestanti sulla cute, in seguito alla puntura delle mosche infette del genere Simulium. Le larve infestanti maturano in vermi adulti che si localizzano nei noduli sottocutanei. Da 7 mesi a 3 anni dopo il contagio, le femmine gravide liberano le microfilarie che fuoriescono dal nodulo per migrare attraverso i tessuti e concentrarsi nel derma.
I parassiti adulti di O. volvulus misurano da 40 a 60 cm e da 3 a 6 cm (rispettivamente femmine e maschi) e la vita media dura 9 anni, fino a 18.
Le manifestazioni cliniche dell'oncocercosi comprendono diversi organi:
La diagnosi di certezza si basa sull'identificazione del verme adulto in un nodulo o l'identificazione di microfilarie in un campione di cute.
Gli obiettivi della terapia sono la prevenzione delle lesioni irreversibili e l'attenuazione dei sintomi.
La base del trattamento è data dalla somministrazione di farmaci antielmintici; generalmente si somministra l'ivermectina.
La loiasi è causata da Loa Loa presente nelle foreste pluviali dell'Africa. I vermi adulti si localizzano nei tessuti sottocutanei mentre le microfilarie circolano nel sangue.
Le manifestazioni cliniche della popolazione indigena differiscono da quelle dei visitatori. Nella popolazione indigena la loiasi è spesso asintomatica con microfilariemia e viene riconosciuta solo dopo la migrazione sottocongiuntivale del verme adulto o la comparsa di aree di eritema o angioedema.
Nei non residenti invece prevalgono sintomi allergici, l'eritema e l'angioedema sono più frequenti e debilitanti, la microfilaremia è rara e si trova un elevato titolo di anticorpi antifilarici.
La diagnosi definitiva si basa sull’identificazione delle microfilarie nel sangue o dall'isolamento del verme adulto dall'occhio o da un frammento bioptico sottocutaneo prelevato nella sede dell'edema.
La terapia antielmintica con dietilcarbamazina (DEC) è efficace sia verso i vermi adulti che verso le microfilarie di L. loa attraverso la somministrazione di cicli ripetuti.
Per ridurre il livello ematico di microfilarie possono essere anche utilizzati l'albendazolo o l'ivermectina.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
Molto spesso si sente parlare di farmaci di automedicazione, ma cosa si intende esattamente con questa espressione piuttosto generica?
Come creare un ambiente domestico favorevole al benessere psicofisico
I benefici del tè verde sull’organismo sono noti fin da epoche antiche: possiede proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e diuretiche.
In questo articolo abbiamo deciso di raccogliere gli elementi principali da considerare quando ci si trova a prendersi cura di genitori anziani che vivono da soli.
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse dell'organismo provocate dall'ingestione di particolari cibi.
Il vantaggio dell'upscaling: come l'intelligenza artificiale sta migliorando l'imaging medico.
Se sei già registrato, clicca qui per accedere ai servizi gratuiti:
Altrimenti, clicca qui per registrarti gratuitamente.
CORSA O PALESTRA PER DIMAGRIRE?
BRUCIA 500 kcal in 30 MINUTI? BALLE!
Qualità delle proteine
Grana Padano o Parmigiano-Reggiano?