Con il termine fistola anale si intende la formazione di un piccolo canale, o tunnel, che si può sviluppare nello spazio tra la fine dell'intestino e la pelle vicino all'uscita dell'ano, spazio dove risiedono anche le ghiandole anali esocrine. Una fistola anale può causare sanguinamento, formazione di pus e dolore nel momento in cui transitano le feci. In alcuni casi l'infezione può trasformarsi in un ascesso anale e necessitare di un l'intervento chirurgico per essere risolto.
Nella stragrande maggioranza dei casi, la fistola anale è causata da una precedente infezione non curata adeguatamente. Anatomicamente esistono da otto a dieci ghiandole a livello della linea d'entrata del canale anale, disposte in cerchio, che poi penetrano nello sfintere interno. Degli agenti patogeni, per alcune condizioni favorevoli come caldo e umido, riescono ad entrare nell'apparato sfinterico ed infiammare le ghiandole anali. Esse si infettano, formano del pus e si trasformano in una fistola anale. Le fistole possono anche essere causate da una scarsa igiene, infatti in alcuni casi sono il risultato di residui fecali che innescano l'infezione (ragadi anali). In altri casi le fistole possono svilupparsi:
Le fistole anali sembrano colpire maggiormente gli uomini rispetto alle donne, e l'età medie della persona colpita è 40 anni. Le fistole sono soggette a molte recidive.
I possibili sintomi della fistola anale possono includere:
Le fistole si possono classificare in base alla forma e alla posizione, esistono fistole:
In base alla posizione si possono localizzare fistole “basse”, definite anche superficiali e semplici che non interessano le strutture muscolari o “alte”, dette anche extrasfinteriche perché interessano anche il muscolo sopra l'ano.
Nella maggior parte dei casi per diagnosticare una fistola anale sono sufficienti una valutazione clinica e un esame rettale digitale (ecografia endoanale), ma alcuni pazienti potrebbero richiedere prove aggiuntive per completare la diagnosi e lo screening, come test per:
In rari casi gli esami possono essere fatti sotto anestesia. In aggiunta possono essere svolti esami come gli ultrasuoni, scansione tomografica e risonanza magnetica perianale.
Come primo trattamento si può provare a somministrare dell'antibiotico, ma nella maggior parte dei casi le fistole non scompaiono e non regrediscono del tutto con questa terapia, per cui in moltissimi casi il trattamento necessario è un intervento chirurgico, e le modalità d'intervento dipenderanno dalla posizione della fistola anale, le opzioni includono:
Dopo l'intervento chirurgico, alla maggior parte delle persone sono prescritti antidolorifici, per il sollievo dal dolore e, per le persone altrimenti sane, gli antibiotici di solito non sono necessari. Gli antibiotici possono essere richiesti, però, per alcune persone, come per esempio quelle che soffrono di diabete o hanno scarse difese immunitarie. Quasi subito dopo l'operazione la maggior parte delle persone è in grado di muoversi, mangiare e bere senza problemi. In alcuni casi si effettua un day hospital e il paziente può essere in grado di tornare a casa il giorno stesso, nei casi complicati il ricovero può essere più lungo. Sarà necessario portare dei bendaggi e delle fasciature in prossimità della ferita finché non si guarisce. La medicazione necessiterà di dover essere cambiata e medicata con l'aiuto di un infermiere che dovrà controllare periodicamente la lesione. La maggior parte delle ferite impiega circa sei settimane per guarire. In caso di stitichezza possono essere prescritti dei lassativi per ammorbidire le feci.
Le complicanze legate al post operatorio possono includere:
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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