L'incontinenza urinaria è un problema molto diffuso: in Europa quasi il 9% della popolazione con più di vent'anni ne soffre. In Italia almeno 3 milioni di individui sono soggetti a fenomeni di incontinenza, la maggior parte dei quali sono donne: si calcola che il 14% delle donne con più di quarant'anni presenta disturbi di questo tipo, percentuale che sale al 30% superati i 65 anni di età. D'altronde basta osservare la quantità di spot pubblicitari che passano in televisione, che reclamizzano prodotti per limitare i fastidi dell'incontinenza, per rendersi conto della diffusione del problema.
L'incontinenza urinaria è un problema al femminile a causa della diversa struttura delle vie urinarie, separate da quelle genitali, a differenza che nell'uomo.
Nella donna la continenza è garantita, in condizioni normali, da un efficace sistema di controllo gestito da una serie segnali nervosi che partono dalla vescica verso il cervello, quando questa inizia ad essere piena. Il cervello invia quindi segnali nervosi che azionano una serie di muscoli che si contraggono in modo coordinato consentendo lo svuotamento della vescica. L'incontinenza, cioè la fuoriuscita involontaria di urina, nasce in genere per due motivi.
Il primo è determinato da un aumento della pressione dell'urina sulle pareti della vescica, e sui muscoli che hanno il compito di tenere chiusa la valvola che controlla l'emissione dell'urina.
Oppure può accadere che, a fronte di una pressione normale dell'urina sulla vescica, il sistema diventi incapace di contenerla a causa di una alterazione negli equilibri che, in condizioni normali, determinano il perfetto funzionamento di questo sistema di contenimento.
La menopausa è sicuramente il principale fattore che causa l'alterazione dei meccanismi che regolano la minzione, che portano ai tipici problemi dell'incontinenza. La diminuzione degli ormoni estrogeni che si verifica durante la menopausa favorisce il rilasciamento dei tessuti rendendo più probabile un "prolasso" della vagina. Questo è aggravato dall'aumento di peso che spesso si presenta in questo periodo. Ne consegue un difetto nei meccanismi di contenimento che in molti casi diventa quantitativamente importante e porta all'incontinenza urinaria.
Il sovrappeso può essere una causa e sicuramente è uno stato che aggrava i problemi di incontinenza: il peso in eccesso causa un aumento della pressione all'interno dell'addome, gli organi che si trovano nella parte superiore della pancia si spostano verso il basso e vanno a schiacciare la vescica. Questo aumento di pressione può mettere in crisi i sistemi di contenimento, soprattutto se questi non funzionano più in modo ottimale.
Un'altra causa molto frequente di incontinenza è l'infiammazione dell'apparato urinario (cistite): una infiammazione della vescica o delle vie urinarie può alterare quelle strutture deputate al controllo della minzione e può portare a piccole perdite (per esempio in seguito a sforzi). Tuttavia questa forma di incontinenza, molto frequente nelle donne (che soffrono di infezioni alle vie urinarie molto più degli uomini) in genere scompare una volta curata l'infiammazione.
Come abbiamo visto, l'incontinenza può essere considerato un vero e proprio problema sociale a causa della sua frequenza nella popolazione (soprattutto quella femminile) e per il fatto che, nella maggior parte dei casi, chi avverte i primi segnali li nasconde e, quando la situazione si fa via via sempre più critica, ricorre al pannolino.
In realtà bisogna sapere che l'incontinenza si cura: basta parlarne apertamente con il proprio medico, al fine di individuare la migliore soluzione.
Un corretto stile di vita, mirato al controllo del peso con una attività corretta attività fisica e un'alimentazione sana, ha un duplice effetto positivo poiché sconfigge il sovrappeso (una delle cause dell'incontinenza) e mantiene tonici e atttivi i muscoli addominali. Se questo non è sufficiente, esistono molte strategie a seconda del tipo e della gravità del problema.
Se l'intervento è precoce, spesso la semplice ginnastica è sufficiente per risolvere il problema dell'incontinenza (alcune stime indicano che la ginnastica è sufficiente nella metà delle pazienti di sesso femminile).
Gli esercizi puntano a rinforzare la muscolatura del pavimento della pelvi, contraendo e rilassando questi muscoli: il trattamento inizia con il supporto del fisiatra e poi prosegue a domicilio, in modo indipendente.
Gli esercizi possono essere associanti a tecniche di bio-feed back, inserendo piccole sonde che misurano la pressione all'interno della vagina, che danno risposte visive o sonore in funzione dell'efficacia della contrazione esercitata dalla donna che soffre di incontinenza.
Il farmaco più usato contro l'incontinenza è l'ossibutinina, oggi sostituito dalla tolterodina, che presenta meno effetti collaterali.
La terapia ormonale sostitutiva può contrastare l'incontinenza che si presenta o si aggrava con l'avvento della menopausa.
Con questa terapia si cerca di rinforzare i muscoli del pavimento pelvico con una leggera elettrostimolazione. La neuromodulazione, invece, consiste nello stimolare le innervazioni della vescica al fine di ridurre gli spasmi della stessa.
Nelle pazienti con incontinenza da sforzo una infiltrazione di collagene nelle pareti dell'uretra può essere utile per ridare tono ai tessuti di questo organo, aumentandone la tenuta. Il collagene viene lentamente assorbito dall'organismo e questo comporta una perdita di efficacia del trattamento nel tempo, che spesso va ripetuta.
L'intervento chirurgico è riservato alle forme più gravi di incontinenza: le possibilità di intervento sono molteplici e vanno scelte in base alle condizioni delle pazienti.
La citoplastica da ampliamento prevede l'inserimento di una piccola parte di intestino che amplia la parete della vescica e ne aumenta la capacità: è indicata nei casi di incontinenza causati da spasmi incontrollabili della vescica.
La colpososospensione innalza il collo della vescica e dell'uretra, ed è utile nei casi di incontinenza da sforzo. Oggi questo intervento si effettua in laparoscopia.
Le procedure di sostenimento prevedono la creazione di strozzature (aumentando l'angolo tra l'uretra e la vescica) che costituiscono un impedimento alla fuoriuscita di urina e limitano i fenomeni di incontinenza.
La causa più comune di incontinenza negli uomini sani, che si manifesta soprattutto in età avanzata, si indica con il termine minzione impetuosa. Il disturbo nasce per la necessità di andare in bagno entro pochi secondi, se non si vuole andare incontro alla perdita di qualche goccia d'urina durante l'attesa. Questo avviene poiché il segnale di eliminazione, che viene inviato in risposta alla sensazione di pienezza della vescica, arriva in ritardo e quindi, se non ci si trova nelle immediate vicinanze di una toilette, si rischia una lieve perdita di urina. Questo disturbo si cura semplicemente abituandosi ad andare spesso in bagno, anche quando la vescica non è completamente piena.
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