La secchezza oculare (più propriamente xerosi oculare), detta anche impropiamente occhi asciutti o secchi, è causata da una insufficiente produzione di liquido da parte delle ghiandole lacrimali. Questo problema, che può sembrare di poco conto, è in realtà piuttosto fastidioso perché impedisce all'occhio di svolgere in modo efficiente le sue funzioni.
Le ghiandole lacrimali sono due: quella principale e quelle accessorie. Queste ultime sono numerose, e molto piccole.
La ghiandola lacrimale principale è situata superiormente ed esternamente rispetto al bulbo oculare. Essa produce il liquido lacrimale bagnando direttamente la superficie dell'occhio. L'ammiccamento (il movimento continuo di chiusura e apertura delle palpebre) ha la funzione di distribuire uniformemente il liquido lacrimale sulla superficie del bulbo oculare. Dopo aver svolto la sua funzione, il liquido lacrimale viene raccolto nell'angolo interno delle palpebre, e da qui aspirato e immesso, tramite le vie lacrimali (canalino lacrimale superiore e inferiore), nelle cavità nasali. Per questo motivo quando si piange, la copiosa produzione di liquido lacrimale rende necessario soffiarsi il naso.
La scarsità di lacrime comporta un fastidio continuo, la sensazione di avere la "sabbia negli occhi", un arrossamento cronico della congiuntiva e nell'aumento di probabilità di contrarre infezioni. Gli occhi, senza l'apporto continuo di lubrificante, non riescono a lavorare in modo efficiente e si stancano facilmente.
La secchezza oculare può essere provocata da cause ambientali, come la luce del sole molto intensa, permanere al lungo in ambienti ventosi (moto, bicicletta, automobili scoperte o con finestrini abbassati), permanere a lungo in ambienti deumidificati (in inverno col riscaldamento acceso, in estate con il climatizzatore), il lavoro prolungato al computer. Anche sottoporre l'occhio a sostanze irritanti non aiuta: gas di scarico, smog cittadino, piscine (con acqua ricca di cloro).
La secchezza oculare può essere provocata da alcuni farmaci che influiscono sull'equilibrio ormonale, come gli antidepressivi e i beta-bloccanti, gli antistaminici, i farmaci per la cura dell'acne, la pillola anticoncezionale. Il fumo, l'età avanzata, la menopausa favoriscono l'insorgenza della xerosi oculare.
Tra le patologie che hanno tra i sintomi la secchezza oculare, troviamo quelle autoimmuni (sindrome di Sjögren, artrite reumatoide, lupus, spondilite anchilosante), carenza di vitamina A, tiroiditi, diabete. Anche l'intervento chirurgico di correzione della vista può causare secchezza oculare, ma anche non intervenire correttamente nella correzione di un difetto visivo. Infine, l'uso prolungato di lenti a contatto può causare xerosi oculare.
Non esistono medicinali o terapie specifiche per ristabilire la produzione di lacrime. Il rimedio più utilizzato consiste nel sostituire le lacrime con colliri (lacrime artificiali) a base di sostanze detergenti e lubrificanti, che sostituiscano la funzione delle normali lacrime. Conviene scegliere tra quelli senza conservanti, che possono essere monodose (tutti senza conservanti) o multidose (occorre verificare l'assenza di conservanti). Esistono anche gel che grazie alla loro densità consentono di mantenere il bulbo oculare lubrificato a lungo (per esempio di notte), altrimenti i normali colliri vanno somministrati spesso, mediamente ogni 30-60 minuti.
Nei casi più gravi e fastidiosi si possono occludere i canalini lacrimali grazie a tappi di materiale sintetico che si riassorbono spontaneamente nel giro di qualche settimana.
Chi soffre di secchezza oculare dovrebbe evitare i fattori predisponenti, soprattutto il fumo e gli ambienti inquinati da fumo e polvere, umidificare bene gli ambienti, evitare il trucco palpebrale, proteggere gli occhi dal sole e dal vento con adeguati occhiali, bere una quantità di acqua sufficiente ed evitare il contatto con gli occhi da parte di creme da viso, sapone e cosmetici.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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