Sonnambulismo

Il sonnambulismo è una parasonnia motoria, cioè un disturbo del sonno caratterizzato da un'attività motoria inconscia e automatica.

 

 

Solitamente si verifica nella prima parte della notte (dopo circa 2-3 ore) nella fase del sonno profondo, ovvero 4° stadio del sonno non REM (NREM) e ogni episodio dura dai 5 ai 30 minuti. Il soggetto in sostanza agisce, si muove, può svolgere diverse attività senza rendersene conto, in assenza di coscienza, poi torna a dormire o si sveglia non ricordandosi minimamente niente dell'accaduto.

Chi colpisce il sonnambulismo?

Il sonnambulismo solitamente è una patologia che colpisce in prevalenza i bambini.

Si pensa infatti che dal 15 al 30% dei bambini abbia vissuto almeno un episodio di sonnambulismo, magari in determinati periodi della loro vita. Compare per la prima volta intorno ai 4-8 anni, il picco si raggiunge ai 10-12 anni. Può colpire entrambi i sessi, senza grosse distinzioni e viene visto come un fenomeno che si risolve spontaneamente con l'età, verso i 15 anni.

Diverso è il discorso del sonnambulismo che compare in età adulta, in quanto potrebbero esserci delle alterazioni psichiatriche alla base del problema. Gli adulti affetti da sonnambulismo si aggirano intorno al 2-3%.

Cause del sonnambulismo

Le cause del sonnambulisamo sono ancora sconosciute, anche se si è visto che nei bambini il sonnambulismo può essere correlato con la mancanza di sonno, l'ansia o la fatica o che possa derivare da una difficoltà di coordinazione dei meccanismi che regolano il passaggio dal sonno alla veglia. Inoltre si è visto che esiste una familiarità per questo disturbo. Se entrambi i genitori han sofferto nell'infanzia di sonnambulismo, è molto probabile che anche il bambino ne soffra.

Negli adulti invece può avere a che fare con disturbi mentali, forti condizioni di stress, uso di droghe, alcol o farmaci sedativi, malattia epilettica, malattia di Alzheimer, demenza senile, disturbi del sonno oppure orari irregolari di riposo, dovuti per esempio ai turni di lavoro.

 

 

Sintomi del sonnambulismo

Sonnambulismo

I sintomi possono essere svariati, nel senso che il soggetto può limitarsi a tirare le coperte, ad aprire gli occhi durante il sonno oppure può alzarsi dal letto. A volte rimane seduto sul bordo e guarda in giro come se fosse sveglio oppure può camminare (o correre) ma sempre dormendo e non avendo coscienza delle proprie azioni.

A volte possono svolgere azioni molto complesse, come spostare mobili, vestirsi, svestirsi, andare in bagno, lavarsi, bere, prepararsi da mangiare, rispondere a delle domande, uscire di casa e alcuni addirittura guidano l'automobile. Nei bambini, inoltre, può accadere che parlino (senza però riuscire a capire il contenuto del discorso), che urinino in posti strani per casa o che vadano a dormire in un luogo diverso dal loro letto. Normalmente, durante l'episodio di sonnambulismo, la persona non reagisce agli stimoli esterni, ma svegliandolo, può esserci una reazione aggressiva o di confusione e disorientamento. Quindi il soggetto non va svegliato, ma andrebbe rassicurato, tranquillizzato e riportato a letto pian piano.

Le conseguenze del sonnambulismo

 

 

Il sonnambulismo non è di per sé rischioso, solitamente il soggetto si limita ad azioni semplici, ma in caso contrario rischia di andare incontro a pericoli, come ferirsi con oggetti domestici o peggio avere incidenti in macchina o cadere dalla finestra, dalle scale, ecc.

Bisogna tenere conto anche dei disagi sociali che possono derivarne perché chi sa di essere sonnambulo evita di dormire in compagnia, come per esempio nel caso di vacanze con gli amici. Inoltre, spesso la qualità del sonno è disturbata da questi episodi, al punto da poter arrivare all'insonnia, con tutti i disagi nella vita personale e lavorativa che questo comporta.

Diagnosi

Il sonnambulismo non necessita di diagnosi, basta che qualcuno confermi gli episodi e si escludano per esempio malattie come le crisi epilettiche o patologie in ambito psichiatrico. Inoltre si indaga sulla vita del paziente per valutare se soffre di ansia, è stressato o abusa di farmaci, droghe o alcol.

Terapia

La maggior parte delle persone non hanno bisogno di un trattamento specifico. In alcuni casi si è visto che con piccole dosi di tranquillanti a breve durata di azione gli episodi di sonnambulismo si riducono. Questa negli adulti può essere una strategia terapeutica, è meglio evitarla però nei bambini.

Inoltre, si possono attuare dei piccoli accorgimenti per evitare che il soggetto si ferisca o esca di casa. Si può bloccare l'accesso alle finestre o alle scale, evitare di far dormire i bambini sul letto a castello. Bisognerebbe limitare il più possibile lo stress, l'ansia, ovviamente evitare l'assunzione di droghe o alcol e mantenere gli orari regolari. C'è chi suggerisce alle persone vicine al sonnambulo di prendere nota per una settimana degli orari in cui si verificano di solito gli episodi, in modo da provare a svegliarlo circa 15 minuti prima dell'episodio e tenerlo sveglio per almeno 5-10 minuti. Se tutto questo non dovesse bastare, si può pensare a una terapia psicologica oppure aspettare che , nei bambini, scompaia verso i 15 anni.

 

 

 

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