Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Colpisce diversi tipi cellulari polmonari che presentano prognosi e modalità di trattamento molto diversi fra loro; può essere asintomatico o presentarsi con una sintomatologia aspecifica che spesso allunga i tempi diagnostici.
L'incidenza del tumore del polmone varia a seconda delle diverse aree geografiche: è più alta negli Stati Uniti d'America, Nord Europa e Canada. In Italia il numero di nuovi casi per anno si aggira intorno ai 80-100 casi su 100000 abitanti, con un tasso di mortalità molto elevato.
Il rapporto maschi/femmine è oggi di 2,5:1, a causa della crescente abitudine al fumo nel sesso femminile.
L'incidenza della neoplasia aumenta all'aumentare dell'età passando da 1/100000 abitanti/anno prima dei 30 anni a 329/100000 abitanti/anno tra i 70 e i 74 anni.
Alla diagnosi l'età media dei pazienti è 60 anni.
I fattori di rischio maggiormente implicati nell'epidemiologia del carcinoma polmonare sono rappresentati da:
Secondo l'OMS il carcinoma del polmone può essere distinto in vari istotipi aventi prognosi e modalità terapeutiche differenti.
Rappresenta circa il 30% dei casi di tumore del polmone ed è un istotipo a lenta crescita; sono necessari 3-4 anni per passare dall'inizio della crescita del carcinoma al tumore clinicamente evidente. Origina dai bronchi, estendendosi all'interno del lume bronchiale dando luogo a ostruzione e atelectasica. È più strettamente correlato al fumo rispetto agli altri istotipi.
Rappresenta il 20-35% dei casi. Dal punto di vista biologico è molto aggressivo, cresce rapidamente e da luogo a metastasi in poco tempo, tanto che, spesso vengono diagnosticate prima le metastasi del tumore primitivo.
Rappresenta circa il 40% dei casi di carcinoma polmonare. Generalmente è un tumore periferico e prende origine dall'epitelio di superficie o dalle ghiandole della mucosa bronchiale.
Colpisce il 15% dei pazienti affetti da tumore del polmone. Insieme all'istotipo adenocarcinoma è presente in percentuale maggiore nei soggetti fumatori.
Il tumore del polmone può essere asintomatico (6% dei casi) oppure presentarsi con una sintomatologia generale e aspecifica, legata alla crescita del tumore:
La sintomatologia regionale è associata all'estensione del tumore primario e all'invasione di stazioni linfonodali:
La sintomatologia sistemica comprende sintomi secondari alla presenza di metastasi:
La stadiazione viene generalmente effettuata secondo il sistema TNM (tumore, linfonodi, metastasi):
Gli stadi sono definiti come segue:
Una corretta valutazione diagnostica comprende un'accurata anamnesi e un corretto esame obiettivo del paziente.
Fondamentali sono gli esami radiologici quali la radiografia del torace che è importante per localizzare e caratterizzare masse polmonari e per stabilire la presenza di metastasi linfonodali ilari e mediastiniche e la TAC, indispensabile per escludere masse benigne, evidenziare e localizzare masse sospette e per valutare il coinvolgimento del corpo vertebrale.
A ciò si aggiunge la broncoscopia che permette di tipizzare istologicamente il tumore, fatta eccezione per le masse periferiche, le quali vengono tipizzate mediante l'agobiopsia con ago sottile per via transtoracica.
La terapia del tumore del polmone comprende:
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
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