La mucosite perimplantare viene definita come un processo infiammatorio reversibile nei tessuti molli che circondano la zona in cui è installato un impianto dentale. La continua presenza di biofilm sugli impianti induce una reazione infiammatoria che, se non trattata correttamente, può evolvere in perimplantite.
Si tratta di una patologia reversibile che può presentarsi in pazienti con protesi appena posizionata o installata anni prima e non comporta una perdita dell'osso. Si manifesta in modo simile alla gengivite e con i sintomi classici di infiammazione, gonfiore e arrossamento. Il sanguinamento durante il sondaggio è un buon indicatore di mucosite perimplantare.
La causa principale dello sviluppo delle malattie perimplantari è l'accumulo di placca batterica. I fattori di rischio della mucosite perimplantare sono:
Come nel caso della gengivite in pazienti senza impianti, la mucosite si presenta con i seguenti sintomi:
Se si sospetta di soffrire di mucosite perimplantare occorre visitare quanto prima un professionista che indicherà come procedere per una rapida guarigione.
Sarà grazie a una sonda parodontale che il dentista potrà determinare la profondità raggiunta della placca batterica e avviare il trattamento necessario.
In caso di infiammazione e sanguinamento al sondaggio, il dentista può decidere di realizzare una radiografia per capire se il paziente è affetto da mucosite, che coinvolge solo le gengive, o anche da perimplantite, che interessa l'osso che sostiene gli impianti e che si vede ridotto di 2 o più mm.
Quando si manifestano i sintomi descritti in precedenza e una volta confermata la diagnosi di mucosite perimplantare, è fondamentale avviare quanto prima un trattamento, poiché in questa fase la patologia è ancora reversibile e se non trattata può diventare perimplantite.
Si definisce perimplantite il processo infiammatorio che interessa i tessuti che circondano un impianto e che arrivano a produrre una perdita di osso di supporto.
Il modo migliore per evitare le malattie perimplantari è la prevenzione. Come abbiamo già sottolineato la placca batterica è la causa principale di queste patologie, quindi una corretta igiene è fondamentale.
Inoltre, prima dell'installazione dell'impianto, è fondamentale assicurarsi che il biofilm di placca sia al minimo o assente. Per ridurlo il dentista utilizzerà tecniche meccaniche ma anche chimiche con collutori a base di Clorexidina.
La mucosite può essere eliminata controllando la causa che la origina: placca e tartaro. La perimplantite, invece, richiede un intervento per la sua eradicazione.
Nei casi di mucosite perimplantare diagnosticata, lo specialista utilizza tecniche meccaniche, come curette ed ultrasuoni, per rimuovere placca e tartaro ed eliminare l'infezione, ma senza danneggiare la superficie del collo dell'impianto. L'applicazione di antisettici, principalmente clorexidina sotto forma di collutorio o gel nei giorni successivi, sarà di grande aiuto per supportare il trattamento meccanico effettuato dal dentista.
In caso di mucosite, invece, sarà necessario un intervento chirurgico per pulire completamente l'impianto ed eliminare tutti i batteri all'interno della gengiva. Successivamente, sarà necessario ricostruire l'area danneggiata e realizzare un innesto osseo se necessario.
In questi casi il dentista di solito prescrive una terapia farmacologica a base di antibiotici.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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