Il mal di pancia è un dolore molto frequente ma poco specifico, le cui cause potrebbero essere le più disparate. È importante saper localizzarne bene la posizione (ad esempio sopra o sotto l'ombelico), il tipo di dolore (continuo, ad intermittenza, forte, blando), il momento d'insorgenza (casuale, dopo l'assunzione di un particolare tipo di alimento, dopo una passeggiata in pieno inverno, prima di un'interrogazione).
Innanzitutto è importante capire se è un dolore sopra o sotto l'ombelico: nel primo caso dobbiamo pensare ad un coinvolgimento dello stomaco, del fegato o del pancreas, nel secondo caso a dolori di tipo mestruale (che una donna sa intuire e verso i quali eventualmente sa intervenire) o problemi intestinali.
Se il mal di pancia è un dolore diffuso e occasionale è da imputare ad un'incongruenza alimentare qualitativa o quantitativa. In merito a quest'ultima facciamo riferimento alle abbuffate, ai lauti pranzi, o al contrario, a dei pasti troppo ridotti, che in taluni casi ci procurano un mal di stomaco che spesso non associamo a questo tipo di cattiva abitudine.
Per quanto riguarda la prima situazione, diciamo che ci sono degli alimenti (non solo quelli grassi), che se assunti in eccesso possono favorire il mal di pancia, perché favoriscono la produzione di molto gas all'interno del tratto digestivo: fibre, verdura, frutta, bevande gassate, soprattutto se ghiacciate, caffè e alcolici.
Se il mal di pancia è rappresentato da una fitta dolorosa piuttosto localizzata, non occasionale, ma quotidiana per qualche settimana, talora stagionale (primavera, autunno) e che affiora a una mezz'oretta dal pasto, a prescindere da cosa si è mangiato, essa suggerisce la possibilità di un'ulcera gastrica mentre quello tardivo, qualche ora dopo il pasto, anche notturno, soprattutto se recede dopo l'assunzione di cibo, può far sospettare un'ulcera duodenale.
Se il dolore è crampiforme ("come una morsa che stringe e molla ripetutamente"), che si irradia al bordo costale destro e che come una cintura raggiunge al dorso la zona che sta sotto alla scapola destra, l'ipotesi più plausibile è quella di una calcolosi della colecisti.
Se il dolore si manifesta come una sbarra trasversale con frequente irradiazione alla zona sottocostale sinistra e alla schiena, peggiorato dall'assunzione di cibo e perdurante per ore o giorni anche a digiuno, si può pensare a una pancreatite, cioè un'infiammazione del pancreas.
Gli esami che il medico potrebbe prescrivere se c'è il sospetto di ulcera gastrica o duodenale sono l'esofago-gastroduodenoscopia o, in mancanza di questa, la radiografia delle prime vie digestive, il cui potenziale diagnostico è leggermente inferiore e comunque non permette di fare prelievi bioptici. Mentre, per verificare la presenza di colica biliare o di pancreatite, occorre l'ecografia dell'addome superiore.
I mal di pancia dovuti a virus gastrointestinali si risolvono quasi sempre spontaneamente e dopo qualche giorno di fastidi dovuti a crampi e vomito, e ben poco si può fare per evitarli.
I mal di pancia causati da batteri, invece, possono essere facilmente evitati se si ha una buona educazione alimentare. Tanto per fare alcuni esempi, molti mal di pancia da Stafilococcus aureus (imputati erroneamente a infezione virale), possono essere dovuti ad una carne cotta tenuta in frigorifero, ma non sufficientemente riscaldata prima della sua assunzione.
Alcuni mal di pancia possono dipendere dalla presenza di altri microrganismi come la Salmonella presente nelle uova e/o nella crema pasticcera o come la Listeria monocytogenes presente soprattutto nei formaggi molli.
Si deve pensare infine ad un mal di pancia da parassiti solo se esso si è verificato dopo un soggiorno all'estero, in paesi tropicali. Se si ha una sintomatologia piuttosto persistente e il dolore ha un ruolo preminente, allora si tratta con molta probabilità di mal di pancia dovuto a colon irritabile, cioè un disordine funzionale gastrointestinale caratterizzato da spasmi a vari livelli della muscolatura del colon, associati ad un disordine dei vari movimenti intestinali. I sintomi sono caratterizzati dall'alternanza di diarrea e stitichezza più o meno accentuate in base all'emotività del soggetto e alla sua intolleranza nei confronti di alcuni tipi di cibi, soprattutto di latte e latticini.
Se il dolore è localizzato nella parte sinistra dell'addome e si ha contemporaneamente stitichezza o senso di gonfiore, si può pensare ad una diverticolite.
Se, dopo aver mangiato pasti ad alto contenuto di frumento come pasta, pane, pizza, ci si sente gonfi, appesantiti o si hanno scariche di diarrea, si può pensare alla celiachia o a qualche intolleranza alimentare.
Nel caso del colon irritabile la diagnosi avviene per esclusione, nel caso di diverticolite, si effettua una radiografia dell'addome per vedere se ci sono segni di ostruzione e di aria libera nel peritoneo, nel caso di celiachia si dosano vari tipi di anticorpi, specifici per la malattia, poi si effettua una gastroscopia per la conferma.
Se il mal di pancia si presenta con dolore diffuso e magari ogni volta che si ha un'importante interrogazione, indipendentemente dalla posizione precisa in cui si irradia il dolore, possiamo pensare ad un dolore psicosomatico dovuto alle frequenti situazioni di ansia e di stress a cui siamo sottoposti.
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