I chetoni esogeni sono degli integratori proposti spesso sia per dimagrire che per incrementare i risultati nello sport. Alcuni studi hanno valutato il loro uso nell'incremento della resa nelle diverse discipline sportive, mentre non sono ancora noti i loro effetti collaterali a lungo termine. Sembra, invece, certo, che i chetoni esogeni per dimagrire non siano utili e il motivo l'abbiamo illustrato in questo articolo.
Vediamo di seguito il rapporto tra chetoni esogeni e sport, andando a valutare se davvero ci sia un reale beneficio nel loro utilizzo.
I chetoni esogeni sono stati formulati per la prima volta dal biochimico Prof. Kieran Clarke, che all'Università di Oxford aveva studiato, insieme ai suoi collaboratori, un modo di incrementare l'energia e la resa fisica dei soldati.
I chetoni esogeni si basano sull'instaurarsi della chetosi, ossia quella condizione che si ha in carenza di carboidrati. In questi casi, quindi, il corpo entra in uno stato di "carenza energetica" ed utilizza i grassi per la produzione endogena dei corpi chetonici, usati come fonte di energia da diversi organi come cuore, cervello e successivamente anche i muscoli. Ecco, quindi, cosa vuole dire essere in "chetosi", situazione sfruttata dalle diete chetogeniche. Esse risultano utili su più fronti come trattamento terapeutico per molte patologie fra cui quelle neurodegenerative, così come anche nell'obesità e nel diabete di tipo II.
Su questi principi si basa la produzione di chetoni esogeni come integratori, che dovrebbero innescare un cambiamento del metabolismo, andando ad incentivare l'uso dei chetoni come fonte energetica a discapito del glucosio e dei carboidrati muscolari. Rimane ancora controverso il loro effetto sui grassi di riserva del tessuto adiposo e dei muscoli.
I chetoni esogeni si trovano, spesso anche online, come integratori sotto forma di sali chetonici. Gli esteri sono tutt'ora usati solo a scopo di ricerca in ambito clinico. Queste molecole potrebbero, ma non è ancora del tutto certo, aiutare ad entrare più velocemente in chetosi perchè aumentano i livelli di chetoni nel sangue.
Questo tipo di sostanze sono proposte spesso come miracolose per gli atleti, che possono conservare i muscoli, bruciando i grassi come fonte energetica per l'attività fisica.
In particolare, i chetoni esogeni in linea teorica dovrebbero incrementare la sintesi proteica, andando a ridurre l'utilizzo del glicogeno di riserva dei muscoli e inibendo la glicolisi. Inoltre, dovrebbero essere utili nelle fasi post-esercizio, portando alla riduzione della lipolisi e favorendo la sintesi del glicogeno muscolare. Questo, quindi, si dovrebbe tradurre in una migliore resa energetica e sportivi dell'atleta, che potrebbe preservare maggiormente la sua massa muscolare durante l'attività sportiva.
Un altro effetto proposto è quello di determinare una migliore concentrazione e attenzione mentale durante la performance atletica, perchè dovrebbero migliorare le funzionali cerebrali.
Gran parte degli effetti proposti per i chetoni esogeni non sono stati, in realtà, ancora dimostrati in vivo e gli studi in vitro che trattano questo argomento sono ancora troppo pochi per giungere a delle conclusioni definitive.
In uno studio del 2016 è stato rilevato che i chetoni esogeni potrebbero essere utili nel migliorare la resa degli atleti di alcune discipline. In particolare, questo tipo di effetti è stato riscontrato per gli atleti di sport di "endurance", ossia quegli sport che presuppongono sforzi prolungati nel tempo e a bassa intensità. In particolare, sono stati testati gli effetti degli integratori a base di chetoni nel ciclismo. In questi atleti è stata rilevata una minore produzione di acido lattico, andando quindi a ridurre la stanchezza in seguito alla performance e persino la durata dello sforzo e della resistenza. Infatti, nello studio considerato, gli atleti che hanno ingerito i chetoni esogeni hanno prolungato la loro corso ciclistica di 400 m rispetto agli altri che non li hanno assunti, per una durata dello sforzo di 30 minuti superiore.
La ragione di questi risultati è che i chetoni vanno ad inibire la glicolisi, andando a ridurre quindi la sintesi di acido lattico e la sua concentrazione nel plasma, andando a fornire alle cellule un substrato alternativo per la produzione di energia. Come conseguenza si ha anche la riduzione dei dolori in seguito allo sforzo prolungato. Inoltre, si ha anche un maggior utilizzo dei grassi di riserva attraverso la loro ossidazione, stimolata durante l'esercizio. In questo caso, i grassi vengono usati in preferenza anche nel caso in cui siano ancora disponibili riserve di glicogeno muscolare o siano introdotti carboidrati.
Nello stesso studio è stato proposto l'uso dei chetoni esogeni per gli altri atleti a lunga distanza, come i maratoneti.
Gli stessi risultati non sono stati invece riscontrati negli atleti di sport ad alta intensità ma breve durata, come i corridori a breve distanza, il ciclismo ad alta intensità come nel caso di quello svolto in montagna, o in tutti gli sport anaerobici.
Uno studio in particolare si è occupato degli effetti dei sali chetonici, ossia i comuni integratori di chetoni esogeni venduti al pubblico, nel caso di sport ad alta intensità. In questo tipo di atleti è necessario avere a disposizione delle fonti di energia di pronto consumo, come appunto il glucosio. L'uso dei chetoni esogeni inibisce l'uso delle riserve di glicogeno e la loro trasformazione in glucosio subito disponibile durante lo sforzo fisico. Come conseguenza, l'uso di questo tipo di integratori determina una minor resa atletica negli atleti di sport ad alta intensità. In particolare, nello studio è stata registrata una riduzione del 7% dei risultati sportivi in seguito all'uso dei chetoni esogeni.
Gli stessi ricercatori che hanno rilevato gli effetti positivi dei chetoni esogeni negli sport di endurance, non consigliano in ogni caso un uso prolungato di questi integratori. Questo perchè la glicolisi, che viene inibita dall'uso dei chetoni, è comunque necessario che avvenga e non deve essere inibita a lungo termine, dati i suoi effetti positivi sull'uso dei nutrienti.
Gli effetti a lungo termine derivanti dall'uso dei chetoni esogeni non sono, in realtà, ancora noti. Per questo motivo se ne sconsiglia in ogni caso l'uso prolungato e comunque se ne invita un uso attento e responsabile.
Inoltre, le dosi in genere consigliate sono piuttosto alte, pari a 24 g al giorno circa, e poco si conosce circa i limiti di sicurezza di queste quantità.
Così come nel caso della dieta chetogenica, se si dovesse decidere di assumere questi integratori sarebbe necessario sempre rivolgersi ad un professionista della nutrizione.
I risultati delle ricerche scientifiche a nostra disposizione non sono, però, incoraggianti verso una reale utilità dei chetoni esogeni per gli atleti, anche in considerazione del fatto che si conosce molto poco circa i loro effetti collaterali a lungo termine.
In verità, gli effetti dei chetoni esogeni sugli atleti sono dubbi anche nel caso degli sport di resistenza e bassa intensità, ossia gli endurance come il ciclismo. Questo perchè gli effetti positivi rilevati sono comunque modesti e gli studi in merito concludono che sono necessarie ulteriori ricerche che ne giustifichino l'uso negli atleti.
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