Il collagene di tipo II è un particolare tipo di collagene, prevalente nell'uomo, ed è contenuto in alcuni integratori alimentari molto diffusi come la cartilagine di squalo, in genere questo tipo di collagene viene solubizzato al fine di renderlo più facilmente solubile in acqua, e dunque più facilmente assimilabile.
Il collagene è una proteina, ovvero una molecola composta da lunghe catene di aminoacidi. Per essere correttamente assimilato dall'organismo, il collagene deve essere trattato in modo tale da scinderlo in peptidi, ovvero in porzioni più piccole, ognuna delle quali è composta a sua volta da catene di aminoacidi, ma più brevi di quella della proteina completa. In questo modo la proteina non viene denaturata, ma solamente scissa in porzioni più piccole, che mantengono la loro funzione ovvero l'effetto bioattivo.
Questi due termini sono sinonimi. Il collagene idrolizzato viene chiamato in questo modo perché subisce il processo di idrolisi, necessario per scindere la molecola in peptidi. In altre parole, quando si parla di collagene idrolizzato si fa riferimento al processo tecnologico per ottenere i peptidi di collagene. Il prodotto finale, è esattamente lo stesso.
La denaturazione, che avviene per esempio quando la proteina viene sottoposta a un calore molto elevato, inattiva il collagene, perché gli fa perdere la struttura tridimensionale che è necessaria affinché svolga la sua funzione bioattiva.
I peptidi che hanno dimostrato una maggiore biodisponibiità e una maggior efficacia sono quelli ricchi di prolina, e con peso molecolare non troppo alto.
Le fonti di collagene idrolizzato maggiormente utilizzate sono:
Ovviamente queste non sono le uniche fonti possibili, perché la cartilagine di tipo II è simile in moltissimi animali, dai quali si piò potenzialmente ricavare il collagene idrolizzato.
Nei ratti una dose orale di collagene idrolizzato pari a 10 g/kg di peso corporeo è stata assimilata al 95% nell'arco delle prime 12 ore, raggiungendo le concentrazioni plasmatiche di picco dopo sei ore.
L'85% del collagene assunto dai ratti veniva espulso dal plasma entro 24 ore, la restante parte sembra accumularsi nella pelle e nelle articolazioni, dove rimane per molto tempo, almeno fino a 192 ore dall'assunzione.
In genere vengono consigliati 10 g di collagene idrolizzato al giorno, sia per la salute delle articolazioni, che per quella della pelle e delle ossa.
Il collagene idrolizzato viene utilizzato soprattutto per migliorare la salute delle articolazioni, in particolare nei soggetti che sono affetti da artrosi. La sua efficacia è simile a quella di condroitina e glucosamina, integratori utilizzati da decenni, che hanno dimostrato una qualche efficacia, anche se ridimensionata negli ultimi anni.
Negli ultimi anni, tuttavia, sono stati proposti anche per motivi estetici, e in particolare per migliorare la salute e l'aspetto della pelle.
Infine, vengono anche proposti come integratori in grado di migliorare la qualità delle ossa, per migliorare il processo di rimodellamento osseo, e in generale per mantenere le ossa in buona salute.
Gli esperimenti scientifici che hanno dimostrato una qualche utilità riguardo i benefici appena descritti esistono, tuttavia bisogna ammettere che si tratta di studi isolati, e non effettuati su ampi campioni della popolazione, e soprattutto, i benefici che sono stati riscontrati sono piuttosto deboli.
Considerate che gli integratori più efficaci, come la creatina, quelli per cui si ha un grande riscontro, sono a malapena avvertibili e la stragrande maggioranza di chi li assume, non si accorge nemmeno di averli utilizzati. In altre parole: gli integratori che sicuramente funzionano, già si fa fatica a percepire la differenza rispetto a non assumerli. Figuriamoci per quelli (come il collagene idrolizzato) che hanno dato risultati già difficilmente misurabili in condizioni sperimentali.
Morale della favola: non vi aspettate risultati eclatanti da questi integratori: potreste rimanere fortemente delusi.
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