La colina è un nutriente idrosolubile, che l'organismo può sintetizzare autonomamente a partire dalla metionina. Tuttavia, la colina è stata recentemente classificata come nutriente essenziale, che va quindi introdotto necessariamente con l'alimentazione, perché la sintesi endogena è insufficiente a garantire le dosi ottimali per il corretto funzionamento dell'organismo.
La colina fu scoperta da Adolph Strecker nel 1864, e sintetizzata per la prima volta nel 1866. La colina viene generalmente raggruppata insieme alle vitamine del gruppo B.
La colina è fondamentale per la sintesi dell'acetilcolina, un importante neurotrasmettitore coinvolto in molteplici funzioni, tra cui la memoria e il controllo muscolare; fa parte inoltre dei sistemi di trasporto delle membrane cellulari, soprattutto per quanto riguarda il trasporto dei lipidi.
La colina è contenuta soprattutto nel rosso d'uovo, i legumi, il fegato, i cavoli e la lecitina.
Come integratore, la colina è utilizzata per curare o prevenire carenze, per migliorare la performance cognitiva e come bruciagrassi.
La colina andrebbe evitata da chi soffre di trimetilaminuria, una malattia genetica abbastanza rara che causa uno sgradevole odore di pesce della pelle, proprio a seguito dell'ingestione di alimenti contenenti colina, che è un precursore della trimetilamina, sostanza che questi soggetti non riescono a metabolizzare a causa di un deficit genetico.
Dosaggi inferiori ai 1 g di colina non comportano in genere alcun effetto collaterale, nei soggetti sani, quantità superiori possono causare problemi intestinali, ipotensione, aumento della salivazione.
Compensa la diminuzione dei valori di colina causata dall'assunzione di alcuni farmaci ipolipidemizzanti (acido nicotinico e nicotinammide), e il metotrexate
Cura la carenza di colina
Aiuta il corretto sviluppo del feto e del nascituro, durante la gravidanza
Dimuisce la concentrazione plasmatica di omocisteina, proteina C reattiva e TNF
Il dosaggio consigliato per prevenire e curare le carenze varia da 250 a 500 mg al giorno, per usi specifici si consigliano fino a 2 g e oltre, ma a questi livelli di assunzione possono insorgere gli effetti collaterali di cui abbiamo parlato.
L'integrazione di colina non è necessaria per i soggetti sani che seguono una dieta equilibrata, tuttavia alcuni studi hanno evidenziato come solo il 2% delle donne in periodo post-menopausale assumano una quantità sufficiente di colina.
L'introito adeguato di colina è pari a 425 mg per le donne (maggiore se in gravidanza) e 550 mg per gli uomini.
L'integrazione di colina è consigliata per le donne che vogliono concepire, per le donne in stato pre-menopausale e per chi assume alcuni farmaci (nicotinici, metotrexate). In tutti questi casi, le dosi e le modalità di assunzione vanno concordate con il medico.
Gli atleti di sport di resistenza e i forti bevitori di alcol potrebbero incappare in carenze di colina, e potrebbero quindi beneficiare di una integrazione.
Gli studi sulla colina non hanno evidenziato particolari vantaggi né dal punto di vista della performance sportiva, né sul fronte della riduzione del grasso corporeo.
Trimethylaminuria: the fish-odour syndrome
Choline ingestion does not modify physical or cognitive performance
The effects of choline supplementation on physical performance
Effect of choline supplementation on fatigue in trained cyclists
Dietary choline requirements of women: effects of estrogen and genetic variation
Choline: an essential nutrient for public health
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