L'artrosi del ginocchio è una patologia cronica ed evolutiva che colpisce un gran numero di persone.
Consiste in alterazioni della cartilagine del ginocchio che secondariamente coinvolge, modificandole, strutture come la sinovia e la capsula.
Il ginocchio è la terza sede più frequente di artrosi, si stima che circa il 27% delle artrosi colpiscano il ginocchio. L'artrosi in una articolazione compare quando c'è uno squilibrio tra la resistenza della cartilagine e le sollecitazioni funzionali e si possono distinguere dei fattori generali e altri locali.
Fattori generali: età (modificazioni del pH del liquido sinoviale). ereditarietà (predisposizione familiare a patologie artro-reumatiche) assetto ormonale obesità (sovraccarico alle articolazioni) alterazioni metaboliche (alterazioni del metabolismo del calcio, diabete, ipercolesterolemia, iperuricemia).
Fattori locali: alterata distribuzione delle sollecitazioni meccaniche sulle articolazioni (per esempio una deviazione dell'asse di carico come nel ginocchio valgo) alterazioni articolari prodotte da malattie di natura infiammatoria o traumatica.
Nella classica artrosi senile, che compare quindi nell'età avanzata per fenomeni di degenerazione della cartilagine, si verifica una riduzione dei condroblasti (cellule che formano la cartilagine) con ridotta produzione dei proteoglicani e conseguente perdita della sua elasticità e diventa soggetta ad usura meccanica.
Ma esiste anche un'artrosi non legata all'invecchiamento, ma dovuta alle sollecitazioni meccaniche che agiscono sul ginocchio. Qui si verifica una sofferenza dei condroblasti con alterato assemblaggio dei proteoglicani che determina alterazione della cartilagine, accompagnata da uno stato di infiammazione cronica della membrana sinoviale.
I sintomi dell'artrosi colpiscono l'articolazione del ginocchio e compaiono in ritardo rispetto all’insorgenza della malattia.
Solitamente cronicizza, anche se ci sono dei periodi in cui regredisce per poi riesacerbarsi.
I sintomi fondamentali sono:
Importante, come sempre, è la visita ortopedica. Si possono notare eventuali variazioni degli assi anatomici degli arti inferiori, alla palpazione può essere presente un versamento articolare (manovra del ballottamento positiva).
I movimenti inizialmente sono limitati solo all'estensione completa del ginocchio, poi possono verificarsi anche in flessione.
Come esami strumentali, una radiografia (RX) solitamente è sufficiente per porre diagnosi e decidere la strategia terapeutica.
Solitamente alla radiografia si osservano:
Si basa sulla prevenzione dell'aggravamento dell'artrosi.
In primis si dice al paziente di dimagrire!
Il peso eccessivo grava sulle articolazioni e non fa altro che peggiorare il quadro clinico. Spesso il paziente preferisce prendere antidolorifici invece che mettersi a dieta, niente di più sbagliato!
Se ci sono delle condizioni lavorative che possono peggiorare l'artrosi, si cerca di eliminarle.
Si istruisce il paziente a mantenere il movimento articolare tramite esercizi o sport in modo da prevenire o ritardare la rigidità articolare.
Per quanto riguarda i farmaci, si possono prendere degli antinfiammatori non steroidei (FANS) in caso di bisogno quando il paziente ha dolore e anche una certa infiammazione.
Se non è presente l'infiammazione sarebbe meglio evitare i FANS e dare solo antidolorifici.
L'osteotomia, trattamento chirurgico conservativo, trova indicazioni in caso di alterazioni congenite ed acquisite e come profilassi tardiva nelle forme iniziali di artrosi che derivano da alterazione del carico di ginocchio. Usata soprattutto per le ginocchia vare o valghe e tende a modificare l'asse di carico in modo da spostare le sollecitazioni meccaniche sulla porzione articolare meno colpita dai fenomeni artrosici.
Nelle forme di artrosi senile, non è possibile un trattamento conservativo e si opta per una protesi di ginocchio.
In pratica si sostituisce l'articolazione con una protesi che però può andare incontro, con il tempo, a complicazioni quali la mobilizzazione (cioè si scolla dall'osso e si muove) che necessita la sostituzione.
I "nemici" della protesi che possono abbassare la sua durata sono: l'osteoporosi, una sollecitazione eccessiva della protesi che la consuma (quindi causa dei detriti verso i quali si forma una risposta da corpo estraneo che porta a osteolisi e distacco della protesi) e infezioni (limitate all’1-2% e per evitarle si fa una profilassi antibiotica).
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
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