Vedi anche: lesioni della cartilagine del ginocchio
Come abbiamo visto parlando di anatomia del ginocchio, l'articolazione femoro-patellare si forma con l'inserimento della patella (o rotula) nel tendine terminale del muscolo quadricipite femorale.
La rotula svolge principalmente quattro funzioni.
Guida della muscolatura femorale: la patella scivola nella sua sede di scorrimento femorale come in una scalanatura e può deviare solo leggermente, assicurando così i movimenti di flesso-estensione a livello dell'articolazione del ginocchio.
Ottimizzazione dei rapporti di leva: la rotula mantiene il quadricipite il più lontano possibile dal punto di rotazione del ginocchio, aumentando il braccio di leva, Se la rotula non ci fosse, il quadricipite dovrebbe sviluppare una forza del 20% superiore per estendere la gamba.
Funzione frenante: la rotula frena i movimenti in avanti agendo come un vero e proprio freno a ganascia, trasmettendo al femore i carichi originati dal quadricipite.
Funzione protettiva: la rotula protegge l'interno del ginocchio ed è ricoperta da cartilagine ialina che riduce di molto l'attrito durante lo scorrimento della rotula sul condilo del femore.
Quando si salgono le scale si producono forze di compressione della rotula sul femore pari a 3,3 volte il peso corporeo, mentre durante un'accosciata senza carichi esterni tali forze salgono a 7,6 volte il peso corporeo.
Tali esercizi, come quelli che richiedono una forte azione frenante della rotula (come la corsa in discesa o su terreni sconnessi) sono quelli che contribuiscono maggiormente all'insorgenza della contropatia rotulea, un'alterazione degenerativa di tipo artrotico della faccia posteriore della cartilagine patellare.
Questa patologia viene chiamata in molti altri modi: runners knee, sindrome da compressione patellare, instabilità patellare, anterior knee pain, sindrome da malallineamento della patella, ecc.
La contropatia patellare è frequente negli anziani e negli sportivi ma in generale in tutti coloro che svolgono frequentemente azioni che sovraccaricano la struttura, oppure che subiscono traumi alla stesse: runners assidui, pavimentatori, saltatori, giocatori di sport di squadra.
Esistono molte condizioni che favoriscono l'insorgenza della contropatia rotulea, che provocano una sindrome da eccesso di pressione: squilibri muscolari, deformazioni genetiche della rotula, dislocazioni nel ginocchio, rotazione difettosa del femore sulla tibia, iperpronazione del piede, ecc.
Dunque, anche la postura corretta e l'esecuzione corretta degli esercizi fisici possono influire sul carico sulla rotula e favorire l'insorgenza della condropatia. Anche un aumento troppo rapido del carico di allenamento può portare alla condropatia rotulea.
La condropatia rotulea evolve per stadi progressivi di degenerazione.
Nel primo stadio, c'è uno sfibramento della cartilagine che mantiene tuttavia la sua integrità strutturale, si formano quindi rigonfiamenti e successivamente si giunge al secondo stadio, quando lo sfibramento fa perdere alla cartilagine la sua integrità.
Classicamente la sintomatologia dolorosa si presenta in modo progressivo. Il dolore si localizza dietro o intorno alla rotula e tipicamente aumenta con il carico di allenamento.
La diagnosi si effettua facilmente con una risonanza magnetica che determina il grado della lesione.
La terapia prevede l'uso di ghiaccio, bendaggi notturni con pomate all'ictiolo, antinfiammatori, fino ad arrivare alle infiltrazioni di cortisone nei casi più difficili da risolvere con le precedenti terapie.
Cessato il dolore e verificata con l'RM la gravità della situazione si devono prendere provvedimenti atti a limitare l'evoluzione della condropatia.
Il cambio di calzature, la perdita di peso se si è in sovrappeso, la ginnastica medica finalizzata al potenziamento del vasto mediale e l'uso di bendaggi specifici possono aiutare a limitare l'evoluzione della patologia.
La cosa migliore da fare, tuttavia, è quella di prendere atto che l'attività fisica che si svolge non è compatibile con la salute del ginocchio e iniziare a valutare una riduzione delle attività che maltrattano il ginocchio, sostituendole con altre.
Per esempio, i runner assidui, piuttosto che comportarsi come sportivi professionisti (che possono permettersi di mantenere il carico di allenamento a fronte di una degenerazione progressiva del ginocchio, visto che con lo sport ci vivono - vedi articolo sugli infortuni nello sport) potranno sostituire sedute di corsa con la bicicletta e/o il nuoto, riducendo il chilometraggio settimanale almeno del 30%, altrimenti il rischio è quello di dover cessare completamente l'attività in età avanzata, proprio quando lo sport è fondamentale per mantenere lo stato di salute.
Sostituendo parzialmente la corsa con altri sport meno impattanti sul ginocchio, prolungheranno la vita atletica senza diminuire il volume di allenamento e senza dover passare attraverso una miriade di stop per infortunio che rendono un inferno la pratica sportiva che in realtà dovrebbe essere solo un piacere.
Gli atleti di sport ancora più impattanti (come molti sport di squadra) dovranno valutare la cessazione di tali sport a favore di altri meno gravosi per la salute della rotula.
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