L'Amarone è uno dei grandi vini rossi italiani, rinomato al pari dei classici Barolo e Brunello, ma la cui fama è arrivata solo negli ultimi decenni, sebbene venga prodotto fin dagli anni Quaranta.
L'Amarone è uno di quei rari casi in cui la fama e la richiesta di mercato sono arrivati prima di un riconoscimento di qualità: la denominazione DOCG, infatti, è stata richiesta ed ottenuta solo nel 2009.
L'Amarone viene prodotto in Veneto, nella zona della Valpolicella, sul lato destro del lago di Garda, in provincia di Verona. Nella stessa zona vengono prodotti anche altri rossi: il Valpolicella, il Valpolicella Superiore, il Ripasso della Valpolicella e il Recioto della Valpolicella (un passito rosso da dessert).
L'Amarone nasce da un errore commesso da un cantiniere durante gli anni Quaranta che si era dimenticato di interrompere la fermentazione di una botte di Recioto.
Il Recioto è un vino dolce prodotto da secoli in Valpolicella, ottenuto dall'appassimento di alcune uve autoctone della zona (Corvina, Corvinone, Negrara, Molinara e Rondinella). Solitamente, per ottenere un vino dolce, la fermentazione viene interrotta così da mantenere alto il livello zuccherino e da ottenere un vino dalla gradazione alcolica elevata (sopra i 16%).
Facendo continuare la fermentazione di un vino destinato a diventare un passito, si è ottenuto un vino molto corposo, morbido, quasi senza tannini, ma secco e asciutto, con una gradazione alcolica molto elevata, che oscilla tra i 15,5 e i 17%.
Questo errore piacque così tanto che si decise di continuare a vinificarlo in questa maniera, quindi prima lasciando appassire le uve e poi facendo terminare la fermentazione e lo si chiamò Amarone, proprio ad indicare il suo gusto non dolce, ma secco.
Tra le cantine più rinomate ricordo: Quintarelli e Dal Forno, le cui quotazioni vanno dai 200€ in su, e altre meno care come Masi, Musella, Zenato, Bertani, le cui bottiglie vanno dai 25 ai 50-60€, a seconda che sia un base o un riserva.
Annualmente se ne producono corca 9 milioni di bottiglie.
Le uve che concorrono a produrre l'Amarone della Valpolicella DOCG sono:
La resa per ettaro deve essere di massimo 12 t/ha.
Le viti devono essere allevate esclusivamente a spalliera o a pergola veronese inclinata mono o
bilaterale.
Il titolo alcolometrico minimo garantito deve essere di 14% (ma normalmente supera abbondantemente i 15%).
Le uve vengono fatte appassire sulle stuoie in appositi locali (i fruttai) per circa 100-120 giorni, in condizioni di ventilazione, esposizione al sole e umidità adatte a far perdere alle uve circa il 30-50% del loro peso originario. Vengono quindi vinificate fino a portare a termine la fermentazione degli zuccheri (massimo 12 g/l sul prodotto finale).
Per la tipologia di Amarone base i mesi di affinamento in botti prima della commercializzazione devono essere almeno 25, per la tipologia Riserva, invece, devono essere 48 minimo.
Esiste anche la sottozona "Valpantena" che si comporta come il Valpolicella.
L'Amarone è un signor vino, molto corposo, molto sapido, morbido e succoso. Ha un colore rosso rubino carico, molto scuro, con profumi sia fruttati (mora, ciliegie sotto spirito, frutta secca) che speziati (cannella, cuoio, tartufo, tabacco).
In bocca, anche se ha un impatto potente e calorico, è vellutato e avvolgente, cosa che lo rende adatto come vino da meditazione.
L'Amarone non è certo un vino da tutti i giorni, è complesso e difficile da abbinare, però può essere adatto a pasti a base di selvaggina, a formaggi molto stagionati, a salse agrodolci o anche a dolci a base di cioccolata.
Le migliori annate sono considerate l'83, l'88, il 90, il 95, il 97, il 98 e più recentemente il 2001, il 2004 e il 2007, è un vino che può invecchiare anche 10-15 anni in cantina se opportunamente conservato.
Spesso si sente parlare di vini "amaronati", ma cosa significa?
La tecnica usata per produrre l'Amarone, a volte, viene "copiata" anche per produrre altri vini che derivano da uve che si prestano bene all'appassimento, con le quali si produce magari un passito. Quindi, si segue la stessa tecnica con cui si produce l'Amarone, la totalità delle uve, o anche solo una parte, viene fatta appassire e poi vinificata fino alla completa fermentazione degli zuccheri.
Questo capita, però, solo con uve a bacca rossa, e che abbiano una spiccata dolcezza, come per esempio la Lacrima di Morro d'Alba, prodotta in provincia di Ancona nelle Marche.
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