Una delle principali classificazioni dei vitigni avviene in base alla territorialità e alla loro origine storica. Si sentirà quindi parlare di vitigni autoctoni, locali, nazionali, o internazionali.
In breve:
Il panorama dei vitigni autoctoni italiani è uno dei più vasti e interessanti dell'ampelografia italiana, esistono più di 500 varietà di vitigni autoctoni, molte dei quali sconosciuti o quasi scomparsi.
"Autoctono" è un termine che deriva dal greco (autos = stesso + chthon = suolo) e che sta per "nativo" (in inglese infatti questi vitigni vengono detti "natives"), è, cioè, un termine che indica solo ed esclusivamente quei vitigni che sono nati in una determinata e delimitata zona territoriale (e se ci fermassimo a questa definizione tutti i vitigni sarebbero autoctoni...), e che nel corso dei secoli sono sempre rimasti legati a quel territorio particolare, senza diffondersi o senza venire esportati e trapiantati in altre zone diverse da quella di appartenenza.
Per questo possono essere considerati vitigni autoctoni solo quelli coltivati in una o due province al massimo.
Tra i tanti ne elenco i principali: Cococciola in Abruzzo, Aglianico in Basilicata, Coda di volpe in Campania, Ortrugo e Pignoletto in Emilia-Romagna, Ribolla, Refosco, Vitovska, Schioppettino e Tazzelenghe in Friuli Venezia Giulia, Rossese in Liguria, Lacrima e Vernaccia nelle Marche, Tintilia in Molise, Brachetto, Timorasso, Erbaluce e Ruchè in Piemonte, Carignano, Nasco, Torbato, Bovale e Vernaccia di Oristano in Sardegna, Carricante e Malvasia delle Lipari in Sicilia, Lagrein, Nosiola e Groppello in Trentino Alto Adige, Corvina, Negrara, Rondinella e Molinara in Veneto (che sono poi i vitigni che compongono l'Amarone di Valpolicella).
I vitigni a diffusione locale vengono spesso confusi con gli autoctoni o, per lo meno, integrati nella categoria autoctoni, in quanto sono comunque coltivati in zone limitate, che però sono più estese di una singola provincia e spesso ne coinvolgono più d'una, fino anche ad un'intera regione o a zone confinanti di più regioni.
Tra i principali vitigni locali bianchi ricordo: Falanghina e Fiano (Abruzzo, Puglia e Campania), Passerina e Pecorino (Marche e Abruzzo), Verdicchio (tutte le Marche), Garganega (Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna), Vermentino (Sardegna, Liguria, Toscana), Ansonica (Sicilia, Toscana, Lazio), Greco (Campania, Lazio, Molise), Traminer (Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia), Tocai friulano (Friuli e Veneto), Grechetto (Umbria e Marche), Pigato (tutta la Liguria), Moscato giallo (Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia), Grillo (tutta la Sicilia) e Arneis (tutto il Piemonte).
Tra i principali vitigni locali rossi ricordo: Negroamaro (Puglia), Nebbiolo (Piemonte, Lombardia e Valle d'Aosta), Ciliegiolo (Toscana, Abruzzo, Lazio), Primitivo (Puglia e Basilicata), Aleatico (Toscana e Puglia), Bonarda (Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte), Lambrusco (Emilia Romagna e Lombardia), Dolcetto (Piemonte e Liguria), Marzemino (Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige), Cannonau (Sardegna) e Nero d'Avola e Nerello (Sicilia).
Riuscire a stilare una lista dei vitigni nazionali è davvero difficile. Per definire un vitigno nazionale occorre che sia diffuso e coltivato in una zona molto ampia, tale da comprendere più regioni, ma a questo punto nasce l'inghippo con alcuni vitigni locali che hanno una diffusione davvero vasta (si pensi alla Falanghina che è diffusa un po' in tutto il Meridione...).
A parer mio, però, due sono i baluardi di questa categoria, come già accennato sopra: il Sangiovese e il Trebbiano, due vitigni molto rappresentativi dell'Italia, anche se non sempre brillano per qualità.
Entrambi sono coltivati in tutto il Centro Sud, poiché non amano il clima rigido del Nord, e hanno tantissime sottospecie (come per esempio Trebbiano d'Abruzzo, Trebbiano toscano, Trebbiano modenese etc...), le quali possono dare buoni risultati se vinificati in purezza ma più spesso vengono usati per i cosiddetti tagli, cioè assieme ad altri vitigni per dare corpo e robustezza.
Una menzione d'onore va ai vari sangiovesi coltivati in Toscana che danno origine alla maggior parte dei grandi rossi toscani come il Brunello di Montalcino DOCG, il Chianti DOCG e il Vino Nobile di Montepulciano DOCG.
Una curiosità: il trebbiano è il vitigno più utilizzato per produrre il Brandy italiano.
Sta ormai diventando una moda, quella di impiantare ceppi di vitigni internazionali in territorio italiano, anche se è un'abitudine ormai diffusa da secoli, soprattutto dopo l'avvento della filossera nell'Ottocento, un parassita della vite che distrusse la maggior parte dei vigneti italiani.
La diffusione di questi vitigni è generalmente molto vasta e coinvolge praticamente tutte le regioni italiane, anche se con risultati sempre differenti da zona a zona.
Vediamo alcuni esempi di vitigni internazionali e di dove hanno trovato un loro habitat ideale.
Merlot: di origine francese, viene coltivato in tutte le regioni italiane, con risultati eccellenti in Friuli e in Toscana.
Cabernet sauvignon: di origine francese, viene coltivato in tutte le regioni italiane, con risultati eccellenti in Friuli e in Toscana.
Cabernet franc: di origine francese, viene coltivato prevalentemente in Friuli, Veneto, Lombardia e Abruzzo.
Petit verdot: di origine francese, viene coltivato principalmente in Toscana e in Lazio.
Syrah: di origine francese, viene coltivato con buoni risultati in Toscana, Lazio e Sicilia.
Pinot nero: di origine francese, viene coltivato in tutta Italia, anche se i risultati migliori li ottiene in Trentino Alto Adige.
Carmènere: di origine francese, è un vitigno su cui punta molto il Veneto.
Grenache: di origine incerta, francese o spagnola, è l'analogo del Cannonau sardo.
Gamay: di origine francese, si trova in Valle d'Aosta, Toscana e Umbria.
Malbech: di origine francese, viene coltivato in Veneto, Friuli e Toscana.
Wildbacher: di origine austriaca, è coltivato soprattutto in Veneto.
Chardonnay: di origine francese, viene coltivato in tutta la penisola.
Sauvignon blanc: di origine francese, viene coltivato in tutta la penisola.
Riesling: originario della Valle della Mosella in Germania, è coltivato in tutto il Nord Italia con buoni risultati in Alto Adige.
Gewurztraminer: il vino più fruttato del mondo, di origine altoatesina, è coltivato in tutto il Trentino Alto Adige e in Friuli venezia Giulia, ma anche in Francia, in Austria, in germania e nelle zone vitivinicole dell'Est Europa.
Viognier: di origine francese, è coltivato in Toscana e Sicilia.
Pinot bianco: di origine alsaziana, viene coltivato in tutta la penisola.
Pinot grigio: di origine francese, viene coltivato in tutta la penisola anche nella versione "ramata".
Sylvaner: di origine austriaca e tedesca, si trova soprattutto in Alto Adige nella Val d'Isarco.
Muller Thurgau: di origine austriaca, è coltivato in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli e Lombardia.
Kerner: di origine austriaca e tedesca, si trova soprattutto in Trentino Alto Adige.
Veltliner: di origine austriaca e tedesca, si trova soprattutto in Trentino Alto Adige.
Semillon: di origine francese, trova spazio nel centro Italia (Toscana, Lazio e Puglia).
La barbera, alcune volte detto anche IL barbera al maschile, è un vitigno a bacca rossa originario del Piemonte, della zona sud-est tra le province di Asti ed Alessandria, dove esprime al meglio il proprio carattere. La barbera viene coltivata anche nelle zone limitrofe, come nel sud della Lombardia, nella zona detta Oltrepò pavese, e anche in alcune province dell'Emilia...
Il Cabernet Franc è un vitigno internazionale a bacca rossa, originario della Gironda, un dipartimento francese che ha come capoluogo Bordeaux, è quindi uno dei vitigni tipici del bordolese, che concorre, assieme al Merlot e al Cabernet Sauvignon a comporre il classico blend bordolese...
Il Cabernet Sauvignon è un vitigno internazionale a bacca rossa, tra i più conosciuti, rinomati e diffusi nel mondo. L'origine del vitigno Cabernet Sauvignon va ricercata in Francia e più precisamente nella zona di Bordeaux, tra il Médoc e le Graves, dove anche oggi è uno dei vitigni più coltivati...
Lo Chardonnay è un vitigno internazionale a bacca bianca, attualmente uno dei maggiori rappresentanti della viticoltura a livello globalizzato, la sua diffusione, infatti, è su scala mondiale, per un totale di oltre 160 milioni di ettari coltivati a Chardonnay in tutto il pianeta. Dalla Francia alla California, dal Regno Unito alla Nuova Zelanda, dall'Italia al Sud Africa, dall'Est Europa al Sud America...
Il Gewürztraminer è un vitigno internazionale a bacca bianca caratterizzato dal fatto di essere molto fruttato e aromatico, non a caso il termine "gewürz" significa "spezia" in tedesco e in Italia è conosciuto anche come Traminer aromatico. Il Gewürztraminer prende il nome dalla città di cui è originario, Tramin in Alto Adige...
Il dolcetto è un vitigno a bacca rossa originario del Piemonte, in particolare della zona attorno Acqui, un comune in provincia di Alessandria, come testimonia il documento storico del 1799 "Istituzioni sulla coltivazione della vite e sulla migliore conservazione dei vini" del Conte Nuvolone...
La Grenache, o Garnacha, è un vitigno internazionale a bacca rossa, molto diffuso in tutto il mondo. Le sue origini non sono molto chiare, sembra provenire o dalla Spagna (dove è chiamato Garnacha Tinta), oppure dalla Francia (dove è detto Grenache Noir). Questi due Paesi sono anche quelli dove è maggiormente diffuso attualmente...
Il Lambrusco è un vino rosso, giovane e frizzante prodotto con l'uva omonima nella zona emiliana tra le province di Modena e Reggio Emilia e in Lombardia in provincia di Mantova. Il Lambrusco è uno dei vini italiani più diffuso e conosciuto sia in Italia che all'estero, secondo solo al Prosecco, uno dei più commercializzati ed esportati...
Il Merlot è un vitigno internazionale a bacca rossa, originario del Medoc, una zona vitivinicola vicina a Bordeaux, ed attualmente è il vitigno più diffuso e coltivato a livello mondiale. Altri nomi con cui è conosciuto il Merlot sono: Merlan, Galot, Bigney o Vitraille...
Moscato è il termine usato per indicare una delle famiglie di vitigni più ampia e variegata, che affonda le sue origini nell'Antica Grecia. Questa tipologia di uve era chiamata Anathelicon Moschaton in greco e Uva apiana in latino, per via del fatto che veniva mangiata dalle api dato il suo gusto dolcissimo. Il Moscato è da sempre una delle uve più diffuse...
Il nebbiolo è un vitigno locale a bacca rossa, diffuso in un'area delimitata del Nord Ovest dell'Italia, in Piemonte, in Lombardia (Valtellina) e in Valle d'Aosta, dove a seconda delle zone viene detto anche: spanna, chiavennasca, picoutener, nebieul o nebiolo...
Il Pinot bianco è un vitigno internazionale a bacca bianca molto diffuso a livello mondiale, grazie alle sue qualità: è un vitigno forte e rigoglioso che dà vini di buona struttura e di grande longevità. In questo il Pinot bianco somiglia molto allo Chardonnay, altro vitigno internazionale con il quale in passato veniva spesso confuso...
Il Pinot grigio è uno dei vitigni originatisi come mutazione genetica del Pinot nero, nativo della zona di confine tra la Francia (dove è conosciuto come Pinot gris) e la Germania (dove è chiamato Rulander). Attualmente il Pinot grigio è considerato un vitigno internazionale, per la sua buona diffusione su scala europea...
Il Pinot nero, o Pinot noir, è un vitigno internazionale a bacca rossa, considerato il padre di tutte le uve, il capostipite della nobile famiglia delle uve pinot, da cui nel corso dei secoli si sono generate tutte le altre. Il Pinot nero è un'uva già conosciuta dai Romani che l'hanno impiantato nelle loro colonie francesi, in particolar modo nella Valle del Rodano...
Prosecco è il termine usato per indicare sia il nome dell'uva autoctona bianca, sia il nome del vino bianco frizzante con essa ottenuto. Ma Prosecco è anche un marchio, una moda, un'istituzione in Italia e all'estero, dove è il vino italiano più esportato e conosciuto. Tutti nella vita abbiamo bevuto almeno un bicchiere di Prosecco...
Il Riesling è un vitigno internazionale a bacca bianca originario della Germania, e più specificatamente della Valle della Mosella (Mosel in tedesco), un fiume che attraversa la regione centro occidentale della Germania, sul lato sinistro di Francoforte. Il Riesling è fortemente legato alla sua terra di origine, la Mosella, dove è coltivato in ben 11,600 ettari...
Il Sangiovese è l'uva a bacca rossa più diffusa in Italia, tanto che possiamo definirla un'uva nazionale, coltivata un po' in tutte le regioni italiane dal Piemonte alla Sicilia, tranne che in 3 regioni del Nord (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta). Il Sangiovese occupa l'11% dell'intera superficie vitivinicola italiana...
Il Sangiovese è l'uva a bacca rossa più diffusa in Italia, tanto che possiamo definirla un'uva nazionale, coltivata un po' in tutte le regioni italiane dal Piemonte alla Sicilia, tranne che in 3 regioni del Nord (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta). Il Sangiovese occupa l'11% dell'intera superficie vitivinicola italiana...
Il Sauvignon blanc è un vitigno internazionale a bacca bianca considerato uno dei più prestigiosi al mondo. Il Sauvignon è originario della zona di Bordeaux, nel Sud-Ovest della Francia e il suo nome deriva dalla parola francese "sauvage" (=selvaggio), ad indicare le sue origini selvatiche...
Il Syrah o Shiraz è un vitigno internazionale a bacca rossa, probabilmente originario del Medio Oriente. Alcuni, invece, credono sia originario della Francia, zona dove tutt'oggi è molto coltivato nella valle del Rodano, in Côte Rotie, nel Châteauneuf-du-Pape, nell'Ardèche e nell'Ermitage. Altri ancora, infine, credono sia Siracusa la sua città natale...
Il Tocai friulano è un vitigno autoctono diffuso prevalentemente in Friuli Venezia Giulia e, in misura minore, nel confinante Veneto fino al lago di Garda. Ma quando si parla di Tocai viene subito in mente il Friuli, di cui è sicuramente il vitigno più apprezzato e rinomato...
Il Verdicchio è un vitigno autoctono diffuso prevalentemente nella regione Marche e, in misura minore, nelle regioni confinanti come la Romagna (dove è chiamato Verdetto), l'Umbria e l'Abruzzo. Il legame tra l'uva Verdicchio e le Marche è molto forte, fin dall'Ottocento, infatti, il Verdicchio era considerato il vitigno a bacca bianca più pregiato della regione...
Il Vermentino è un vitigno autoctono a bacca bianca diffuso prevalentemente in Sardegna e nella costa tirrenica della Liguria e della Toscana. Ma il Vermentino è presente anche in Francia, dove però è conosciuto con il nome di Malvoise Précoce o Malvoise a Gros Grain, ed è il vitigno a bacca bianca più coltivato in Corsica...
Il Viognier è un vitigno a bacca bianca che in Italia è arrivato solo negli ultimi decenni riscontrando molto successo ed imponendosi molto di moda. Il Viognier è originario della Croazia, ma è stato introdotto in Francia già nel 200 d.C., dove tuttora viene coltivato soprattutto nella Valle del Rodano...
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Era per agevolare tutti coloro che viaggiavano spesso in auto che, nei primi del Novecento, nasce la Guida Michelin.
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