Le borracce sportive di plastica hanno visto un incremento dell'interesse dei consumatori negli ultimi anni, in seguito alla crescente attenzione verso l'impatto ambientale e la volontà di ridurre l'uso della plastica.
Le borracce di plastica possono essere termiche o meno e sono un'alternativa ecologica all'uso dell'acqua minerale imbottigliata. Quest'ultima è ancora oggi la principale scelta degli italiani, che occupano i primi posti in Europa e nel mondo per il consumo di acqua minerale in bottiglia. Si stima che siano circa 8 miliardi all'anno il numero di pezzi acquistati dagli italiani.
Le borracce sportive possono essere prodotte anche con altri materiali oltre alla plastica, come l'acciaio, l'alluminio e il vetro. Quelle di plastica sono le più diffuse perchè più pratiche, resistenti e maneggevoli, oltre che meno costose.
Questo tipo di prodotto ha il vantaggio di una grande praticità nel trasporto, in quanto molto leggere. Inoltre, possono essere usate per contenere vari tipi di bevande, dall'acqua alle bevande calde, se non diversamente specificato nell'etichetta. Le borracce sportive possono essere usate anche per l'acqua frizzante senza alcun problema di sicurezza per la salute.
Infatti, le bevande in esse contenute non sono generalmente contaminate da alcuna sostanza se il prodotto viene conservato ed usato secondo le norme stabilite dal produttore. Tutte le borracce sportive devono sottostare a delle leggi dell'Unione Europea, come il Regolamento CE 10/2011 e i suoi successivi aggiornamenti. Queste leggi stabiliscono le regole e i criteri di valutazione della sicurezza delle borracce di plastica, per garantire che vengano messe in commercio solo quelle che non superano i livelli di concentrazione di sicurezza. Questi ultimi vengono stabiliti attraverso test di migrazione, che sono delle valutazioni fatte da alcuni laboratori specializzati e che assicurano che le sostanze chimiche non siano presenti in concentrazioni considerate pericolose nella bevanda, una volta utilizzata la borraccia per lunghi periodi di tempo.
Le borracce sportive possono essere fatte in policarbonato, ma esistono alternative in PET, polietilene, polipropilene e tritan. Non sempre viene specificato in etichetta il tipo di plastica utilizzato, ma anzi spesso viene genericamente indicato il materiale con la dicitura "materiale sintetico".
La maggior parte delle borracce sportive in commercio sono composte da policarbonato, ideale per poterle poi riutilizzare. La plastica di cui sono composte è rigida ma consente di realizzare un prodotto maneggevole grazie al fatto che sono leggere e facili da portare con sé. Anche il design è generalmente colorato e accattivante, spingendo quindi ad un facile acquisto. Negozi sportivi, come il Decathlon, hanno borracce di plastica facilmente disponibili.
Il policarbonato, di cui sono composte la maggior parte delle borracce sportive, contiene BPA, ossia il bisfenolo A. Questa molecola è considerata un interferente endocrino e per questo motivo l'uso di policarbonato per la produzione di biberon e contenitori di plastica per bambini è vietato per legge.
Ma questa molecola è davvero dannosa per la salute? Vediamo di fare alcune considerazioni a riguardo.
Nel 2003, il Sierra magazine, un giornale molto dedito alla divulgazione di news nel campo ecologico e ambientale, ha pubblicato un articolo in cui si poneva l'accento sulla pericolosità del BPA, che veniva quindi considerato un potenziale pericolo per la salute.
In realtà, il policarbonato è utilizzato per a realizzazione di diversi tipi di oggetti e con diverse modalità e livelli di utilizzo. La pericolosità del BPA in esso contenuto è dimostrata solo per alcuni tipi di oggetti e non in modo universalmente valido per tutti.
Ne 2006, uno studio aveva concluso che l'uso che di solito viene fatto delle borracce sportive in plastica non costituisce un rischio per la salute, in quanto in questi casi non si ha una migrazione di grandi quantità di BPA dalla borraccia al liquido in essa contenuto. Al contrario, questa molecola verrebbe rilasciata solo in tracce nella bevanda.
Il BPA è in realtà un monomero sintetico usato per la formazione del policarbonato. In seguito all'idrolisi di quest'ultima molecola di sintesi, si ha il rilascio del BPA. Questa molecola è considerata un estrogeno naturale che determina alterazioni nella funzionalità del sistema nervoso e riproduttivo, nonchè dell'attività metabolica ed enzimatica e del sistema immunitario. Uno studio ha proposto, inoltre, che alcuni sistemi di regolazione cellulare possano influire sulla reazione della singola cellula a determinate dosi di BPA. Pertanto, la stessa cellula dello stesso tessuto può avere risposte diverse ad una certa dose di BPA considerata.
In una review scientifica è stato concluso che, alla quantità di BPA nelle bevande considerata sicura, ossia 50 μg/kg di peso corporeo al giorno, sono stati riscontrati effetti collaterali significativi. Questi risultati sono stati confermati da esperimenti in vitro e in vivo su modelli animali. I risultati di altre ricerche, finanziate però dal settore industriale, sembrano non avere gli stessi risultati: in queste ricerche, infatti, non sono stati riscontrati effetti significativi alle dosi del limite di sicurezza. La stessa review propone di realizzare ulteriori studi riguardanti la tossicità nell'uomo del BPA, in quanto gli studi finora realizzati usano come modello sperimentale gli animali. Negli umani, infatti, gli effetti negativi si hanno a dosi diverse: basse dosi innescano effetti diversi rispetto a quelle alte. Inoltre, le dosi rilasciate nelle bevande e nel cibo potrebbero essere maggiori rispetto alla dose di sicurezza.
Quindi sono necessari ulteriori studi per dimostrare l'effettiva sicurezza e limite di rilascio del BPA nelle bevande e nei cibi contenuti in materiale di policarbonato, come le borracce sportive.
Oltre al rischio chimico, ad oggi quindi non del tutto confermato, il rischio di questi contenitori è microbico. Infatti, se le borracce sportive non vengono adeguatamente lavate dopo ogni utilizzo, potrebbero proliferare i batteri, portando ad un rischio per la salute del consumatore.
La probabilità di contaminazioni microbiche aumenta nel caso in cui la borraccia sportiva non venga adeguatamente conservate e utilizzata, causando la formazione di lesioni o graffi. Proprio in queste ultime proliferano i batteri e fanno il loro ingresso e successivo passaggio nella bevanda contenuta nelle borracce.
In verità, il rischio microbiologico sembra essere quello principale e di cui preoccuparsi maggiormente, piuttosto che della possibile contaminazione da parte di sostanze chimiche rilasciate dalla plastica.
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