Saltare i pasti fa male! Non bisogna saltare i pasti se si vuole dimagrire! Saltare i pasti riduce la massa muscolare a aumenta la massa grassa! E via luogocomuneggiando...
Quante volte abbiamo sentito questa frase? Ma è davvero così? Fino a qualche anno fa si poteva anche credere che fosse dannoso o inutile saltare i pasti per risparmiare calorie, ma con l'avvento del digiuno intermittente, è diventato molto più complesso riuscire a dimostrare questa affermazione. Che infatti è falsa.
Saltare i pasti abbassa il metabolismo. Questa è una delle motivazioni che vengono utilizzate per criticare la scelta di chi pensa di risparmiare calorie digiunando. Tuttavia, abbiamo visto nell'articolo della dieta del digiuno intermittente che questo molto probabilmente non è corretto, altrimenti queste diete non avrebbero raggiunto risultati analoghi (o superiori) rispetto alle diete tradizionali. Il metabolismo si abbassa con il digiuno, è vero, ma non di certo con un digiuno di qualche ora in più rispetto al normale. Il cortisolo sale, si dice, e il cortisolo, si sa, è l'ormone dello stress, e della perdita di massa muscolare. In realtà questo è vero solo se l'aumento di cortisolo è patologico, ovvero eccessivo e/o eccessivamente prolungato nel tempo. Vogliamo credere che l'organismo non si possa adattare in modo fisiologico ad un digiuno di 8-12 ore? Forse un organismo malato... Uno sano no di certo.
In molti siti si legge che saltare i pasti abbasserebbe (in modo fisiologico, dicono... Ma se è fisiologico che problema c'è? Mah...) i livelli di glucosio nel sangue portando chi salta il pasto a diventare una sorta di bulimico, incapace di controllarsi, che si butta su qualunque schifezza ipercalorica gli capiti sottomano. Siamo seri: il problema della fame eccessiva il pasto successivo a quello che si è saltato esiste, ma è fisiologica. L'organismo, che non è facile da ingannare, semplicemente chiede le calorie del pasto saltato, più quelle del pasto "normale".
Se noi introduciamo queste calorie, e ci accontentiamo di un senso di sazietà "normale", avremo introdotto le calorie che servono per mantenere il nostro peso.
Se ci sfondiamo di cibo, arrivando ad essere strapieni, ovviamente ingrasseremo, ma questo accadrebbe comunque, digiuno o non digiuno.
Se invece, con un po' di sforzo, ci fermeremo dopo aver introdotto poco più delle calorie di un pasto normale, ecco che avremo un deficit calorico e riusciremo a dimagrire.
Insomma non esistono pasti gratis, in economia come in alimentazione, ma se per dimagrire dopo aver pranzato normalmente occorrerà una cena da 500-600 kcal (scarsina), avendo digiunato saliranno a 900-1000, che se permettete, ci consentiranno una signora cena.
Saltare la cena o farla molto parca farebbe benissimo, ecco, su questo sono tutti d'accordo. Ma anche qui, siamo seri: chi riesce a saltare la cena, ovvero l'unico pasto dove si ha la calma per godersi la convivialità, in famiglia o con gli amici? In pochi. Quindi è una richiesta assurda. Lo stress di saltare la cena, quello si che sarebbe dannoso per la psiche, altroché! A quello non ci pensa nessuno?
Ovviamente, se ci riuscite ben venga, ma non è un caso se tutti i protocolli di digiuno intermittente prevedono di saltare la colazione e il pranzo (o solo la colazione)! E dato che funzionano, perché complicarsi la vita cercando di fare una cosa (saltare la cena) che sappiamo benissimo essere complicatissima? I benefici di saltare la cena saranno anche migliori, dal punto di vista metabolico, rispetto al pranzo, ma se poi non ci riusciamo quasi mai o ci pesa un sacco, alla fine i famigerati benefici non li otterremo mai! Quindi molto meglio saltare il pranzo o la colazione, che per molti è una cosa che non richiede alcun sacrificio o quasi.
Il reale vantaggio (potenziale) di saltare il pasto è il fatto di poter trasferire le calorie risparmiate nel pasto successivo, il che ovviamente non vuol dire strafogarsi. La cosa funziona (ovvero è vantaggiosa) solo se il sacrificio di saltare il pasto è accettabile, e comunque inferiore al sacrificio di dover controllarsi nel pasto successivo (tipicamente a cena). Insomma è una strategia che dobbiamo valutare in base a come siamo fatti, senza credere ai luoghi comuni, e senza che questo diventi una scusa per esagerare.
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