Una delle situazioni più gravi, e purtroppo più frequenti, che possono mettere a rischio la salute del nostro cane è sicuramente l'obesità. Si tratta di una situazione molto pericolosa, proprio come nell'uomo, perché può portare a patologie di diverso tipo che, a lungo andare, possono provocare problemi ad organi come fegato e pancreas, il cui corretto funzionamento è essenziale per la salute del cane.
Il problema è che mentre siamo abituati a vedere le persone, quindi sappiamo distinguere a colpo d'occhio se una è grassa o magra, per i cani non è così.
Il cane non mette mai la pancia come noi (nemmeno quando una cagna sta per partorire ha la pancia) per cui la valutazione è difficile da fare. E diventa più difficoltosa quando un cane è a pelo lungo, perché il pelo "inganna" sulla quantità di riserve adipose che quel cane ha.
A questo vanno aggiunti gli scarsi controlli veterinari (ma se il cane sta bene che vado a fare?) e il fatto che nei negozi di mangimi spesso ci sono i promoter (studenti, generalmente, che di cani non si intendono affatto) che per promuovere il mangime che vendono dicono che il cane è troppo magro anche se in realtà è già in sovrappeso.
Loro dicono una cosa sbagliata perché non lo sanno, ma la colpa più grande è dei padroni che, pur avendo una figura professionale come quella del veterinario a disposizione, preferiscono fidarsi del giudizio dei promoter di mangimi...
Per valutare se un cane sia grasso o magro, non si usa la bilancia (o meglio, si usa ma da sola non è sufficiente). Perché pesare un cane in senso assoluto non serve a nulla. Se un cane pesa 20 chili ma è un Pinscher probabilmente è esploso, se è un San Bernardo è uno scheletro.
Per questo il veterinario va ad osservare varie parti del corpo, che sono ad esempio la forma del cane, vista da sopra e di lato, se le coste si sentono o meno, quanto grasso è presente nella piega della grassella (il lembo di pelle che si trova tra addome e zampa posteriore), e poi quanto è distinguibile il collo, quanto è spesso il pannicolo adiposo addominale, quanto il bacino è evidente.
Il cane, visto dall'alto, deve avere un aspetto "a clessidra", largo alle spalle e al bacino con un restringimento in corrispondenza dell'addome. Se così non è, perché il cane è di forma "rettangolare" visto dall'alto (e questa valutazione la potete fare anche voi in casa, ovviamente dopo aver fatto il bagno al cane altrimenti il pelo inganna) andate dal veterinario, perché potrebbe esserci un problema di sovrappeso od obesità.
Il veterinario, comunque, darà un punteggio che si chiama Body Condition Score, che va da 1 a 5 o da 1 a 9, a seconda della scala utilizzata. Quale che sia, è in grado di valutare attraverso misure ben precise se il cane è in sovrappeso o addirittura obeso, ed è da questo punto che bisogna farlo dimagrire, per evitare le patologie.
Proprio come funziona per le persone, per far dimagrire un cane si agisce su due fronti: il primo è quello dell'alimentazione, il secondo è quello del movimento.
E non può essere altrimenti, perché andiamo da una parte a dare meno cibo del necessario, così che non si accumuli, ma dall'altra parte il cane deve in qualche modo eliminare quanto ha appena mangiato. Agire sulla sola alimentazione non è sufficiente, e questo deve capirlo prima di tutto il proprietario: si, perché purtroppo quando deve fare esercizio fisico il cane deve necessariamente farlo anche il padrone, ci sono poche alternative.
Il movimento può essere la camminata veloce (in zootecnia si parla di trotto, si fa anche andando in bici piano con il cane al fianco) oppure il gioco con altri cani, che è un ottimo esercizio. In alternativa il nuoto, se avete il mare o un fiume vicino e non è inverno, oppure l'addestramento, visto che un po' dappertutto ci sono campi di addestramento per cani.
Proprio come quando seguiamo una dieta noi, l'alimentazione per un cane obeso non può essere fatta a caso, e che sia industriale o che sia casalinga ha bisogno di un supporto veterinario per essere valutata.
Il motivo è semplice: io posso prendere qualsiasi mangime industriale per cani obesi, non importa quale sia, ma il quantitativo giornaliero da fornire è diverso, a parità di cane, se questo è leggermente sovrappeso o se è talmente obeso da avere anche la cirrosi epatica.
Il calcolo tecnico che viene effettuato dal veterinario prende in considerazione una serie di fattori:
Questo conteggio tendenzialmente non è semplice, anzi è piuttosto complesso e deve tenere in considerazione anche altri parametri (tipo la razza, o eventuali patologie) che si basano sull'esperienza veterinaria al momento della visita; è per questo che il suo intervento, che poi è solamente di tipo mentale (nel senso che non ci sono medicine o procedure chirurgiche di mezzo) è comunque sempre molto importante.
Nell'alimentazione del cane obeso, relativamente ai componenti si tiene conto di questi fattori:
Come si intuisce già da questo schema, per far dimagrire un cane conta anche l'educazione comportamentale tanto del cane quanto, e soprattutto, del padrone.
Bisogna sempre ricordare che il cane fa ciò che dice il padrone, per sua impostazione mentale, anche se ovviamente cercherà di ottenere qualcosa in più. Visto che la situazione sanitaria di un cane obeso non è certo delle migliori, il proprietario deve agire a "muso duro" per ottenere dei risultati. Se il cane è abituato all'alimentazione a volontà, l'abitudine va tolta. Per mangiare ci sono degli orari, e vanno rispettati, altrimenti non si mangia. Quando siamo a tavola, il cane non deve venire ad accattonare e, chiaramente, non si da nulla. Se il cane ha fame (o vuole qualcosa di buono, molto più probabile), rimane con la fame, o mangia una carota, come abbiamo detto prima.
Per i padroni di cani obesi, che sono abituati a viziarlo, il cane, (altrimenti non sarebbe obeso!) può essere un passo difficile da compiere, ma sono regole che vanno seguite assolutamente: tra le conseguenze del non farlo ci sono steatosi, chetoacidosi diabetica, pancreatite acuta. Situazioni potenzialmente mortali per il cane.
Nell'alimentazione del cane obeso è importante seguire una certa impostazione alimentare, cioè delle regole che di solito vengono decise dal veterinario e che devono essere messe in pratica sempre.
La prima è che i quantitativi stabiliti, tanto di mangime industriale quanto di cibo preparato da noi, sono legge. Non bisogna mai esagerare, altrimenti la dieta verrebbe chiaramente meno.
Oltre ai quantitativi, sono legge anche le cose che bisogna dare, nel senso che se dobbiamo dare solo il mangime X o seguire la dieta apposita per il nostro cane fatta apposta per lui, non dobbiamo aggiungere nulla di nostro (se non carote e sedano, alimenti a calorie zero). Farlo andrebbe ad invalidare la terapia che stiamo seguendo e che, anche se non implica i medicinali, è comunque una terapia. Non farlo sarebbe come non prendere gli antibiotici quando ce li hanno prescritti. La malattia non si risolve.
Gli alimenti poi vanno dati a degli orari ben precisi, e rispettando la fisiologia del cane vanno suddivisi in due, massimo tre pasti al giorno, non in dieci micro pasti "perché altrimenti il cane ha fame".
Infine, un'idea carina per farlo star buono è quello di dare gli ossi della bistecca mangiata ovviamente da noi. Non si scheggiano, sono grandi e il cane li rosicchia solamente, ma occupano molto tempo, la sostanza è zero (se non qualche rimasuglio di carne, ma dobbiamo averlo pulito al massimo noi, prima) ed è una buona fonte di sali, principalmente di calcio, che è utile nell'ottica dell'attività fisica, per far funzionare al meglio i muscoli.
Sono regole non immediate e a volte anche ardue da seguire, ma ricordiamo sempre che l'errore più grave che possiamo fare è non considerare l'obesità come una malattia. E le conseguenze saranno, purtroppo, piuttosto gravi se non le seguiamo.
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L'obesità è una delle situazioni che mettono maggiormente in pericolo la vita di un gatto. È quindi importante conoscerla e curarla, senza però rischiare di fare danni ulteriori.
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