In questo articolo ci occupiamo dell'alimentazione relativa ai cani con problemi al fegato, o epatopatie.
Il fegato è una delle ghiandole annesse all'apparato digerente, ed ha molte funzioni all'interno dell'organismo del cane; tuttavia sono molte le problematiche che possono interessarlo, che di solito si evidenziano all'inizio con episodi di vomito, diarrea con feci spesso di colori anomali (gialle) e stanchezza cronica del cane.
Per questo cercheremo di capire per prima cosa che cos'è il fegato, quali sono le sue funzioni, quali le malattie che possono interessarlo e, nonostante la cura sia sempre una prerogativa del veterinario, qual è l'alimentazione di supporto per il cane con epatopatia, che è una questione molto importante.
Le funzioni del fegato nel cane non sono diverse dalle nostre. Il fegato è una ghiandola che fa parte dell'apparato digerente, e che in esso immette un materiale di scarto che è la bile, che ha però funzione di digerire i grassi (e colora le feci del tipico marrone, ecco perché feci di colore diverso significano spesso problemi al fegato).
Le funzioni del fegato nell'organismo sono davvero tantissime, ma le principali sono le seguenti:
Le cause che possono provocare un problema al fegato sono davvero tante. Da una parte ci sono i problemi alimentari, come quelli che interessano i cani obesi (in cui si accumula così tanto grasso nel fegato che questo smette di funzionare).
Ci sono poi i problemi tossici, ovvero sostanze (anche l'alcool stesso) che rovinano le cellule epatiche facendone diminuire le dimensioni e quindi le loro funzioni; ci sono poi le malattie infettive, alcune delle quali (leptospirosi) possono causare danni al fegato, e anche i tumori, che colpiscono in particolar modo i cani anziani e fanno perdere progressivamente le funzioni del fegato.
Dopo aver capito il funzionamento del fegato e quali sono le funzioni, essenziali per l'organismo, che si vanno a perdere in corso di malattia epatica, cerchiamo di capire come questo organo può essere salvaguardato dal punto di vista alimentare.
Per prima cosa, si parte dal presupposto che la terapia farmacologica è comunque essenziale per far riprendere la funzione epatica nei limiti del possibile: mai pensare di poter curare il cane con la sola alimentazione, perché questo sarebbe un errore. Il piano alimentare corretto serve per non affaticare il fegato (rispetto ad un piano alimentare scorretto) ma bisogna sempre ricordare che a fare la parte importante nella guarigione sono i farmaci, non gli alimenti.
Detto questo, per l'alimentazione dei cani in corso di malattia epatica, di solito i veterinari consigliano i mangimi epatici, di cui abbiamo già dato un'infarinatura riguardo ai mangimi veterinari; in ogni caso, andiamo adesso a fare un'analisi approfondita dei fabbisogni di un cane con problemi al fegato, così da capire quali sono i suoi fabbisogni e come regolarci nel caso ci venisse proposta una dieta casalinga appositamente formulata per il fegato.
La prima cosa da sapere è che in corso di malattie epatiche la frequenza dei pasti deve essere alta, a differenza di quanto si fa con un cane sano.
Se per il cane adulto si consiglia di non superare mai i 2-3 pasti al giorno, per un cane con i problemi al fegato si devono superare, arrivando a dilazionare la razione in cinque o sei pasti. Questo perché in questo modo non solo si garantisce una maggiore digeribilità di ciò che il cane mangia (perché se il cibo è poco viene digerito meglio) ma si evita di sovraccaricare il fegato debilitato, in modo da non fargli arrivare tutte insieme concentrazioni altissime di materiale digerito.
Per i singoli componenti, invece, bisogna agire come segue.
Iil fegato ha molto a che fare con il metabolismo dei carboidrati e degli zuccheri in generale, perché quando questi vengono assorbiti dall'intestino si depositano nel fegato, che ne è il magazzino. Un fegato malato può "sbagliare" questo sistema in due modi diversi: o non assorbe, o non rilascia lo zucchero immagazzinato.
Questo significa che sono sempre da preferire carboidrati complessi (amido, insomma farina, pane, pasta) perché devono essere semplificati nell'intestino e questo richiede tempo, per cui arriveranno poco a poco al fegato; e comunque non bisogna mai esagerare con lo zuchero, in particolare con gli zuccheri semplici (cose dolci).
Questo perché se il fegato non immagazzina gli zuccheri, questi poi saranno tutti nel sangue e avremo iperglicemia, che predispone al diabete; se vengono immagazzinati ma non rilasciati, il cane sarà in carenza energetica da ipoglicemia, insomma sverrà nel giro di pochissimo tempo. L'ipoglicemia è una situazione molto più grave dell'iperglicemia, come sicuramente saprete se conoscete una persona malata di diabete.
Visto che l'energia necessaria a garantire i fabbisogni del cane non si può fornire con i carboidrati, l'alternativa è proprio quella di fornirla con i lipidi, per una serie di motivi.
Per prima cosa, il cane con malattia epatica ha poco appetito, per cui quando mangia dobbiamo assicurarci che prenda molta energia, e i grassi sono ottimi perché ne contengono molta. Poi un cane con problemi al fegato produce meno bile e digerisce meno grassi, per cui tollera anche razioni che ne contengono il 30%, una quota che in un cane normale lo farebbe diventare obeso in pochi giorni. Infine i grassi si depositano, oltre che nel fegato, anche nel tessuto adiposo, e visto che il cane con problemi epatici tende a dimagrire, dare molti grassi è una cosa positiva.
Motivo per cui, a differenza di ogni altra situazione i grassi in questo caso fanno bene e, anzi, bisogna dargliene il più possibile per fare in modo che abbia la quota energetica di cui ha bisogno. Se ci accorgiamo che al cane piace il formaggio (fresco, ovviamente) possiamo darlo anche come spuntino, se non altro perché il mangime solitamente lo rifiuta.
La componente alimentare a cui bisogna prestare maggiore attenzione sono proprio le proteine. Abbiamo visto come il fegato abbia un ruolo molto importante nel loro metabolismo, le distrugge e le crea di nuovo, e quando è malato tendenzialmente non le crea. Il che significa che le unità di base delle proteine, amminoacidi se non addirittura ammoniaca, girano per il corpo e possono dare problemi anche gravi al cervello perché non vengono processate dal fegato.
Questo significa, per prima cosa, che le proteine non devono mai mancare nella dieta. Se mancassero, il corpo andrebbe ad "autodigerire" le proprie proteine dei muscoli per farne energia, e queste creerebbero tantissimi composti dannosi. Le proteine devono essere almeno il 20% della dieta, come per un cane sano.
Seconda cosa, devono essere di elevata qualità, ovvero quando vengono digerite completamente devono creare il meno possibile dei composti tossici. Questo non va in base alla digeribilità delle proteine, ma agli amminoacidi che le compongono: si è visto che le proteine migliori, in questo senso, non sono quelle dell'uovo (che sarebbero le più digeribili) bensì quelle del latte e quelle vegetali, di solito della soia perché le altre hanno un valore biologico basso.
Per cui latte, latticini, formaggi freschi spalmabili, ricotta, tofu (che ha le proteine della soia) sono alimenti indicati, e anche appetibili, per un cane in corso di malattia epatica, proprio per questo motivo. Carne, pesce e uova dovrebbero invece essere ridotte, anche se sempre meglio dare quelle che non far andare il cane in carenza proteica. Al solito, i mangimi Epatic sono formulati già seguendo questi principi.
Per quanto riguarda i sali minerali, ce n'è uno a cui bisogna stare molto attenti perché coinvolto con il metabolismo epatico, ed è il rame. Spesso le malattie epatiche sono causate proprio da accumulo di rame, e anche se questa non è la causa primaria della patologia è sempre bene fare attenzione che di rame, nella dieta, ce ne sia poco. Si lega infatti alle proteine epatiche e quando è tanto (cosa che succede in un fegato debilitato) porta all'intossicazione da rame.
Per gli altri minerali, che interagiscono poco con il fegato, le quantità devono essere quelle normali, mentre importanti sono le vitamine che stimolano lo sviluppo di nuove cellule epatiche e che permettono in questo modo di limitare quanto più possibile la situazione dannosa per il fegato.
Sebbene, quindi, la malattia epatica non possa essere curata, di per sé, con l'alimentazione, le regole alimentari che il cane deve seguire sono molte, e molto importanti: non devono essere assolutamente sottovalutate, e non bisogna mai contravvenire alle indicazioni veterinarie.
Anche perché il fegato è un organo con grandi capacità di rigenerazione ma ci sono dei "punti di non ritorno", come la cirrosi, dai quali l'organo non può più riprendersi, condannando in questo modo il cane.
Insomma, facciamo molta attenzione, perché la situazione del cane con problemi al fegato è sempre molto delicata.
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