Il peso del cane è una cosa che, come sappiamo bene, deve essere strettamente tenuta sotto controllo dal proprietario. E infatti la maggior parte delle patologie del cane, oggi, dipendono proprio dai problemi di peso, tra cui il principale è l'obesità.
Ma questo non significa che la situazione opposta, cioè quella del cane sottopeso, sia positiva, anzi; proprio come noi anche il cane ha un peso forma ideale che deve essere rispettato e mantenuto, mentre esagerare sia in un verso che in un altro non è mai buona cosa, in nessuno dei due sensi.
Se ad avere un cane obeso, però, non ci vuole molto (basta non farlo uscire e rimpinzarlo) trovare un cane sottopeso oggi non è semplice, e le cause senza mezzi termini sono essenzialmente due: è denutrito oppure è malato.
Il primo caso, cioè la denutrizione, è la situazione dei cani randagi, dei trovatelli, dei cani che hanno malauguratamente subito maltrattamenti o che vivono in canili dalle scarse condizioni: in questi casi, semplicemente veniva dato loro troppo poco cibo e non riuscivano a sviluppare abbastanza masse muscolari e tessuto adiposo da poter vivere una vita dignitosa. La denutrizione ovviamente ha delle conseguenze, principalmente il fatto che il sistema immunitario non è competente e viene meno la termoregolazione, ovvero la capacità di sopportare il freddo. Insomma, un cane sottopeso potrebbe addirittura morire assiderato, o colpito da una malattia infettiva.
Il secondo caso, quello della malattia, è dovuto al fatto che il cane non riesce ad assorbire, o a immagazzinare, ciò che mangia. Le cause possono essere le più varie e vanno dai problemi endogeni (cioè causati dallo stesso organismo del cane, possono essere malattie metaboliche oppure problemi all'apparato digerente) a quelli esogeni, causati da malattie infettive o (più frequentemente) dai parassiti.
In questo articolo cercheremo di capire come nutrire un cane sottopeso per farlo tornare al peso corretto per lui, ma non solo: capiremo che cosa fare prima di impostare un piano alimentare. Si, perché molti proprietari pensano che le cose si possono risolvere con l'alimentazione, mentre in certi casi questa da sola non è sufficiente ed è necessario un controllo veterinario ed una terapia alla quale seguirà il cambio di alimentazione. Vediamo.
La prima cosa da fare è quella di ricostruire la storia del cane, che cosa insomma possa aver causato il dimagrimento oppure il mancato ingrassamento.
I parametri da prendere in considerazione sono la sua storia, ovvero da dove viene (da un canile? lo avete trovato? è sempre stato in casa?), e poi anche la sua età, perché più un cane invecchia più è sottoposto alle malattie metaboliche. Anche il fatto che abbia avuto delle malattie debilitanti in passato può influire su questo fattore.
Le prime cose che si considerano sono i problemi che vengono da fuori. In altre parole, i parassiti, di cui la maggior parte sono vermi (ma non tutti, perché ci sono anche le giardie che sono protozoi, non vermi, e che quindi non si uccidono con i medicinali sverminanti).
Sapere se ci sono i vermi è semplice: se ce ne sono tanti basta guardare le feci del cane quando si raccolgono, si vedono muovere dentro. Nel caso in cui non dovessimo vederli, invece di buttare la cacca si porta dal veterinario, che la guarderà al microscopio. Se i vermi (che non vorrebbero uscire, stanno nell'intestino e succhiano sangue oppure mangiano ciò che mangia il cane) non sono nelle feci, si saranno comunque riprodotti, quindi nelle feci si troveranno le uova: se ci sono si vedono, e chiaramente il veterinario prescriverà il trattamento appropriato, perché è facile distinguere il tipo di verme che c'è guardando le sue uova.
Visto che i vermi stanno lì e mangiano quello che dovrebbe mangiare il cane, la causa (che poi è la più comune) di dimagrimento è proprio la loro presenza; tolti loro, il cane inizierà ad ingrassare di nuovo.
Più problematiche sono invece le patologie metaboliche che portano a dimagrimento, anche perché per alcune non c'è cura: nel caso di insufficienza pancreatica, insufficienza renale, diabete mellito, ci sono delle terapie sia farmacologiche che alimentari molto delicate (in insufficienza pancreatica non si digeriscono i grassi, ad esempio, mentre con il diabete non si assimilano gli zuccheri, fonte di energia) e c'è bisogno di un supporto continuo, per cui non si può optare per il fai-da-te. Nella maniera più assoluta.
Queste patologie si diagnosticano con una serie di analisi ematologiche e biochimiche, che consentono di valutare il funzionamento dell'organo e stabilire così la terapia, oltre a seguire i progressi.
In ogni caso, la prima cosa da fare è risolvere il problema, se è possibile risolverlo (vermi); nel caso invece il problema non ci fosse, allora significa che il cane è magro semplicemente perché è denutrito.
Ma anche in questo caso bisogna fare attenzione a nutrirlo nel modo corretto, come si deve, perché mettere peso nel modo sbagliato può essere deleterio.
Le riserve dell'organismo organismo del cane servono, in teoria, per attingere energia quando questa non viene fornita con gli alimenti. I macrocomponenti energetici si suddividono, questo lo sappiamo tutti, in tre categorie che sono i carboidrati, i grassi e le proteine, visto che la fibra non viene assimilata dal cane perché non la digerisce, stimola semplicemente il movimento intestinale.
Quando un cane ha necessità di energia, per prima cosa utilizza le proprie riserve di carboidrati, o meglio non proprio le riserve: i carboidrati che sono già nel sangue. Perché le riserve di carboidrati ci sono (nel fegato) ma il "rubinetto" che le rilascia è molto stretto, e se ne possono usare poche alla volta.
Successivamente, inizia a bruciare i grassi, che vengono presi dalle riserve adipose, e questo è il "dimagrimento" classico, quello che le persone cercano di ottenere con la dieta. Ma in un cane che non è obeso questo grasso non è che sia tantissimo; quando terminano le riserve adipose iniziano ad essere consumate le proteine.
Le proteine, purtroppo, si trovano nei muscoli, e se il corpo, per avere l'energia necessaria per le funzioni vitali (pensare, respirare, far battere il cuore) auto digerisce i muscoli, questi diventeranno sempre più piccoli, fino a non riuscire più a contrarsi. Ed è a questo punto che si muore di fame, per carenza di energia ed impossibilità di muoversi.
Motivo per cui, quando si cerca di far ingrassare un cane sottopeso in assoluto le proteine sono il primo componente da integrare. Bisogna quindi scegliere un mangime, che sia molto proteico: se la dose di proteine normale per un cane adulto si aggira intorno al 20%, qui la razione deve essere più ricca di proteine.
È per questo che nella prima fase si usano i mangimi puppy: come i cuccioli hanno bisogno di far crescere i muscoli per una questione anatomica, un cane sottopeso deve farli crescere per una questione funzionale; sono troppo deboli. Iniziare, quindi, in questo modo, è un bene per far prendere peso al cane.
È molto importante anche limitare l'assunzione dei grassi, in questa prima fase, per cui è bene scegliere il mangime meno grasso che ci sia. E non perché i grassi non siano necessari, anzi in una certa quantità ci vogliono per fornire energia immediatamente disponibile, quanto perché una sproporzione tra grassi e proteine porterebbe a difetti di assorbimento, e questo alla lunga potrebbe essere deleterio.
I carboidrati in questo senso sono utili, soprattutto perché stanno nel'intestino e vengono assorbiti lentamente fornendo al cane l'energia di cui ha bisogno. Tuttavia, anche in questo caso bisogna stabilire una razione e seguire le regole, senza mai esagerare perché "tanto è magro": se mette su grasso prima dei muscoli poi non si muoverà più. Ci vuole tempo.
Ovviamente, per far prendere peso dobbiamo calcolare il fabbisogno calorico del cane (questo lo fa il veterinario) e poi fornire una razione che sia più calorica del suo fabbisogno, comunque, perché sfrutti l'emergia necessaria per la sua sopravvivenza ed accumuli quella in eccesso.
In tutto questo, il cane dovrebbe essere regolarmente visto da un veterinario, che è in grado di capire quando il cane è ingrassato abbastanza da poter essere considerato normopeso; a quel punto sarà possibile passare ad una normale alimentazione da adulto, che ha tutte le componenti necessarie per nutrire il cane che, a questo punto, sarà come gli altri cani.
Visto che all'inizio avrà più bisogno di alimento, comunque, è bene dare un 10-20% in più della razione giornaliera del mangime da adulto che abbiamo scelto, per poi ridurre nel giro di due o tre settimane fino a tornare alla razione normale di un cane di quel peso.
Punto in cui, comunque, si devono continuare a seguire le regole normali per l'alimentazione del cane, non continuare a sovralimentarlo perché "era così magro": se continuiamo a dare troppo mangime diventerà sovrappeso e poi obeso, e i problemi saranno altri e, probabilmente, anche peggiori di quelli che abbiamo affrontato prima.
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L'obesità è una delle situazioni che mettono maggiormente in pericolo la vita di un gatto. È quindi importante conoscerla e curarla, senza però rischiare di fare danni ulteriori.
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