L'anchilostomiasi è l'infestazione da parte di due specie di anchilosomi (Ancylostoma duodenale e Necator americanus), la maggior parte degli individui infestati è asintomatica. La malattia compare per la combinazione di vari fattori, quali la carica elmintica elevata, la durata protratta dell'infestazione e un'assunzione inadeguata di ferro, determinando anemia sideropenica a volte accompagnata da ipoproteinemia (basso contenuto di proteine ematiche).
I vermi adulti, lunghi circa 1 cm, usano denti (Ancylostoma) o lame taglienti (Necator) presenti nella capsula buccale per aderire alla mucosa del piccolo intestino e succhiare sangue e liquido interstiziale, in quantità equivalente a 0,2 ml/die per ciascun verme adulto.
I vermi adulti producono migliaia di uova al giorno; esse vengono depositate con le feci sul terreno, dove si schiudono liberando larve filariformi infestanti che penetrano attraverso la cute e raggiungono con il circolo i polmoni. Abbandonati i capillari alveolari, entrano negli alveoli, risalgono le vie respiratorie per essere deglutite e raggiungere così l'intestino tenue.
Il periodo d'invasione, compreso tra il passaggio transcutaneo e l'eliminazione di uova nelle feci, è di circa 6-8 settimane, a volte superiore nel caso di Ancylostoma duodenale. Le larve di A. duodenale, se deglutite, possono sopravvivere e svilupparsi direttamente nella mucosa intestinale. Gli anchilostomi adulti possono sopravvivere per circa dieci anni, ma di solito la vita media è di 6-8 anni per l'A. duodenale e di 2-5 anni per N. americanus.
Si possono distinguere varie fasi del ciclo vitale, trasmissione, reservoir e periodo d'incubazione.
Reservoir: gli esseri umani sono gli ospiti definitivi sia per il Necator americanus che per l'Ancylostoma duodenale.
Periodo d'incubazione: il periodo d'incubazione può variare da poche settimane a molti mesi e dipende in larga misura dal numero di parassiti che hanno infettato l'individuo.
I vermi adulti di A. duodenale sono di colore grigiastro-bianco o rosa con la testa leggermente piegata in relazione al resto del corpo, questa curva forma un caratteristico uncino a livello del margine anteriore. Essi possiedono una bocca con due coppie di denti ben sviluppati. Mentre i maschi misurano circa 1 cm X 0,5 mm, le femmine sono spesso più lunghe e più robuste. Inoltre, i maschi si possono distinguere dalle femmine in base alla presenza di un evidente sacco posteriore.
Il N. americanus è molto simile nella morfologia dell'A. duodenale. Il Necator americanus è generalmente più piccolo, con i maschi di lunghezza variabile dai 5 ai 9 mm e le femmine lunghe circa 1 cm. Considerando che l'A. duodenale possiede due coppie di denti, N. americanus possiede una coppia di "piastre" taglienti all'interno della capsula buccale. Inoltre, la tipica forma a uncino è molto più definita nel Necator rispetto Ancylostoma.
Si stima che ci siano circa 570-740 milioni si persone affette da anchilostomiasi nel mondo. Di questi individui infestati, circa 80 milioni presentano una sintomatologia clinica.
L'Ancylostoma duodenale prevale nell'Europa meridionale, nel Nord Africa e nell'Asia settentrionale, mentre il Necator americanus è la specie predominante in America e nell'Africa equatoriale; in molti Paesi tropicali e particolarmente nel Sudest asiatico le due specie possono sovrapporsi. Nella maggioranza delle aree colpite gli adolescenti presentano la più elevata incidenza e intensità d'infestazione da anchilostomi; nelle aree rurali in cui i campi sono fertilizzati con feci umane, tuttavia, anche i lavoratori possono essere pesantemente colpiti.
La maggior parte delle infestazioni da anchilostomi decorre in modo asintomatico. Le larve infestanti possono provocare una dermatite maculopapulare nel sito d'ingresso cutaneo, così come un eritema serpiginoso lungo il percorso della migrazione sottocutanea negli ospiti precedentemente sensibilizzati.
Durante la migrazione attraverso i polmoni, le larve possono provocare una polmonite transitoria, ma questo avviene con minore frequenza rispetto all'ascariasi. Durante la fase intestinale precoce i pazienti infestati possono accusare dolore epigastrico (spesso con esacerbazione postprandiale), diarrea infiammatoria o altri sintomi addominali, accompagnati da eosinofilia.
La principale conseguenza dell'infestazione cronica è rappresentata dalla carenza di ferro; i sintomi sono lievi se l'assunzione di ferro con la dieta è adeguata, ma gli individui con squilibri alimentari sviluppano i sintomi di un'anemia sideropenica ingravescente, quali debolezza e dispnea (difficoltà a respirare).
La diagnosi si basa principalmente sul recupero delle uova nelle feci.
L'uovo ha un aspetto non segmentato, ovale e di dimensioni di circa 40x60 nm ma a volte, quando i campioni sono stati lasciati a riposo a temperatura ambiente per un lungo periodo di tempo, si può osservare una larva all'interno dell'uovo.
Per le infestazioni più lievi possono essere necessarie tecniche di concentrazione delle feci.
È raro che le uova si schiudano e che si trovino larve libere nelle feci. Se ciò dovesse accadere, tuttavia, le larve rabdtitiformi di Ancylostoma o Necator devono essere differenziate dalle larve di Strongyloides stercoralis. Ciò può essere determinato misurando la lunghezza della cavità buccale, lo spazio tra l'apertura orale e dell'esofago.
Una recente ricerca si è concentrata sullo sviluppo di esami diagnostici basati sulla ricerca del DNA per porre diagnosi d'infezione, per l'individuazione specifica dei vermi e per l'analisi della variabilità genetica all'interno delle popolazioni di Ancylostomi. Questo perché le uova sono spesso indistinguibili dalle uova di altri parassiti. Il test PCR potrebbe essere utile come approccio molecolare per porre una diagnosi accurata dei parassiti nelle feci.
Oltre al rilevamento delle uova nelle feci, che rappresenta la condizione necesssaria, alcuni dati ematologici sono d'aiuto nella diagnosi:
anemia ipocromica microcitica;
eosinofilia;
ipoalbuminemia.
Il rilevamento di queste tre condizioni è caratteristico dell'anchilostomiasi.
L'eradicazione di Ancylostoma duodenale e Necator americanus può essere ottenuta impiegando diversi farmaci antielmintici sicuri ed efficaci, appartenenti alla famiglia del benzimidazolo, quali l'albendazolo e il mebendazolo.
Una modesta anemia sideropenica può essere trattata con la sola somministrazione di ferro per via orale.
Le infestazioni gravi, con malassorbimento ed enteropatia protido-disperdente, richiedono un sostegno nutrizionale associato a integrazione delle perdite di ferro, in aggiunta alla terapia antielmintica specifica.
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