L'epatite B è una grave malattia infettiva a carico del fegato causata dal virus dell'epatite B (HBV), appartenente alla famiglia degli Hepadnaviridae. È una delle epatiti più comuni, insieme all'epatite A e all'epatite C.
La trasmissione avviene tramite esposizione a sangue infetto o liquidi corporei (sperma e liquidi vaginali), mentre non può essere trasmessa dal contatto delle mani, allattamento, baci o starnuti.
In alcuni soggetti l'infezione può cronicizzarsi (durata maggiore di sei mesi) e tale evoluzione aumenta il rischio di sviluppare diverse patologie, fra cui insufficienza epatica, cancro al fegato o cirrosi epatica.
La maggior parte delle persone infettate dal virus dell'epatite B, soprattutto se adulti, guariscono completamente dalla malattia, nonostante i segni e sintomi clinici siano gravi. I neonati e i bambini hanno invece una probabilità più elevata di sviluppare un'infezione cronica da virus dell'epatite B.
L'infezione da epatite B può essere prevenuta tramite un vaccino, il quale è obbligatorio in Italia e si riceve al 3°, 5° e 11° mese di vita.
L'infezione da epatite B può essere di breve (acuta) oppure di lunga durata (cronica). La cronicizzazione della malattia dipende in maniera importante dall'età in cui si contrae l'infezione, se si viene infettati nella prima infanzia (fino ai 5 anni di età) il tasso di cronicizzazione è del 90%, mentre in età adulta del 10%.
L'epatite B è causata dal virus dell'epatite B (HBV), membro della famiglia degli Hepadnaviridae, il quale presenta un genoma a doppio filamento di DNA.
La trasmissione avviene da persona a persona attraverso l'esposizione a sangue infetto, sperma o altri fluidi corporei.
I metodi che più comunemente causano la trasmissione di HBV comprendono:
I fattori di rischio per la trasmissione di epatite B includono:
In seguito all'infezione da HBV, il 30-50% degli adulti sviluppa segni e sintomi significativi di malattia. Generalmente i primi sintomi sono aspecifici e comprendono febbre, malattia simil-influenzale e dolori articolari. Si possono perciò delineare le seguenti evoluzioni di malattia:
Le manifestazioni cliniche precoci in seguito a infezione da HBV includono:
I sintomi, in persone adulte e sane, generalmente scompaiono in poche settimane e raramente i danni causati dall'epatite acuta danneggiano in maniera importante il fegato. Questa condizione, pericolosa per la vita, si verifica però nei casi di epatite fulminante, in cui i pazienti sono a rischio di sviluppare disturbi ematologici (sanguinamento) e coma, derivanti dal mancato funzionamento del fegato. Tali pazienti dovrebbero essere inseriti immediatamente in lista d'attesa per il trapianto di fegato, in quanto l'epatite fulminante evolve rapidamente verso l'insufficienza epatica acuta.
In caso di sospetto diagnostico di epatite B, è indicato eseguire gli esami del sangue, in modo da determinare l'eventuale presenza del virus nell'organismo e se è acuta o cronica.
Se si pone il sospetto di danno al fegato è possibile eseguire una biopsia per rimuovere un piccolo campione di tessuto epatico. Durante questo esame, chiamato agobiopsia epatica, viene inserito un ago sottile attraverso la pelle fino al fegato e si preleva un campione di tessuto da analizzare in laboratorio.
Per alcune categorie di persone sane, ma a rischio di contrarre l'infezione da epatite B, è consigliato eseguire uno screening di tale patologia:
In seguito all'esposizione al virus dell'epatite B e in caso di mancata vaccinazione, la somministrazione endovenosa d'immunoglobuline entro 12 ore dal contatto con il virus, può aiutare il paziente a impedire lo sviluppo dell'epatite B.
Nei casi d'infezione acuta in adulti precedentemente sani, generalmente non viene indicato nessun tipo di trattamento, essendo la malattia di breve durata e autolimitante.
Nei casi d'infezione cronica invece è indicata una terapia per ridurre il rischio di malattia epatica (cirrosi, tumore ecc..). I trattamenti includono:
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