La febbre gialla (o tifo itteroide) è un'infezione virale trasmessa da un particolare tipo di zanzara (Aedes aegypti). L'infezione è più comune nelle aree dell'Africa e del Sud America e colpisce i viaggiatori e gli abitanti di quelle zone.
Nei casi lievi, la febbre gialla, causa febbre, mal di testa, nausea e vomito. Ma, se la sintomatologia si aggrava, può causare problemi a vari organi quali cuore, fegato e reni con abbondante sanguinamento (emorragie).
Fino al 50 per cento delle persone affette da febbre gialla presentano la forma più grave della malattia.
Non esiste un trattamento specifico per la febbre gialla, ma si può prevenire mediante la somministrazione di un vaccino che, effettuato prima di un viaggio in una zona in cui è nota l'esistenza del virus, è in grado di proteggere dalla malattia.
Nel mondo si verificano circa 200.000 casi di febbre gialla ogni anno, con 30.000 morti l'anno. L'incidenza è limitata a causa della possibile asintomaticità della malattia e a causa della mancanza delle capacità diagnostiche nelle aree endemiche; ciò porta ad una sottostima della malattia.
Il 90% dei casi segnalati si verifica in Africa, in cui l'A. Aaegypti è dilagante. La trasmissione avviene, in gran parte, nelle popolazioni non vaccinate dell'Africa sub-sahariana. Il tasso di mortalità della febbre gialla in questo continente è circa del 20%; i neonati e i bambini sono a più alto rischio.
La febbre gialla è inoltre endemica in diversi paesi del Sud America; Bolivia, Brasile, Ecuador e Perù sono considerati a più alto rischio, ma l'incidenza è inferiore rispetto a quella in Africa e si verifica più frequentemente nei giovani uomini in caso di esposizione professionale in aree boschive.
Il rischio, per un viaggiatore, di contrarre la febbre gialla dipende dalla località del viaggio, dallo stato d'immunizzazione, dalla stagione, dalla durata del viaggio e dai tipi di attività svolte. Per i viaggiatori, il rischio di contrarre la malattia e di morire a causa della febbre gialla è stimato essere 10 volte maggiore in Africa occidentale rispetto all'America del Sud.
I dati, dal 1996 al 2004, dei viaggiatori in aree endemiche, stimano che il rischio complessivo di contrarre la malattia in modo grave e di morire a causa della stessa è di 0,05-0,5 per 100.000 viaggiatori.
La febbre gialla è causata da un virus che si trasmette attraverso la zanzara Aedes aegypti. Queste zanzare prosperano all'interno e nei pressi di abitazioni umane dove si replicano molto facilmente, anche nelle acque più pulite.
Gli esseri umani e le scimmie sono più comunemente infettati dal virus della febbre gialla, le zanzare trasmettono il virus sia alle scimmie e sia agli esseri umani.
Quando una zanzara morde un essere umano o una scimmia infettati dal virus della febbre gialla, questo entra nel sangue della zanzara e si stabilisce poi nelle ghiandole salivari. In seguito, quando la zanzara infettata morde un'altra scimmia o un'altro essere umano, il virus, presente nella saliva delle zanzare, entra nel flusso sanguigno del mammifero dove può instaurare la malattia.
Le manifestazioni sintomatologiche del virus iniziano 3-6 giorni dopo il morso della zanzara e durante questo periodo d'incubazione non si riscontrano segni e sintomi di malattia. In seguito a questo periodo, l'infezione entra in una fase acuta e poi, in alcuni casi, in una fase tossica che può essere pericolosa per la vita.
Il ciclo sintomatologico della febbre gialla si può dividere in tre fasi:
In questa prima fase sono comuni i seguenti segni e sintomi:
Questi segni e sintomi generalmente migliorano e si risolvono brevemente dopo circa 3-4 giorni.
In questa fase si assiste alla remissione della febbre e degli altri segni e sintomi. La maggior parte delle persone si definisce guarita in questa fase, ma in una minor percentuale le manifestazioni cliniche peggiorano entro le 24 ore successive.
Nonostante i segni e i sintomi scompaiano nella maggior parte delle persone, alcune di queste possono entrare nella fase tossica. Durante questa fase, la sintomatologia acuta ritorna e in aggiunta compaiono nuove manifestazioni più gravi e pericolose per la vita. Queste possono includere:
Questa fase tossica può essere fatale.
La diagnosi di febbre gialla si effettua inizialmente sulla base dei segni e dei sintomi clinici, anche se generalmente non è di facile identificazione in quanto, soprattutto all'inizio, l'infezione può essere facilmente confusa con altre malattie, quali la malaria, il tifo, la febbre dengue e altre febbri emorragiche virali.
L'iter diagnostico per la febbre gialla è il seguente:
I test che generalmente vengono eseguiti sul campione ematologico sono la RT-PCR, in cui viene amplificato il genoma del virus e il test ELISA che permette di identificare anticorpi IgM specifici contro la malattia (nella fase acuta) o anticorpi IgG specifici per confermare l'avvenuta infezione.
Nessun farmaco antivirale si è dimostrato efficace nel trattamento della febbre gialla.
Perciò, il trattamento consiste principalmente in una terapia di supporto ospedaliera. In cui si forniscono fluidi e ossigeno supplementari, si mantiene un'adeguata pressione arteriosa, che tende a diminuire in seguito alle perdite di sangue, dialisi nei casi d'insufficienza renale e il trattamento di qualsiasi altra infezione che si può sovrapporre.
Il miglior modo per prevenire la febbre gialla è la vaccinazione effettuata prima di recarsi in zone in cui questa è endemica (Africa sub-sahariana e Sud America).
Il vaccino dovrebbe essere somministrato preferibilmente 3-4 settimane prima del viaggio e una singola dose fornisce una protezione della durata di circa 10 anni.
A volte possono sorgere lievi effetti collaterali in seguito alla somministrazione del vaccino, della durata di 5-10 giorni, fra cui mal di testa, lieve rialzo della temperatura corporea, dolori muscolari, stanchezza e dolore nel punto d'inoculazione del vaccino.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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