Con il termine fibroma si intendono alcuni tipi di tumore che originano dal tessuto connettivo fibroso.
Il fibroma non può essere analizzato come entità generale ma deve essere studiato a seconda dell'organo che colpisce, variando il loro sviluppo e la loro cura a seconda del tessuto colpito.
I più importanti e considerevoli sono i fibromi uterini (chiamati anche leiomiomi avendo origine dal tessuto muscolare liscio dell'utero).
Sono i tumori uterini con più alta incidenza nella donna, essendo benigni non avranno evoluzione nella loro componente maligna, ovvero, il leiomiosarcoma. Il fibroma nasce benigno e rimane benigno.
La parete uterina può essere divisa in:
I fibromi sub-mucosi possono variare il profilo della cavità uterina, causando una sporgenza, che rende difficoltoso l'adesione dell'endometrio a seguito della mestruazione. Questo causerebbe sanguinamenti intermestruali. I sanguinamenti sono, però, di entità notevolmente ridotta rispetto alla mestruzione.
I fibromi intra-murali colpiscono direttamente la porzione centrale e quindi muscolare dell'utero. Al termine della mestruazione l'emostasi (il blocco del sanguinamento) avviene sia per uno stimolo locale sui vasi, che causa vasocostrizione, sia per un azione meccanica dei muscoli della parete uterina. Questi meccanicamente bloccano le arteriole e fermano quindi il sanguinamento.
Per questo i fibromi intra-murali alterano la contrazione dell'utero e danno come segno un allungamento della mestruazione. Tuttavia l'allungamento del sanguinamento dipende sia dalla dimensione della neoplasia che dalla quantità (possono essere riscontrati numerosi fibromi assieme).
I fibromi sub-sierosi sviluppandosi verso l'esterno dell'utero, non causano un alterazione del ciclo mestruale. Possono causare però compressione agli organi vicini (ad esempio la vescica o il retto ).
Delle volte possono essere peduncolati e quindi sporgere dall'utero mantenendosi in contatto con esso con una piccola porzione di tessuto. Non sono particolarmente pericolosi, se non che possono torcersi su loro stessi, andando in necrosi. Questo può indurre un quadro infiammatorio acuto con la sintomatologia di un addome acuto (come un appendicite acuta ma localizzata nel basso ventre).
È da ricordare che i leiomiomi possono raggiungere dimensioni e numero notevoli (utero fibromatoso) causando quindi fastidi meccanici sia alla defecazione che a livello urinario. Vengono riscontrati solitamente tra i 40 e i 60 anni d'età, e spesso tendono a recidivare.
Solitamente viene fatta diagnosi strumentale tramite ecografia transvaginale (eco-TV) che conferma il sospetto diagnostico del medico.
Appare una formazione incapsulata, che permette una facile rimozione chirurgica e che lo distingue dall'adenomiosi.
È necessaria una valutazione ginecologica per discutere la necessità di rimuovere questi tumori.
Solitamente vengono trattati solo quelli sintomatici.
Quelli intramurali e sottosierosi devono essere rimossi in laparoscopia. I sub-mucosi invece possono essere aggrediti chirurgicamente tramite l'isteroscopia, con un trattamento in day-surgery (12-24 h).
In caso di notevoli dimensioni o grande numero può essere necessaria la rimozione dell'utero.
In alcuni casi selezionati può essere utilizzata la tecnica dell'embolizzazione tramite l'introduzione di microsfere tramite un ago all'interno delle arterie afferenti al mioma. Queste sfere bloccano le arteriole che nutrono il mioma causandone la necrosi nei mesi successivi.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
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