Febbre emorragica

Con il termine febbre emorragica si intende un gruppo di malattie infettive, che interferiscono con la normale capacità del sangue di coagulare. Le febbri emorragiche arrivano a danneggiare le pareti dei vasi sanguini, causando emorragie. La prognosi per questo tipo di malattie è variabile, può causare problemi relativamente minori fino a mettere in pericolo la vita di una persona. Queste malattie infettive si verificano, più comunemente, nelle zone tropicali e subtropicali del mondo, come Asia, Africa e Sud America. Quando si verifica un caso di febbre emorragica in altri continenti è, solitamente, perché la persona ha effettuato, recentemente, un viaggio in quelle zone del mondo. Le febbri emorragiche si diffondono attraverso il contatto con animali e persone infette o tramite un puntura d’insetto, portatore della malattia. Al momento non esistono trattamenti in grado di curare la febbre emorragica, per quando riguarda la prevenzione, esistono solo pochi vaccini funzionanti, e non per tutte le tipologie di febbri.

 

 

Cause

La causa principale della febbre emorragica è un virus. I virus che causano queste tipologie di infezioni, in natura, sono ospitati da insetti o piccoli animali, come zanzare, zecche, roditori o pipistrelli. I virus hanno una capacità di sopravvivere, al di fuori dell’essere vivente ospitante, molto limitata. L’uomo, in natura, non rappresenta l’ospite per nessuno di questi virus. Ogni virus vive in una particolare e specifica area geografica ed esso normalmente rimane circoscritto in quella zona. Alcune tipologie di febbri emorragiche, che si trasmettono da persona a persona, riescono a viaggiare e spostarsi da una zona all’altra. Il canale e la via di trasmissione del virus, variano a seconda della sua specificità. Alcune tipologie sono diffuse da punture di zanzare o di zecche, altri virus sono trasmessi attraverso il contatto con del sangue infetto o del liquido seminale, alcune varietà possono essere inalate dalle feci infette di un ratto e dalle sue urine. Anche bere acqua e mangiare cibi contaminati rappresenta un pericolo. Se si viaggia in una zona dove un tipo di febbre emorragica è comune si può essere infettati, ma i sintomi possono apparire solo una volta tornati a casa, infatti essi richiedono un esordio di anche 21 giorni per manifestarsi.

Fattori di rischio

 

 

Vivere vicino ad un villaggio o ad una zona in cui una particolare tipologia di febbre emorragica è comune, rappresenta un grosso rischio di contrarre l'infezione di quel particolare virus. Altri diversi fattori possono aumentare, tra cui:

  • lavorare a stretto contatto con le persone infette;
  • macellare degli animali infetti;
  • condividere aghi per l’iniezione di droghe per via endovenosa;
  • avere rapporti sessuali non protetti;
  • lavorare in edifici o spazi all’aperto infestati dai topi.
Febbre emorragica

Complicazioni

La febbre emorragica potrebbe portare ad un danneggiamento dei seguenti organi:  

  • cervello;
  • occhi;
  • cuore;
  • reni;
  • fegato;
  • polmoni.

Sintomi

I segni e i sintomi della febbre emorragica variano a seconda della malattia e del virus contratti. In generale, i sintomi iniziali possono includere:

  • febbre alta;
  • sensazione di affaticamento;
  • vomito;
  • diarrea;
  • vertigini;
  • dolori ai muscoli;
  • dolori alle ossa;
  • dolori articolari;
  • sensazione di debolezza.

 

 

I sintomi possono diventare pericolosi per la vita, soprattutto quando alcuni gravi casi di febbre emorragica provocano un sanguinamento, l’emorragia può verificarsi:

  • sotto la pelle;
  • negli organi interni;
  • nella bocca, negli occhi o dalle orecchie.

Altri segni e sintomi di infezioni gravi possono includere:

  • stato di shock;
  • disfunzione del sistema nervoso;
  • coma;
  • delirio;
  • insufficienza renale;
  • insufficienza respiratoria;
  • insufficienza epatica.

In questi casi, è possibile, che il danno sia abbastanza grave da causare la morte della persona.

Tipi di febbre emorragiche

Esistono diverse tipologie di febbri emorragiche, le più comuni sono:

  • Dengue: causata dal virus Flaviviridae, trasmessa dalla puntura di una zanzara del genere Aedes, tipica dell’Asia, Africa, Australia e America;
  • Ebola: causata dal Filoviridae, il suo serbatoio naturale rimane ancora sconosciuto, si ipotizza che origini dal contatto con animali infetti. Il virus, poi, si diffonde per contatto diretto con sangue o liquidi dei soggetti affetti o per contatto con oggetti contaminati dalle secrezioni infette, tipica dell’Africa;
  • Febbre di Lassa: causata del virus Arenaviridae, tipica delle zone dell’Africa centrale, come Guinea, Liberia, Sierra Leone, Nigeria, è trasmesso da un ratto, la trasmissione all’uomo avviene attraverso contatto diretto con le urine o la saliva del roditore infetto o con materiali contaminati, per esempio del cibo.
  • Marburg: causata dal virus Filoviridae, identificato per la prima volta in una tipologia di scimmie africane, ma il serbatoio naturale non è stato ancora identificato, il virus può diffondersi per contatto diretto o indiretto con le scimmie o con persone infette, tipica dell’Uganda;
  • Febbre gialla: causata dal virus Flaviviridae, il vettore diretto della malattia è un tipo di zanzara del genere Aedes, tipica delle zone del Sud-America e del Sud-Africa.

Diagnosi

Durante i primi giorni della malattia può essere difficile differenziare i sintomi, infatti febbre alta, dolori muscolari, mal di testa e affaticamento, sono anche i segni tipici di altre malattie. Per una diagnosi efficace è utile raccontare e ricordarsi nel dettaglio il viaggio, l’eventuale esposizione a qualsiasi roditore o a zanzare, qualsiasi contatto si può avere avuto con le possibili fonti di infezione.

Solitamente per confermare la diagnosi si effettuano degli esami di laboratorio, si rilevano spesso dirimenti le analisi del sangue. Poiché le febbri emorragiche virali sono particolarmente contagiose, tutti i test e i controlli verranno effettuati con precauzioni rigorose.

Terapia

Il trattamento per le febbre emorragiche comprende l’uso di farmaci, anche se non esiste un trattamento specifico per la maggior parte delle febbri emorragiche. Per aiutare il corpo a far fronte alle infezioni e a prevenire alcune complicanze, si può assumere un farmaco antivirale come la ribavirina. È essenziale anche una terapia di supporto, per evitare la disidratazione, per esempio, può essere necessaria l’assunzione per via endovenosa di fluidi per aiutare a mantenere l’equilibrio degli elettroliti nell’organismo, minerali che sono fondamentali per il tessuto nervoso e per la funzione muscolare. Alcune persone possono beneficiare della dialisi renale, ovvero quando i reni non svolgono la loro funzione in modo sufficiente, si interviene per ripulire il sangue. Essendo malattie infettive molto contagiose è essenziale che vengano seguite le linee guida per la prevenzione.

 

 

 

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