Marijuana o cannabis

Marijuana (o cannabis) è il nome comune utilizzato per alcune piante del genere cannabis, tra cui sativa, indica, e ruderalis, utilizzate in tutto il mondo a scopo ricreativo (come droga) per le sue proprietà psicoattive.

 

 

Già da molti anni la marijuana è utilizzata per le sue proprietà mediche, per diverse indicazioni, tra cui la terapia contro il cancro, dove viene usata per combattere il dolore e aumentare l'appetito; contro l'infiammazione causata dall'artrite reumatoide; e per combattere gli attacchi di epilessia e schizofrenia.

L'uso a scopo ricreativo della cannabis è illegale in molte parti del mondo, ma l'uso medico è ormai  legale in molti paesi, anche europei. Negli USA è altresì legale la produzione per utilizzo personale in 20 Stati, e nel District of Columbia. Vedi anche uso terapeutico della cannabis (su wikipedia).

L'assunzione di marijuana tramite inalazione del fumo sprigionato dalla combustione aumenta in modo temporeneo la pressione diastolica e la frequenza cardiaca, questo può essere pericoloso per chi soffre di problemi cardiaci. Fumare marijuana è stato anche associato ad una maggior incidenza della bronchite.

Il principio attivo della marijuana è il delta-9 tetraidrocannabinolo (delta-9-THC), che si lega a due recettori, il CB1 e il CB2. Il CB1 è il maggior responsabile degli effetti psicoattivi, ed è anche quello maggiormente correlato con gli effetti positivi della sostanza in ambito medico.

 

 

L'uso della marijuana per un lungo periodo di tempo può causare tolleranza, e di conseguenza astinenza quando si smette l'assunzione. L'astinenza da marijuana è riconosciuta ufficialmente come disturbo psichico. A livello molecolare, tolleranza si verifica quando il recettore CB1 è sovrastimolato, e viene assorbito dalla cellula, perdendo in parte la sua funzione; di conseguenza anche l'effetto della droga, sia quello euforizzante, che quello medico, vengono meno nel tempo. Per questo motivo la marijuana non è ritenuta efficace contro la schizofrenia, a causa della tolleranza che insorge col tempo. La tolleranza non influenza significativamente il recettore CB2, consentendo di sfruttarne le proprietà antinfiammatorie più a lungo.

Controindicazioni

La maggior controindicazione della marijuana sono i suoi effetti psicoattivi: l'assunzione per inalazione o per via orale produce i medesimi effetti euforizzanti, e può far rallentare i riflessi e ridurre l'attenzione.

La maggior parte degli effetti collaterali di uso di marijuana sono associati alla frequenza di assunzione, più che al dosaggio.

Assumere marijuana mischiata a tabacco, per inalazione, comporta i medesimi problemi del fumo di sigaretta, principalmente a carico dell'apparato respiratorio. Oggi esistono comunque dei vaporizzatori che eliminano gran parte dei problemi causati dall'assunzione di marijuana mischiata a tabacco.

Altri effetti collaterali sono: aumento degli enzimi epatici, reazioni psicotiche, epilessia e convulsioni.

L'uso di marijuana è fortemente sconsigliato in caso di gravidanza, perché può avere effetti tossici sul feto.

Marijuana

Benefici dell'integrazione di marijuana

Effetti accertati (forte evidenza)

Riduce il dolore e aumenta l'appetito nei soggetti in cura con farmaci chemioterapici

Riduce il dolore neurologico e spastico

Efficace contro l'anoressia e la cachessia

Effetti possibili (prove ancora insufficienti)

Efficace contro alcuni disordini del movimento

Efficace contro asma e glaucoma

Efficace contro alcuni disordini psicologici e contro la sindrome da astinenza da alcol e altre droghe pesanti

Dosaggio consigliato

La dose efficace di marijuana è solitamente quella in grado di provocare gli effetti psicoattivi: essa va dunque calibrata in base alla risposta del soggetto, con l'aiuto del medico.

Concusioni

 

 

La marijuana è ormai considerata a tutti gli effetti un vero e proprio farmaco, in moltissimi paesi europei tra cui l'Italia. Sembra essere piuttosto efficace per aiutare a gestire diverse patologie, e come coadiuvante nella cura del cancro, per gestire gli effetti collaterali della chemioterapia.

Ovviamente la marijuana va assunta solo sotto stretto controllo medico, visti gli effetti collaterali non trascurabili e il fatto che sia necessaria la prescrizione, perché è una sostanza il cui possesso è vietato dalla legge.

Bibliografia

Cannabinoids in medicine: a review of their therapeutic potential

The pharmacologic and clinical effects of medical cannabis

The Effects Of Smoking Marihuana On Physical Performance

Acute Effects Of Marihuana Smoking On Maximal Exercise Performance

Tolerance To Effects Of High-dose Oral δ9-tetrahydrocannabinol And Plasma Cannabinoid Concentrations In Male Daily Cannabis Smokers

Cardiovascular Effects Of Prolonged Delta-9-tetrahydrocannabinol Ingestion

Lack Of Analgesia By Oral Standardized Cannabis Extract On Acute Inflammatory Pain And Hyperalgesia In Volunteers

Systematic Review And Meta-analysis Of Cannabis Treatment For Chronic Pain

Marijuana's Dose-dependent Effects In Daily Marijuana Smokers

Amygdala Activity Contributes To The Dissociative Effect Of Cannabis On Pain Perception

Psychopathological And Cognitive Effects Of Therapeutic Cannabinoids In Multiple Sclerosis: A Double-blind, Placebo Controlled, Crossover Study

Cannabinoids In Multiple Sclerosis (CAMS) Study: Safety And Efficacy Data For 12 Months Follow Up

Cannabinoids For Treatment Of Spasticity And Other Symptoms Related To Multiple Sclerosis (CAMS Study): Multicentre Randomised Placebo-controlled Trial

Multiple Sclerosis And Extract Of Cannabis: Results Of The MUSEC Trial

 

 

 

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