NADH come integratore: cos'è, opinioni ed effetti

Il NADH come integratore viene spesso proposto per diversi scopi, fra cui l'aumento della produzione di energia. Vediamo qual è la sua funzione biologica e se ha senso supplementarlo. 

 

 

Cos'è il NADH e qual è il suo ruolo biologico?

Il NADH, il cui nome esteso è nicotinammide adenin dinucleotide, è un coenzima del nostro metabolismo. I coenzimi sono molecole la cui funzione è quella di favorire l'attività dell'enzima. Di solito sono di origine non proteica e si legano a proteine, gli enzimi appunto. 

La principale funzione del NADH è quella di partecipare alla produzione di energia a partire dai nutrienti. In particolare, è coinvolto nella catena di trasporto degli elettroni e nella fosforilazione ossidativa, ossia le fasi finali dell'ossidazione del glucosio. Ma il NADH è coinvolto anche in altre reazioni metaboliche, come la glicolisi e il ciclo di Krebs, tutte reazioni importanti nell'ossidazione delle molecole e nella produzione di energia. 

Questo coenzima può essere ritrovato in natura in due forme, quella ossidata (NAD+) e quella ridotta (NADH). Quest'ultimo si libera dalle reazioni in cui ossida una molecola, cedendo H+ al NAD+, andando così a formare NADH+H+

La scoperta del NADH risale agli inizi del Novecento, quando fu rintracciato all'interno di una miscela di composti ottenuti da estratti di lievito privi di proteine. La molecola fu, però, isolata trent'anni più tardi, nel 1936. 

 

 

Il NADH negli alimenti e la pellagra

Il NAD, così come il NAD fosfato, può essere riscontrato negli alimenti, in quanto queste molecole sono in realtà le forme biologicamente attive dell'acido nicotinico, ossia la vitamina PP o B3. Gli alimenti che ne sono ricchi sono in particolare quelli di origine animale, come carni rosse, fegato, latte, carni bianche come il pollo, ma anche il pesce e alimenti di origine vegetale come i legumi, i cereali e la frutta secca. Inoltre, sia il NAD che l'acido nicotinico vengono formati anche a partire dal triptofano, amminoacido da cui si forma la niacina. Questo amminoacido si trova nella carne, nel latte e nelle uova in misura maggiore. Tra l'altro, l'assorbimento intestinale di queste molecole è molto efficiente. 

La carenza di vitamina B3 causa la pellagra, da cui il nome di vitamina PP, ossia pellagra preventing. 

La pellagra è causata da una carenza di triptofano, amminoacido da cui si forma la vitamina PP. I sintomi caratteristici della malattia sono la demenza, la dermatite e la diarrea, portando in alcuni casi alla morte. 

Questa patologia era diffusa in passato soprattutto tra le persone che non avevano una dieta varia ma che si cibavano in prevalenza di mais, che contiene vitamina B3 in una forma non assorbibile dall'intestino umano. Per renderla tale è necessario sottoporre l'alimento ad alcuni trattamenti, come quelli che vengono fatti per realizzare le tortillasOggi la pellagra è davvero rara, essendo la vitamina B3 presente in moltissimi cibi di varia origine e natura. Per cui, in linea generale una dieta varia ed equilibrata fornisce un adeguato ammontare di questa vitamina e quindi anche di NADH, rendendo l'emergenza pellagra pressoché inesistente nei paesi occidentali e sviluppati. Questa patologia si può riscontrare invece in alcuni soggetti affetti da denutrizione, soprattutto per carenza di proteine o insufficiente apporto calorico, oppure nel caso di patologie gastrointestinali o dell'alcolismo cronico, che porta ad una riduzione dell'introito di cibo e quindi ad una dieta squilibrata e carente di nutrienti.  

Perchè integrare il NADH?

 

 

I sostenitori dell'integrazione con NADH asseriscono che, essendo questo coenzima attivo nel favorire i processi metabolici di produzione di energia, allora un'integrazione porterebbe ad un aumento della produzione energetica. In linea teorica, quindi, il NADH può aiutare a combattere fatica, depressione e addirittura aiutare nel miglioramento delle prestazioni sportive. In particolare, viene spesso associata l'integrazione del NADH alla sindrome da stanchezza cronica

Inoltre, avendo anche una funzione antiossidante, il NADH in linea teorica sarebbe in grado di favorire molte funzioni del nostro corpo, portando ad esempio al rafforzamento del sistema immunitario e alla protezione nei confronti dell'ossidazione indotta dai radicali liberi. Il NADH, quindi, secondo coloro che sostengono una necessità di integrazione, potrebbe aiutare nella prevenzione di patologie croniche e degenerative, basate sullo stress ossidativo e sul danno cellulare. Il NADH viene anche proposto come protettore nei confronti di agenti inquinanti, come smog, composti chimici, raggi UV e altri.

Altre funzioni che vengono proposte per la supplementazione con NADH sono la stimolazione del metabolismo, la riduzione dei sintomi dell'invecchiamento e della pressione arteriosa, nonchè anche il miglioramento delle funzioni cerebrali e mentali. 

Sono molti gli integratori a base di NADH grazie anche alla recente scoperta, tra l'altro brevettata, della metodica che porta alla stabilizzazione della molecola e quindi ad un suo miglior utilizzo all'interno delle formulazioni. Il NADH è venduto come integratore, spesso in associazione con altre sostanze come la vitamina A, il coenzima Q10 e altri antiossidanti. Generalmente è venduto nella formulazione a capsule che è consigliato in genere di assumere a stomaco vuoto. 

Controindicazioni ed interazioni

Non sono state rilevate interazioni tra il NADH e altri farmaci o molecole, ma è sempre bene consultare il medico prima di assumere integratori a base di NADH nel caso in cui si stiano prendendo altre medicine in concomitanza.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali e le controindicazioni, anche in questo caso non sono stati rilevati casi in merito. Questo si riferisce ad un'assunzione entro le dosi consigliate di sostanza. Valori elevati potrebbero provocare sintomi avversi. 

Il NADH: è utile integrarlo?

In realtà, il NADH è stato proposto come farmaco per il trattamento di diverse patologie e per questo motivo è stato proposto come integratore per la prevenzione e il mantenimento dello stato di salute di individui sani. 

In realtà, l'integrazione di NADH non ha gli effetti attesi e proposti da i suoi sostenitori. Questo perchè la concentrazione di questa molecola nei preparati in genere venduti è molto bassa, per l'alto costo di produzione della formulazione. Pertanto risulta insufficiente ad esplicare gli effetti sperati. Inoltre, il NADH non è la sola molecola che interviene nella produzione di energia, ma questa coinvolge moltissime altre molecole ugualmente importanti nelle reazioni metaboliche e che interagiscono fra loro, influenzando la resa della reazione. Aumentando la concentrazione solo di NADH, non si rende più efficiente il processo metabolico, se non si ha un miglioramento generale. 

Inoltre, gli studi clinici in merito all'uso del NADH per il trattamento di patologie come la depressione risultano ancora preliminari e non si ha nessuna certezza riguarda la sua efficacia. Lo stesso si potrebbe dire per la funzione di aumento delle difese immunitarie. 

Spesso, le campagne pubblicitarie a favore di questi integratori si basano su ricerche cliniche che vengono usate come slogan ma che in realtà dovrebbero essere interpretate in maniera più corretta. Esse si fondano, ad esempio, su dosi di NADH difficilmente applicabili alla realtà clinica. Inoltre, gli studi clinici a conferma dell'efficacia del NADH non sono molti. Gli studi in merito, usano spesso campioni molto ristretti e non arrivano a conclusioni certe.  

Per quanto riguarda la sindrome da stanchezza cronica, principale motivo per cui viene pubblicizzato il NADH come integratore, in realtà essa è una patologia dall'eziologia ancora ignota, in cui si ha un deficit di energia. Questa patologia ha sintomi molto simili a quelli influenzali come lieve febbre, difficoltà di concentrazione, linfoadenopatia e altri. Uno studio, in particolare, è stato condotto in merito al trattamento dei pazienti affetti da questa malattia con NADH. Lo studio concludeva con una possibile efficacia di questo trattamento, ma sottolineava la necessità di ulteriori ricerche in merito. Nonostante questo, alcune aziende produttrici di integratori hanno utilizzato questi risultati per la pubblicizzazione dei loro prodotti, nonostante siano emersi anche dubbi circa il metodo usato per l'interpretazione dei risultati da parte degli autori.

 

 

 

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