La Mucuna Pruriens è una pianta che appartiene alle leguminose e che cresce in modo spontaneo in moltissime zone del mondo. L'interesse verso questa pianta è dovuto al fatto che ha un alto contenuto di L-Dopa e di altri composti interessanti, che rendono questa pianta di potenziale elezione per il trattamento di diverse patologie o disturbi.
La Mucuna Pruriens è una pianta originaria dell'India, ma che si trova in diverse zone del mondo, come nelle regioni tropicali dell'Africa e dell'Asia meridionale, ma anche ovviamente in India e nello Sri-Lanka, nonchè anche nelle regioni caraibiche. Si tratta di un arbusto rampicante che può avere fiori di diversi colori: lavanda, viola o bianco. La caratteristica di questa pianta è che al tatto crea irritazione a livello cutaneo, reazione dovuta ad alcune molecole presenti sulla sua superficie.
Oggi la Mucuna Pruriens è, dal 2011, ammessa dal Ministero della Salute italiano per l'uso nella formulazione di integratori alimentari.
Essendo un vero e proprio legume, i suoi semi hanno delle calorie costituite per il 20-35% da proteine. Inoltre, la Mucuna ha dei fattori glicoproteici che possono ridurre l'azione degli enzimi digestivi, portando in particolare alla riduzione dell'assorbimento delle proteine. Essi possono essere inattivati in seguito all'ammollo in bicarbonato, processo che però riduce il contenuto di L-Dopa, sua costituente principale e di maggiore interesse.
Nella Mucuna sono, inoltre, presenti anche catecolamine, acido nicotinico, alcaloidi, serotonina e suoi precursori, nonchè anche saponine, flavonoidi, terpenoidi e tannini.
Il componente che causa l'irritazione è la Mucunaina, o Mucunain, presente in tutte le specie di Mucuna. La triptamina, invece, che è un composto allucinogeno, non è presente nei semi di Mucuna, mentre si trova a basso dosaggio nelle sue foglie.
Questo legume contiene anche coenzimi, come il NADH e il coenzima Q10, oltre ad inositolo e myo-inositolo. Tra i minerali presenti, anche se in piccole dosi, troviamo il magnesio e il selenio.
I semi maturi di Mucuna contengono dal 3,1% al 6,1% di L-Dopa, arrivando in alcuni casi anche al 12,5%. Questo composto è, invece, meno concentrato a livello delle foglie, in cui si trova per circa lo 0,5%.
La Mucuna Pruriens è stata studiato per un suo possibile utilizzo nel trattamento del morbo di Parkinson, in cui la L-Dopa è la terapia di elezione. In generale, si preferisce utilizzare la L-Dopa come composto purificato e per questo motivo è più studiato in questo modo piuttosto che come componente della Mucuna. In questo legume, infatti, la L-Dopa è insieme ad altri componenti che possono generare interazioni di diverse genere, che rimangono ancora da studiare del tutto. A questo riguardo, alcuni studi hanno rilevato che la Levodopa all'interno della Mucuna può determinare minori danni a livello del DNA in seguito al potere chelante dei metalli, esercitato proprio dalle altre molecole presenti nella Mucuna, ed invece assenti, ovviamente, nel composto purificato e usato come farmaco.
Nel trattamento del Parkinson gli studi in merito sembrano confermare un'uguale efficacia della Mucuna rispetto alla Levodopa purificata, se somministrata ad una dose che consenta una concentrazione di L-Dopa paragonabile. Non si sa, invece, ancora se le altre componenti della Mucuna possano potenziarne l'effetto sui sintomi di questa malattia.
Altri effetti positivi della Mucuna sono stati studiati e riguardano diversi meccanismi d'azione, come l'effetto sull'infertilità maschile. A questo proposito, solo uno studio a riguardo conferma l'aumento del testosterone in seguito all'assunzione di Mucuna in uomini con problemi di fertilità.
Per quanto riguarda, invece, la qualità e la concentrazione dello sperma i risultati sono incoraggianti. Gli studi in merito, infatti, hanno rilevato un aumento della quantità di sperma prodotto in uomini non feritili, ma anche un aumento della qualità dello sperma, anche se gli studi sono ancora preliminari e non si conoscono ancora gli effetti sugli uomini senza problemi di fertilità.
Altro meccanismo d'azione per cui è stata studiata la Mucuna è l'effetto sul diabete e su diverse altre patologie o disturbi, ma gli studi in merito sono ancora preliminari e basati su modelli animali.
Dagli studi in merito si evince che, la dose di Mucuna pari a 15-30 g di polvere essiccata al giorno, è quella giusta affinchè si abbia un effetto simile a quello della L-Dopa nell'alleviare i sintomi del morbo di Parkinson. Anche a dosi più basse, pari a 5 g al giorno, la Mucuna sembra essere comunque efficace.
La Mucuna Pruriens può essere assunta anche come alimento, ma deve essere sempre cotta in modo da inibire le glicoproteine che bloccano l'azione degli enzimi digestivi, portando anche ad una riduzione dell'assorbimento delle proteine, come avviene in altri legumi come la soia. La cottura distrugge, però, la L-Dopa.
Oltre alla possibile interazione con alcuni farmaci, alcuni effetti collaterali riscontrati in seguito all'assunzione della Mucuna sono stati rilevati soprattutto nei ratti e a dosi pari a 100 mg/kg di peso corporeo. Tra questi effetti negativi vi era l'iperventilazione e altri sintomi neurologici.
Alla dose pari a 15-30 g di polvere, invece, solo un soggetto ha avuto vomito, dovuto però alla scarsa palatabilità della Mucuna, mentre non sono stati riscontrati ulteriori effetti collaterali.
L'uso della Mucuna Pruriens è comunque sconsigliato in gravidanza e allattamento, nonchè anche in caso di patologie epatiche e cardiopatie gravi.
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