I funghi allucinogeni sono un gruppo di funghi che consistono in più di 200 diverse specie e hanno delle proprietà psicoattive sull'organismo. Questi effetti sono dovuti alla presenza al loro interno di alcune sostanze con tali funzioni, fra cui quella più nota e studiata è la psilocibina.
I funghi allucinogeni erano usati in passato per riti religiosi e culti, ma oggi hanno dei risvolti terapeutici interessanti. L'uso di queste specie risale al 2000 a. C. ed era tipico anche di culture come quelle dei Maya, Inca e Aztechi. Il loro uso si è poi tramandato nei secoli fino ad arrivare nei giorni nostri: diverse popolazioni li usano ancora, fra cui quelle del Messico.
Il commercio di funghi allucinogeni era consentito in Olanda fino al 2009. Nel paese si potevano facilmente reperire tramite feste a tema o negli smart shop. Oggi la vendita dei funghi allucinogeni è vietata anche in Olanda, ma gli smart shop vendono ancora merce simile ai funghi allucinogeni. In particolare, si possono trovare i tartufi, chiamati "truffels" che contengono la psilocibina come i funghi allucinogeni.
In Italia è illegale coltivare o commercializzare i funghi allucinogeni, anche se è invece legale quella delle spore, che non hanno principio attivo psicotropo. Su internet è possibile reperire kit con le spore dei funghi allucinogeni, che vengono talvolta spediti anche in Italia. Nel nostro paese è vietata la vendita di qualsiasi fungo del genere Psilocybe e Stropharia, che vengono equiparati alle droghe.
La psilocibina è una triptammina psichedelica che troviamo in funghi del genere Psilocybe e Stropharia. Al primo genere fanno parte circa 80 varietà di funghi che contengono al loro interno due principali principi attivi: la psilocibina appunto e la psilocina. Entrambe hanno una struttura chimica simile a molecole psicotrope come l'LSD e il DMT.
Tra questo genere di funghi quello più conosciuto è un fungo messicano, il Psilocybe cubensis, che è un fungo allucinogeno che cresce ad esempio nella cacca della mucca e di altri animali a 4 zampe. Per questo motivo è semplice da coltivare ed è diffuso in tutto il mondo, anche se preferisce gli ambienti tropicali.
In Italia, tra i funghi allucinogeni maggiormente diffusi troviamo quelli del genere Psilocybe semilanceata, che cresce sopratutto in ambienti erbosi, come sulle Alpi o sull'Appennino, ma in generale lo troviamo sia in pianura che in montagna.
In ogni caso, le diverse specie di Psilocybe hanno diverse concentrazioni di psilocibina che viene prodotto in modo diverso anche all'interno degli organismi della stessa specie.
La psilocibina è meno potente dell'LSD ma ha comunque un effetto psichedelico. In seguito all'assunzione, infatti, si ha un'alterazione della percezione sia dello spazio che del tempo, così come anche capacità visiva alterata e distorta ed euforia. Inoltre, le esperienze mistiche che provocano questi funghi allucinogeni sono fra i sintomi descritti in seguito alla loro assunzione.
La psilocibina è un principio attivo molto studiato per diverse proprietà benefiche, interessanti dal punto di vista medico.
In particolar modo, sembrerebbe utile per diverse patologie di tipo psichiatrico e nei disturbi del comportamento. Diverse ricerche hanno dimostrato nel tempo che questa molecola ha effetti positivi nel trattamento della depressione, dei disturbi compulsivi-ossessivi (come evidenziato da questo studio), nell'alcolismo, nella dipendenza dal fumo e da alcune droghe come la cocaina. I suoi effetti sono risultati benefici anche contro alcuni tipi di cefalea, in particolare quella a grappolo (come dimostrato in questo studio) e nel trattamento delle forme di ansia correlate al cancro.
Nonostante questo, l'FDA americana non si è ancora espressa riguardo l'uso di questa sostanza come farmaco. Altre associazioni ed esperti si sono espressi riguardo la psilocibina, considerandola ancora come una droga vera e propria. Il suo uso a livello medico non è ancora accettato in quanto viene considerata alta la probabilità che questa sostanza crei dipendenza.
Associazioni no-profit continuano la loro attività di ricerca con lo scopo di avere, un giorno, l'approvazione dell'FDA. Allo stato attuale sono necessarie ulteriori ricerche che ne confermino maggiormente sicurezza ed efficacia.
Una delle patologie maggiormente correlate con l'uso dei funghi allucinogeni è la depressione, sopratutto per quanto riguarda quelli a base di psilocibina. Questa sostanza sembra essere efficace nel disattivare le connessioni cerebrali che causano la depressione, andando ad attivarne delle altre.
Nel 2018 è iniziato uno studio molto ampio che interessava più di 400 pazienti di diversi paesi sia europei che del Nord America. Lo studio è ancora in corso e mira a valutare l'effetto della psilocibina in pazienti affetti da depressione, in particolare per quelle forme resistenti alle terapie fino ad ora note. Questo studio vede la collaborazione anche dell'FDA americana.
Studi precedenti hanno già ottenuti risultati positivi in merito, come quello portato avanti dall'Imperial College di Londra.
In realtà, non è ancora noto l'esatto meccanismo con il quale la psilocibina agirebbe contro la depressione, allo stesso modo non si hanno simili informazioni riguardo altre sostanze usate per il trattamento delle patologie psichiatriche, fra cui il litio, spesso consigliato per il disturbo bipolare.
Quel che è certo è che ogni trattamento o uso deve essere valutato attentamente anche in base alla situazione familiare ed ereditaria. In ogni caso, maggiori studi a riguardo sarebbero di sicuro utili per le forme resistenti di depressione.
In merito all'uso dei funghi allucinogeni, e della psilocibina in particolare, per il trattamento delle dipendenze, sono necessari ulteriori studi. Alcuni di quelli effettuati dimostrano come questo tipo di trattamento possa essere efficace per la riduzione dell'abitudine al fumo. I ricercatori ipotizzano che la psilocibina possa essere utile anche per le altre forme di dipendenza, in quanto interromperebbe il meccanismo di abitudine e allontanerebbe dai problemi che la causano.
A sostegno di questa tesi, uno studio del 2015 ha evidenziato, in modo ancora preliminare, la correlazione positiva tra uso di psilocibina e interruzione dell'abuso di alcol. Risultati simili sono stati ottenuti anche per quanto riguarda la dipendenza da cocaina.
Come già detto, sono necessari ulteriori studi che confermino con certezza questi effetti della psilocibina.
Nel 2016 è stato condotto uno studio preliminare riguardante la relazione tra cancro e psilocibina. Questo principio attivo dei funghi allucinogeni sembrerebbe essere utile per la riduzione dell'ansia in pazienti con cancro, specie in quelli che affrontano le fasi più gravi della malattia. I risultati sembrano essere soddisfacenti e dimostrano come la psilocibina possa migliorare la qualità della vita, nonchè l'ansia e la depressione, presenti in pazienti con il tumore. Anche in questo caso, sono risultati da confermare ancora ulteriormente.
Un altro effetto dei funghi allucinogeni è quello del miglioramento della capacità di memoria, risultato ottenuto con uno studio del 2012. Come concludono gli stessi ricercatori, questi risultati sono però ancora in fase iniziale, ma sembrano dovuti comunque all'azione della psilocibina, che porterebbe ad una maggiore attivazione a livello cerebrale, secondo un meccanismo ancora però non compreso.
il fatto che l'FDA non abbia ancora approvato l'uso dei funghi allucinogeni, ed in particolare della psilocibina, è anche da ricondurre al fatto che un uso improprio potrebbe determinare l'insorgenza di effetti dannosi.
Come assumere i funghi allucinogeni è da stabilire con il medico e con terapisti specializzati in strutture specializzate. La libera vendita potrebbe portare ad un uso improprio e ad un abuso dei funghi allucinogeni.
Fra gli effetti negativi della psilocibina abbiamo quelli che coinvolgono il sistema cardiovascolare ed, in particolare, la pressione sanguigna e i battiti cardiaci, che potrebbero risultare irregolari. Inoltre, vi sono anche dei rischi a livello psicologico derivanti dall'uso di funghi allucinogeni e di psilocibina. Quest'ultima, in particolare, risulta più dannosa della Cannabis a livello psicologico, specie per quei soggetti che hanno sofferto in precedenza di psicosi o manie, così come anche per quelle persone che hanno soggetti in famiglia che ne sono affetti o che ne hanno sofferto in passato. Questo perchè la psilocibina potrebbe determinare questi problemi psicologici in chi ne è maggiormente soggetto.
Inoltre, in seguito all'assunzione di funghi allucinogeni potrebbero esservi come conseguenza episodi mistici negativi, con esperienze descritte di persone che hanno vissuto qualcosa di molto simile alla sensazione della morte.
Tutti questi effetti negativi sarebbero ovviamente controllati e ridotti in caso di assunzione di queste sostanze all'interno di una struttura specializzata e per scopi terapeutici.
All'interno dei funghi allucinogeni vengono spesso inclusi anche quelli della specie Amanita muscaria e Amanita pantherina, che hanno principi attivi a livello psicologico. Questi funghi si trovano in diverse zone dell'Italia e sono fortemente tossici, portando spesso anche alla morte in seguito ad ingestione.
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