La medicina ayurvedica, o ayurveda, è una medicina inclusa in Occidente tra le medicine alternative, che si basa su un approccio olistico alla salute e alla patologia, prendendo in considerazione non solo l'aspetto fisico del corpo, ma anche quello mentale.
Essa è originaria dell'India, paese in cui è anche oggi molto utilizzata e maggiormente diffusa rispetto alla medicina tradizionale occidentale. In India, infatti, sono diversi gli ospedali e i centri di cura basati sui principi della medicina ayurvedica.
Questa medicina è diffusa anche negli Stati Uniti, in cui però è permessa dalla legge solo come terapia complementare alle cure ufficiali. In Europa, è considerata una medicina non convenzionale e la sua pratica è consentita solo se effettuata da medici specializzati.
L'etimologia della parola "Ayurveda" proviene da ayur, ossia longevità, e veda, che significa "conoscenza rivelata". Questa parola, quindi, si riferisce al concetto di prevenzione, oltre che di cura, che questa medicina metterebbe in pratica per mirare ad una vita più lunga, oltre che per aumentare il proprio stato di salute e il rispetto del proprio corpo.
La medicina ayurvedica ha origini molto antiche, tanto da essere considerata uno dei primi sistemi di cura del mondo, e si diffuse in un primo istante attraverso la trasmissione orale. A partire dal 450 a. C. si ebbero, invece, i primi libri in cui si fece menzione della medicina ayurvedica.
Le origini di questa medicina hanno le loro fondamenta nella mitologia indiana, che la fa risalire a Brahma, il creatore dell'universo che, secondo la tradizione, la trasmise ai suoi discepoli e agli dei vedici.
Questa medicina alternativa si occupa non solo dello stato patologico, ma anche dello stato di salute delle persone, concentrandosi sul lato sia fisico che spirituale dell'organismo umano. Di conseguenza, scopo di queste cure è quello di effettuare una prevenzione ma anche una cura delle patologie, aiutando a mantenere o raggiungere lo stato di benessere.
L'Ayurveda si fonda sul principio secondo cui il corpo umano fisico è attraversato da energia vitali, che sono di 3 tipi e vengono chiamate "dosha". Questi ultimi vanno a combinarsi in modo unico per ciascun individuo, determinandone quindi la diversità. Ciascun dosha è formato da 2 elementi con precise caratteristiche.
il primo dosha è il vata, composto da spazio e aria. Esso esprime il movimento e si esprime in tutti gli apparati e organi collegati ad esso, come il sistema nervoso, la circolazione sanguigna, la respirazione. Sede principale del vata è il colon.
Il secondo dosha è il pitta, formato da fuoco e acqua, è collegato alla trasformazione e alla digestione. ha quindi sede fisica nello stomaco e mentale nell'elaborazione delle emozioni.
Il terzo e ultimo dosha è il kapha, che è l'unione di acqua e terra. Questa energia è legata alla coesione e unione e si sviluppa attraverso i fluidi corporei, che lubrificano e mantengono il corpo integro.
Quando si ha uno squilibrio dei dosha, ecco che nasce una patologia per la cui diagnosi è importante la verifica del tipo di mancato equilibrio tra le energie vitali. La guarigione si ha quando vengono trovati i rimedi ideali per ristabilire l'equilibrio perso.
Secondo l'ayurveda sono 3 principali i motivi che portano all'alterazione dell'equilibrio dei dosha. Il primo è l'errore dovuto al ripetere azioni che si sa essere sbagliate, ma che si continua a fare per desideri o pulsioni materiali. Il secondo motivo è dovuto alle oscillazioni delle energie vitali nel corso della vita e all'interno delle giornate. Il terzo e ultimo errore è dovuto ad un uso dei sensi sbagliato, in eccesso o in difetto.
Per raggiungere i suoi scopi, questa medicina usa diversi preparati estratti da erbe, oppure composti minerali o con metalli purificati.
Le formulazioni utilizzate sono di diverso tipo, come polveri, pastiglie o infusi, e devono essere usati in un modo specifico perchè venga raggiunto lo scopo prefissato.
Molti preparati usati dall'Ayurveda sono in realtà dei fitoterapici, come nel caso del Trikatu, una miscela di 3 erbe: zenzero, peper e Piper longum.
Le terapie della medicina ayurvedica mirano, quindi, al ristabilimento dell'equilibrio tra i dosha usando diverse azioni che mirano a ristabilire lo stato di salute della persona. La cura è soggettiva e deve essere personalizzata tra i diversi individui, anche se affetti dalla stessa malattia.
Le cure ayurvediche prevendono l'uso di olii e polveri d'erbe applicate da un terapista qualificato, in seguito alla diagnosi di un medico ayurvedico. Altre terapie possono essere quelle da far assumere autonomamente al paziente, attraverso pastiglie o preparati, sempre secondo la diagnosi e prescrizione del medico ayurvedico.
L'ayurveda prevede spesso anche l'assunzione di specifici comportamenti alimentari e di abitudini di vita che possono aiutare nel processo di guarigione o prevenzione della malattia. Inoltre, sempre a questi scopi, possono essere consigliati anche attività fisiche come lo yoga o la respirazione profonda.
In realtà non vi sono prove scientifiche riguardo una reale efficacia di questo tipo di terapie.
Alcuni studi hanno rilevato che i medicinali ayurvedici possono essere utili nella riduzione del dolore e nell'alleviamento dei sintomi dell'osteoartrite e del diabete di tipo 2. Le ricerche effettuate in merito, però, sono ancora da convalidare in quanto prendono in considerazione un ristretto campione di popolazione e hanno molti errori metodologici.
Sono pochi gli studi scientifici validi che hanno rilevato un'efficacia dell'ayurveda. Un esempio è una ricerca del 2013 che confrontava alcuni preparati ayurvedici con due tipologie di farmaci usati per il trattamento dell'osteoartrite. I risultati hanno dimostrato che la riduzione del dolore alle ginocchia e l'aumento della loro funzionalità è confrontabile sia nel trattamento con i farmaci convenzionali, sia con quelli ayurvedici. Lo studio stesso, però, concludeva con la necessità di ulteriori ricerche in merito.
Risultati simili a quelli ottenuti per l'osteoartrite, sono stati rilevati in uno studio del 2011, in cui è stato valutato l'effetto dei farmaci tradizionali con quelli ayurvedici in 43 persone.
Alcuni studi americani hanno evidenziato come in alcuni prodotti della medicina ayurvedica siano presenti metalli potenzialmente tossici, come mercurio e arsenico. Queste sostanze sono state riscontrate in circa un quinto dei medicinali provenienti sia dall'India che dagli USA, in particolare per quanto riguarda i prodotti venduti su Internet. Inoltre, alcune pratiche della medicina ayurvedica stessa prevendono la combinazione di erbe con metalli, minerali e gemme.
L'FDA (Food and Drug Administration) americana ha messo in guardia circa la presenza di metalli nei preparati ayurvedici, reputandola come potenzialmente dannosa per la salute umana.
Nei libri di medicina ayurvedica sono riportati effetti collaterali riscontrati dall'uso di alcuni medicinali. I sostenitori di questa medicina, però, spesso non ammettono la possibile nocività di alcuni preparati, nonostante siano diversi gli studi che dimostrano una possibile tossicità per l'uomo e affermano la necessità di una valutazione di questi composti prima della messa in commercio.
Alcuni ricercatori americani hanno evidenziato la presenza di casi di avvelenamento in donne in gravidanza che assumevano i rimedi ayurvedici prodotti in India. In tutti e sei casi considerati, nel corpo delle pazienti sono stati riscontrati alti livelli di metalli tossici, con il rischio di aborto spontaneo, ipertensione gestazionale e problemi nel corretto sviluppo e crescita del nascituro. Per le donne in gravidanza, quindi, è sempre consigliata l'interruzione dell'assunzione di questi prodotti, sopratutto quando non si è certi della provenienza e dei metodi di produzione.
Uno studio del 2015 ha messo in evidenza elevati livelli di metalli nel sangue di circa il 40% delle persone che utilizzando prodotti ayurvedici ed, in particolare, nella maggior parte di loro il metallo più presente era il mercurio. Questo elemento è stato riscontrato anche in circa la metà dei farmaci ayurvedici sottoposti al test.
Nonostante questi risultati, i sostenitori della medicina ayurvedica dicono che i prodotti possono essere considerati sicuri perchè sottoposti a purificazione. In ogni caso, in India i prodotti ayurvedici devono riportare in etichetta l'indicazione dei metalli eventualmente contenuti in essi. Questa legge risulta, però, di difficile applicazione in quanto i controlli in merito sono scarsi e i test utilizzati per la verifica della presenza e della quantità di metalli nei farmaci ayurvedici sono poco affidabili, come annuncia un articolo del 2006 che tratta l'argomento.
Sicuramente alcuni principi della medicina ayurvedica potrebbero essere applicati per migliorare la qualità della vita, come lo stile di vita, la dieta e l'attività fisica basata su sistemi di rilassamento come lo yoga. In alcune persone affette da alcune forme di cancro, queste pratiche sembrano migliorarne la qualità della vita, anche se sicuramente vi sono ulteriori ricerche da fare in merito.
Vi sono però alcune precauzioni da adottare quando si sceglie una terapia ayurvedica, come quella di non usarla per posticipare la visita dal medico convenzionale, di cui deve inoltre essere chiesto il parere prima di assumere prodotti ayurvedici.
In caso di gravidanza o allattamento, chiedere sempre il parere del medico prima di assumere questi prodotti, in quanto possono contenere sostanze dannose per il feto.
La medicina ayurvedica propone una terapia che è strettamente legata alla figura carismatica del guaritore o medico che la applica. Come i sostenitori stessi ammettono, le terapie proposte sono lunghe e non ne esiste una per cui siano stati riscontrati dei risultati positivi nella totalità o in un grande numero di casi considerati.
Le ricerche scientifiche in merito non sono sufficienti per ammettere una vera e propria efficacia della medicina ayurvedica, anche se alcuni rimedi proposti sono potenzialmente efficaci, sopratutto quelli basati sulla fitoterapia. In ogni caso, è sempre bene prestare attenzione ai prodotti acquistati, sopratutto nel web, in quanto possono essere potenzialmente contaminati da sostanze tossiche, fra cui alcuni metalli come mercurio e arsenico.
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