Guido e Lidia Alciati: un'istituzione in Piemonte, una coppia, lei chef in cucina e lui maître in sala, che ha saputo valorizzare e reinventare la cucina piemontese, nel loro ristorante Guido da Costigliole, nella zona delle Langhe, aperto nel 1961.
Guido e Lidia Alciati sono stati i maestri di molti chef divenuti poi famosi, tra cui anche Gianfranco Vissani, e a loro volta hanno avuto maestri d'eccezione come Nino Bergese, insomma hanno segnato mezzo secolo di storia gastronomica italiana.
Una coppia gastronomica che ricorda in parte quella di Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri dell'Enoteca Pinchiorri di Firenze, lei executive chef e lui in sala, anche se gli Alciati non hanno mai conseguito le tre stelle Michelin ma si sono fermati a due stelle e anche se Lidia in cucina è molto più legata alla tradizione rispetto ad Annie.
Guido Alciati è morto nel 1997, mentre Lidia è morta nel 2010, lasciando in eredità ai loro figli, Piero, Andrea e Ugo, il loro ristorante stellato.
Un piatto su tutti ha fatto di Lidia Alciati l'ambasciatrice della cucina tradizionale piemontese, gli agnolotti al plin, chi li ha potuti assaggiare li prende come riferimento e dice che non c'è paragone con nessun altro agnolotto piemontese, erano talmente buoni che il Times l'ha soprannominata la "agnolotti's queen", la regina degli agnolotti. La particolarità degli agnolotti di Lidia sta proprio nel "plin", "pizzicotto" in dialetto piemontese, lei li richiudeva facendo un gesto con il pollice e rendendoli non perfettamente quadrati ma un po' irregolari, gesto che ora viene insegnato nelle scuole di cucina.
Ma Lidia si sapeva muovere bene in cucina anche con altri piatti tipici come lo stracotto, il brasato al Barolo, il vitello tonnato, i biscotti torcetti.
Quando aprirono il ristorante, Guido e Lidia fecero una scommessa al buio, decisero di puntare tutto sulla qualità e sui prodotti locali a km 0, quando ancora di km 0 non si parlava neanche. Addirittura si permettevano il lusso di aprire solo su prenotazione e la gestione del ristorante è stata sempre familiare, i figli sono entrati fin da piccoli a dare una mano.
Ci vollero una decina d'anni perché la dedizione con cui portavano avanti il ristorante fosse riconosciuta, perché potessero farsi apprezzare a livello non solo nazionale, ma anche internazionale, e infatti negli anni Settanta ricevettero la prima stella.
Il ristorante Guido mirava, e mira tutt'oggi anche se con un pizzico di creatività in più, a coniugare l'antica cucina regionale con un'attenta e puntigliosa ricerca tecnica.
La cucina di Lidia è sempre stata una cucina artigianale, tramandata da generazioni ed eseguita con cura e precisione, nonché con tanta passione, Lidia era una donna semplice ma al tempo stesso molto professionale.
Attualmente la famiglia Alciati gestisce anche altri due ristoranti, uno a Santo Stefano Belbo e uno a Pollenzo, sempre nella zona delle Langhe.
La mug cake, letteralmente torta in tazza, è un dolcetto americano che si cuoce al microonde dentro una tazza di ceramica.
Il sanguinaccio dolce: una crema al cioccolato che per tradizione veniva fatta con il sangue di maiale, tipica del periodo di carnevale.
Pollo alle mandorle o agli anacardi: un secondo piatto che proviene dalla cucina orientale.
La ricetta della paella di pesce, chiamata paella de mariscos in Spagna, un sontuoso piatto unico.
La carbonara di zucchine light è una variante della pasta alla carbonara che si può mangiare anche a dieta.
Nel mondo degli elettrodomestici da cucina, pochi strumenti riescono a evocare un senso di professionalità e versatilità come l'impastatrice planetaria.
Chi ha intenzione di modernizzare la propria cucina ha oggi a disposizione un ampio ventaglio di possibilità, più o meno costose.
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