Lisbona è la capitale del Portogallo, una città di circa 550 mila abitanti, tra le mete più gettonate in Europa grazie alla sua storia, i suoi monumenti, la sua architettura. Questa città un tempo doveva essere davvero spettacolare, grazie ai suoi palazzi in stile manuelino e barocco, oggi lo è ancora anche se questo splendore è ormai decadente... Alcuni dicono meravigliosamente, decadente.
Dal punto di vista gastronomico Lisbona, come tutte le capitali, offre il meglio di ciò che si può trovare in Portogallo, ma al contempo questa offerta rischia di non essere autentica e proposta a prezzi non proprio "portoghesi", e questo a Lisbona è particolarmente vero, a causa della presenza davvero importante di turisti, molti dei quali italiani.
Abbiamo visitato Lisbona nell'Agosto del 2016, per 3 giorni.
Lisbona sorge in una zona collinare, sulla foce del fiume Tago, le sue strade sono costituite da saliscendi con pendenze abbastanza elevate. Il centro storico non è grandissimo, si gira anche a piedi, ma bisogna essere abbastanza allenati perché è facile macinare km e con un dislivello non banale. Ci si può aiutare nei trasferimenti utilizzando i caratteristici tram, o con la funicolare. Noi siamo andati sempre a piedi (o in auto, ahimè).
L'automobile è meglio lasciarla nel parcheggio, se non per recarsi in spiaggia o presso le attrazioni turistiche lontane dal centro storico.
In estate a Lisbona le temperature sono alte, ma si tollerano bene perché è sempre ventilato: noi l'abbiamo visitata nell'agosto del 2016, durante un'estate molto calda, ma non abbiamo avuto bisogno dell'aria condizionata in appartamento e non abbiamo mai patito troppo il caldo.
Le spiagge di Lisbona iniziano dopo la foce del fiume, quando si arriva in mare aperto, dalla fermata Cruz Quebrada in poi. L'acqua non è troppo fredda (intorno ai 21-22 gradi) e si può tranquillamente fare il bagno.
Il mercato principale di Lisbona è il Mercado da Ribeira, situato sulle rive del fiume Tago, in pieno centro. Si tratta di un mercato un po' decadente, nella parte centrale ci sono solo banchi di frutta e verdura, non molto curati, e nelle ali le pescherie, le macellerie e le formaggerie, con banchi poco curati, merce non molto varia e presentata abbastanza male. Sinceramente mi ha deluso parecchio, anche perché spostandosi a fianco, nello stesso edificio, sorge il nuovo Time Out Market Lisboa (nella foto), un mercato di moderna concezione che di mercato ha poco o niente: troverete una cinquantina di stand che vendono cibo da consumare nei tanti tavoli presenti nel salone, messi a disposizione di tutti. Qui, al contrario, è tutto curato, sia l'ambiente, che la presentazione del cibo. Una offerta chiaramente per turisti, con prezzi molto più alti rispetto alla media del Portogallo. Carino, da visitare, si può anche consumare, per carità, ma si tratta di un posto per turisti, di quelli che non amiamo particolarmente.
Ci sono altri mercati del genere a Lisbona, meno turistici, come il Mercado de Campo de Ourique, e ci sono anche altri mercati tradizionali, come quello del Bairro Alto, altrettanto poco curati. Insomma l'idea che mi sono fatto è che il Portogallo, almeno per quanto riguarda i mercati, si dimostri per quel che ancora è: un Paese che fino agli anni 80 era considerato in via di sviluppo, un paese che ha avuto un forte sviluppo negli ultimi 30 anni, ma che ancora manifesta un po' di arretratezza rispetto ai paesi europei più evoluti. D'altronde, se fosse altrimenti sarebbe impensabile mangiare al ristorante con 6/8 euro, cosa che in Portogallo si può fare senza problemi.
Putroppo non abbiamo mai trovato dei negozi di alimentari degni di nota (ma sicuramente è stato un nostro limite, complice il fatto che dei tre giorni di permanenza, uno era festivo). A Porto è andata sicuramente meglio, da questo punto di vista (mercati e negozi di alimentari).
Per chi fosse interessato al vino, e in particolare al Porto, esiste un solo posto dove andare: Solar do vinho do Porto, un locale gestito dall'Instituto do vinho do Douro e do Porto, l'ente ufficiale di certificazione e controllo del vino Porto. Qui avrete la possibilità di degustare, al bicchiere, decine di differenti Porto, differenziati in base alla tipologia e l'invecchiamento, selezionati alla cieca da un panel di degustatori e offerto allo stesso prezzo di cantina. Il posto è tranquillo, assolutamente non alla moda, ma se è il vino che vi interessa, non troverete altrove un rapporto qualità/prezzo paragonabile. Chiedete pure informazioni ai camerieri, conoscono tutti i vini e non sono interessati più di tanto a vendere, lo scopo del locale è la promozione del Porto, non di un particolare produttore: vi diranno senza problemi qual è il loro preferito, le caratteristiche di ogni vino, senza conflitti d'interesse. E il vino è anche acquistabile, allo stesso prezzo della cantina. Insuperabile, insomma. Questo wine bar era presente anche a Porto, in un locale molto più bello, ma attualmente (settembre 2016) è chiuso: riaprirà, ma non si sa ancora quando.
Se invece volete assaggiare vini diversi dal Porto, il Portogallo ne offre molteplici. Noi abbiamo visitato il wine bar do castelo, un posto molto caro (i vini di qualità sono proposti a 8 euro e passa al calice), ma dove i vini sono effettivamente di qualità e il personale è disponibile.
Sebbene non siamo al livello dei francesi, il Portogallo ha una pasticceria tipica di assoluto rilievo, che merita di essere studiata, assaggiando le numerose tipicità, molte delle quali davvero peculiari. Si tratta di una pasticceria molto ricca di zucchero e tuorli d'uovo, simile a quella spagnola ma con più ricerca, più dolci tipici, e spesso anche maggiore qualità. Molti dolci a prima vista sembrerebbero immangiabili (perché troppo dolci), ma spesso, incredibilmente, si scopre che invece hanno un loro equilibrio.
Il grande classico della pasticceria portoghese è ovviamente il Pastéis de Belém o Pasteis de nata, una tartellette fatta con una base a metà tra la sfogliatella e la pasta sfoglia vera e propria, ripiena di crema pasticcera, servita a temperatura ambiente o meglio tiepida. La qualità media è buona, con punte di eccellenza, provatene diverse in diverse pasticcerie.
Noi abbiamo amato tantissimo il Pão de Deus (una brioche francese sovrastata da una glassa al cocco), che non ci siamo quasi mai fatti mancare a colazione. Ma di cose da provare ce ne sono tantissime, e le occasioni sono continue, visto che la quantità di pasticcerie è a dir poco sorprendente: troverete "pastelerie" ad ogni angolo di strada, a riprova del fatto che i portoghesi amano mangiare i dolci.
Anche il pane (pão, in portoghese) è una cosa seria, in Portogallo, ne abbiamo mangiato di notevole. Anche nelle versioni "ricche", come le empanadas, ripiene di tonno, baccalà, o pollo (quest'ultimo sempre piuttosto buono).
Sinceramente ci aspettavamo di più. Viene proposto (nei ristoranti) in 4/5 modi diversi, non di più. Le croquetas de bacalao (polpette di baccalà fritte) sono onnipresenti nei panifici, ma ci aspettavamo fossero mediamente migliori, mentre spesso non hanno superato la sufficienza. A nostro parere, comunque, la morte del baccalà continua ad essere la frittura.
In pieno centro, vicino al mare, c'è un locale molto turistico, la Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau, che offre crocchette di baccalà al formaggio... Non sono male, ma il formaggio è abbastanza invadente e copre un po' troppo il baccalà.
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