Vitamina H (biotina)

Struttura della vitamina H

La vitamina H, detta anche biotina o vitamina B8, è una vitamina idrosolubile e dal punto di vista chimico è composta dall'acido 2'-oxo-3,4-imidazolina-2-tetraidrotiofene-n-valerico.

 

 

La biotina è un composto essenziale per l'uomo ed è un fattore di crescita per i lieviti. Viene sintetizzata nell'uomo dalla flora batterica intestinale ma anche introdotta attraverso gli alimenti. 

Dove si trova la vitamina H?

Il tuorlo d'uovo è particolarmente ricco di vitamina H, mentre nell'albume si trova l'antivitamina H, l'avidina. 

Altri alimenti contenenti biotina sono le frattaglie, come fegato e rene, il latte, la carne e alcune verdure.

Proprietà della vitamina H

 

 

La biotina è un coenzima molto importante nel metabolismo cellulare, che partecipa a molte reazioni chiave per il nostro organismo. In particolare, partecipa alle carbossilazioni legandosi agli enzimi carbossilasi e formando quinid un complesso biotinil-enzima. Questo complesso viene attivato dal legame con la CO2, che viene trasferita ad altri composti durante le reazioni metaboliche chiamate appunto carbossilazioni

La vitamina H è, quindi, importante per il funzionamento del sistema nervoso e per la formazione degli acidi grassi, oltre che nella sintesi degli acidi nucleici e nelle reazioni di ossidazione di carboidrati e acidi grassi. I benefici della biotina sono, quindi, in parte legati all'accrescimento corporeo.

Uno studio del 2006 ha indagato sull'effetto della biotina nella regolazione della trascrizione del DNA. I risultati hanno evidenziato come la questa vitamina non abbia, in vivo, un effetto significativo in questo senso. Questo è stato confermato anche da altri studi, che hanno evidenziato come nonostante il ruolo della vitamina H nella condensazione della cromatina, essa non ha, però, un ruolo diretto nell'espressione genica.

Carenza e sovradosaggio di vitamina H

La carenza di vitamina H è abbastanza rara nell'uomo, in quanto il normale fabbisogno è coperto dalla sintesi ad opera del microbiota intestinale. Situazioni carenziali sono state ottenute a livello sperimentale in animali a cui è stata distrutta la flora batterica intestinale e a cui sono stati somministrate alte dosi di avidina, l'antivitamina H. Questa molecola lega e inattiva la biotina che in queste sperimentazioni ha come unica fonte quella alimentare. Si ha, di conseguenza, una carenza che provoca dermatite e caduta del pelo

 

 

L'avidina è una proteina che si inattiva al calore. Nell'uomo, quindi, una carenza di biotina si può avere solo in persone che consumano grandi quantità di uova crude. In questi casi le conseguenze della carenza da vitamina H sono alopecia, alterazioni della pelle e, nelle forme più gravi, depressione

Uno stato carenziale è stato evidenziato in gravidanza, in cui vi può essere una carenza di lieve entità dovuta ad un aumento dell'escrezione dei metaboliti della biotina. Questa carenza non si ha in tutte le donne in attesa, ma è necessario comunque aumentare la quantità di biotina introdotta con la dieta. 

Non vi sono abbastanza evidenza scientifiche che riportino, invece, effetti da sovradosaggio di vitamina H. 

Fabbisogno giornaliero e integrazione

I LARN 2014 (Livelli di Assunzione di Riferimento per la popolazione italiana), indicano come assunzione adeguata giornaliera di biotina, la quantità di 30 μg per uomini e donne adulte e adolescenti dopo i 15 anni, e 35 μg in gravidanza e allattamento. Per i bambini dagli 11 ai 14 anni i livelli adeguati giornalieri sono fissati a 25 μg.

Non vengono, invece, fissati livelli massimi tollerabili di vitamina H, in quanto non si conoscono effetti da sovradosaggio. 

Spesso la biotina viene integrata per il benificio di capelli e unghie. In verità, diversi studi scientifici dimostrano che l'uso di questi integratori non ha alcun beneficio in soggetti sani. Può essere positivo nei rari casi di soggetti che ereditano o acquisiscono carenza di biotina.

L'uso di alte dosi di vitamina H si è rivelato potenzialmente utile per il suo probabile effetto neuroprotettivo. In particolare, è stato visto che questa molecola potrebbe avere un ruolo nella prevenzione e cura dell'Alzheimer e nella stabilizzazione del progredire della sclerosi multipla

Un recente studio ha detto che, l'uso di integratori per la vitamina H, può interferire con alcune tecniche analitiche di laboratorio, in particolare con le tecniche immunologiche per il dosaggio di ormoni. Questo è dovuto al legame della biotina alla streptavidina, molecola per la quale ha un'alta affinità e che viene usata per catturare gli ormoni durante questi saggi immunologici. Di conseguenza si potrebbero avere risultati falsati, che sovrastimano l'analita che si sta cercando. Nel caso, quindi, di uso di integratori di biotina da parte del paziente, è necessario pretrattare il campione di plasma su cui si fa l'esame con specifici composti in grado di evitare la sovrastima.

Assorbimento e persistenza nei cibi

La biotina viene assorbita a livello intestinale e si accumula nel fegato e nel rene, in cui risulta abbondante.

La vitamina H è una molecola termostabile, per cui la cottura non ne riduce l'apporto alimentare, ma anzi riduce la quantità di avidina disponibile, aumentando così la quantità di biotina attiva nell'organismo. 

 

 

 

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