L'acqua di cocco è il succo che si trova dentro la noce di cocco, di colore trasparente e translucido, e non va confusa con il latte di cocco che invece viene prodotto a partire dalla polpa del cocco triturata e mescolata con acqua. Un'altra differenza fondamentale che distingue l'acqua di cocco dal latte è che la prima viene ricavata dai frutti acerbi, ancora verdi, mentre il secondo si ottiene dai frutti molto maturi. La noce di cocco, infatti, è piena d'acqua solo nelle prime fasi di maturazione, poi la perde e il momento migliore per raccoglierla è intorno ai 7 mesi di vita, poiché prima avrebbe un gusto troppo amarognolo.
Inoltre, l'acqua di cocco è molto meno calorica del latte di cocco, dato che è composta per il 97% di acqua e per il resto di proteine e carboidrati; i grassi sono al di sotto dell'1%. La maggior parte dei prodotti in commercio hanno circa 20 kcal/hg, di cui la maggior parte sono carboidrati.
Tradizione delle zone dove cresce la Cocos nucifera, è quella di raccogliere il frutto verde e praticargli un foro nella parte inferiore, più arrotondata, e poi infilare una cannuccia per berne l'acqua. Questo consumo un po' folcloristico è tipico di tutte le isole caraibiche dove esistono tanti venditori ambulanti o chioschetti in riva al mare.
L'aqua di cocco si può trovare anche confezionata, in bottiglia, in latta o in tetrapak, e anche liofilizzata. Purtroppo quella confezionata è molto diversa da quella che si può gustare da un cocco fresco, raccolto da poche ore. Molti produttori aggiungono altri ingredienti, per aromatizzarla e per renderla più appetibile. I prodotti più "chic" costano più di 4 euro al litro, ma esistono anche quelli per la massa, low cost, per esempio Lidl vende un prodotto che costa a poco più di 2 euro al litro.
Dall'acqua di cocco si possono poi ricavare anche la gelatina (nata de coco) e l'aceto di cocco, due prodotti usati nelle cucine etniche ma poco o per niente diffusi da noi in Italia.
Negli ultimi anni si stanno commercializzando molte bevande energetiche a base di acqua di cocco sponsorizzandole con slogan che affermano che è una bevanda nutriente e idratante, capace, inoltre, di riequilibrare i 5 elettroliti essenziali per l'organismo: potassio, sodio, magnesio, calcio e fosforo e sarebbe da assumere prima di una gara sportiva. L'acqua di cocco viene spesso annoverata nell'elenco dei Superfood, dei cibi creduti miracolosi.
Alcuni si spingono oltre, decantando ogni tipo di beneficio: dal miglioramento della luminosità della pelle all'aumento del metabolismo, dalla prevenzione delle infezioni urinarie al miglioramento dello stato di salute dei convalescenti e di chi soffre di stanchezza... Tutto questo grazie a un cibo che contiene un po' di vitamine e minerali (come qualunque altro alimento vegetale), e nemmeno in quantità importanti, ci pare francamente ridicolo.
In realtà l'acqua di cocco non è diversa da tanti altri prodotti di origine vegetale, e anzi contiene spesso meno principi nutritivi. Anche la FDA statunitense (Food and Drugs Administration) si è espressa in merito, affermando che non esistono prove a sostegno di questa tesi. Anzi, i livelli di sali minerali dell'acqua di cocco sono effettivamente trascurabili (inferiori, anche di molto, al 10% della RDA), così come il suo potere energizzante (come abbiamo accennato sopra è composta per il 97% di acqua!). Ci sono dei prodotti (come quello di Santal) fatti con acqua, concentrato di acqua di cocco, zucchero e, udite udite, addizionati con sali minerali (ma come: non ne conteneva abbastanza l'acqua di cocco?!?!?).
Ultima chicca: alcuni affermano che l'acqua di cocco è benefica perché ha una composizione simile a quella del plasma, perché in alcune zone del pianeta è stata usata per la reidratazione endovenosa è solo perché in queste zone povere, come la Cambogia, non c'era disponibilità di plasma sanguigno e si è stati costretti ad usare metodi alternativi, ma stiamo parlando di situazioni estreme, non di certo ottimali.
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