La clementina non va confusa con il mandarancio, anche se è un errore che viene fatto comunemente, dato che anche la clementina come il mandarancio è un ibrido tra il mandarino e l'arancio. La clementina (Citrus clementina) appartiene al gruppo dei mandarini, e si caratterizza per essere senza semi.
Ha la buccia di colore arancione, liscia e lucida, dentro la polpa è suddivisa in circa 7-14 spicchi e il sapore è dolce e succoso, tra gli agrumi è uno dei più dolci.
Si distingue facilmente dal mandarino poiché ha un colore più vivo e acceso e poiché ha una forma rotonda e non appiattita come quella dei mandarini.
In Italia la clementina di Calabria ha ottenuto la denominazione IGP nel 1997 e così la clementina del Golfo di Taranto IGP.
Inoltre, esiste anche una varietà particolare di clementine, la Nova, coltivata in Sicilia nella zona dell'Etna e ottenuta da un incrocio tra mandarino e clementina.
Le clementine sono state create molto probabilmente accidentalmente e furono scoperte per la prima volta dal missionario francese Clément Rodier nel suo orto in Algeria. Proprio da Clément hanno preso il nome. Eppure, altre fonti testimoniano che le clementine esistessero già in Cina nei secoli passati.
Dagli anni Quaranta del secolo scorso in poi l'ibrido clementina divenne sempre più stabile e oggi si trova costantemente nei banconi dell'ortofrutta dei mercati e supermercati italiani, tra l'altro le clementine sono tra gli agrumi più venduti in Italia.
La raccolta delle clementine avviene tra novembre e gennaio.
In cucina la clementina viene consumata come frutto fresco, oppure impiegata per realizzare succhi, sorbetti o marmellate.
Viene impiegata anche in erboristeria per la produzione di creme o lozioni con effetto antiossidante e tonificante, dato che le clementine come tutti gli agrumi sono ricche di vitamina C.
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