L'aneurisma cerebrale è un evento spesso fatale che può accadere a tutte le età.
Attualmente si pensa che dipenda soprattutto da tre fattori: lo scarso sviluppo della tunica media dei vasi cerebrali intracranici; l'elevata pressione del sangue; e la predisposizione genetica, essendosi osservata una certa familiarità.
Gli aneurismi intracranici interessano i grossi vasi arteriosi della base cranica, pertanto la rottura di un aneurisma cerebrale è il principale responsabile della grave condizione clinica detta emorragia sub aracnoidea. L'incidenza annua nei paesi occidentali dell'aneurisma cerebrale è di 10 casi ogni 100000 abitanti, la mortalità è molto elevata.
I fattori di rischio per la formazione dell'aneurisma intracranico sono: fumo, ipertensione arteriosa e sesso femminile. Il maggiore rischio di rottura si ha tra i 30 e i 70 anni con picco tra 40 e 65 anni e con maggiore interessamento delle donne rispetto agli uomini. Come dicevamo la forma più semplice e più frequente con cui si manifesta la rottura di un aneurisma è l'emorragia subaracnoidea, che rappresenta il 12% di tutti gli ictus, e che nella sua forma più semplice si presenta con la comparsa di una cefalea ad insorgenza improvvisa, di solito nucale, tipicamente dopo sforzo, spesso violenta ("il peggior mal di testa della mia vita").
Il trattamento di una emorragia sub aracnoidea da rottura di aneurisma intracranico ha i seguenti obbiettivi:
Tali obbiettivi sono perseguiti con mezzi farmacologici preoperatori e quindi col trattamento chirurgico, il più precocemente possibile. Infatti il trattamento degli aneurismi consiste essenzialmente nella loro esclusione dal vaso portante mediante tecniche microchirurgiche, senza provocare alterazioni dinamiche al vaso principale, rimuovendo tutti i coaguli ematici accessibili. Importanti progressi sono stati compiuti, negli ultimi anni, in merito alla possibilità di trattare un aneurisma intracranico per via endovascolare. L'occlusione endovascolare ha il vantaggio di offrire un approccio meno invasivo, ma ha lo svantaggio di non essere adeguata per tutti gli aneurismi, di non essere sempre efficace e di non avere ancora un follow-up sufficientemente lungo per affermare che i risultati ottenuti sono definitivi.
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