Gli antiallergici sono un insieme eterogeneo di varie classi farmacologiche utilizzate nel trattamento delle allergie.
Dato che l'allergia è caratterizzata da sintomatologia assai multiforme, sia per intensità che per durata, e che i distretti corporei colpiti possono essere molteplici, a seconda dei casi, sarà più opportuno l'utilizzo di uno o più dei farmaci elencati qui di seguito.
Le strategia per curare in modo completo il soggetto si avvale di:
Detta anche raffreddore allergico o raffreddore da fieno, è una delle manifestazioni più frequenti dell'allergia e consiste in un'infiammazione ricorrente della mucosa nasale, con congestione e aumento delle secrezioni.
In farmaci più utilizzati per questa condizione sono i seguenti.
Gli antiistaminici ad azione antiallergica sono farmaci antagonisti del recettori istaminico H1, dei quali esistono numerosissimi principi attivi.
Nella maggior parte dei casi si tende ad usare quelli più recenti, di II o III generazione, poiché hanno meno effetti collaterali (il maggiore effetto collaterale degli antiistaminici di prima generazione è l'effetto sedativo) rispetto a quelli più vecchi; inoltre si cerca di preferire formulazioni topiche, come gli spray, per minimizzare l'assorbimento sistemico (e quindi gli effetti collaterali).
I decongestionanti o vasocostrittori nasali, tra cui pseudoefedrina, fenilefrina, oximetazolina, agiscono come agonisti del recettore α-adrenergico, con conseguente vasocostrizione e riduzione dell'edema.
Il problema principale di questi farmaci è la tachifilassi, ovvero, il fenomeno per il quale, dopo un iniziale beneficio, tendono a non funzionare più, o comunque si rendono necessarie dosi sempre maggiori.
Gli effetti collaterali principali sono tachicardia, ipertensione, (insorgenza o peggioramento di) glaucoma e effetto rebound.
I cortisonici più utilizzati nella rinite allergica sono quelli a formulazione topica, come gli spray nasali ed in particolare mometasone e fluticasone. Il trattamento sistemico (compresse o iniezioni) è riservato alle forme gravi.
Agiscono stabilizzando la membrana dei mastociti (un tipo particolare di cellule immunitarie) e prevenendo il rilascio di istamina.
I principi attivi principali sono il sodio nedocromilato e il sodio cromoglicato, disponibili solo come spray nasali.
Sono efficaci soprattutto in fase preventiva, quindi se l'attacco allergico si è già verificato è meglio utilizzare altri farmaci.
Agiscono antagonizzando delle specifiche citochine, dette leucotrieni.
Il principale pregio degli antileucotrieni è la relativa assenza di effetti collaterali, ma la loro efficacia non è elevata e comunque varia da soggetto a soggetto.
Di solito non vengono utilizzati in monoterapia, ma devono essere associati ad altri farmaci, dei quali permettono di ridurre il dosaggio.
L'unico principio attivo di questa classe si chiama montelukast. È un farmaco piuttosto nuovo e, dato l'elevato costo economico, è riservato solo ad alcune forme di malattia.
L'asma è una patologia molto frequente e riconosce nell'allergia il meccanismo patogenetico principale.
La terapia farmacologica dell'asma si basa sull'associazione di β2-agonisti a lunga durata d'azione + cortisonici, preferibilmente in formulazione inalatoria.
Altri farmaci utilizzabili sono:
L'immunoterapia specifica è un provvedimento farmacologico che sfrutta un meccanismo simile a quello alla base delle comuni vaccinazioni anti-infettive.
Consiste nella somministrazione ripetuta di estratti allergenici purificati, al fine di modulare la risposta immunitaria verso di essi, ottenendo un controllo dell'infiammazione allergica, con conseguente miglioramento clinico.
E' l'unico trattamento in grado di agire sui meccanismi patogenetici dell'allergia e di modificarne la storia naturale; infatti, tutti i farmaci finora descritti agiscono, bene e in fretta, sui sintomi, ma non sono in grado di modificarne la storia naturale.
L'immunoterapia impiega più tempo per iniziare a funzionare ma, se utilizzata con dosi e tempi congrui, permette un risultato duraturo nel tempo.
Purtroppo, è un trattamento relativamente poco conosciuto e poco prescritto al di fuori dell'ambito degli allergologi: otorini, pneumologi, medici di base raramente lo consigliano o prescrivono, sia per una scarsa conoscenza dell'argomento, sia per la diffidenza verso una terapia che non agisce subito e richiede tempi lunghi per ottenere un beneficio, che spesso non è la guarigione completa della malattia.
L'immunoterapia spesso non riesce ad ottenere una completa risoluzione del quadro allergico, ma è sicuramente efficace nel ridurre i sintomi.
Allo stato attuale, gli allergeni per cui esiste una immunoterapia di provata efficacia sono:
La terapia va continuata per tempi molto lunghi: circa 3-5 anni e la somministrazione può essere o sottocutanea (effettuata ogni mese circa da parte di un medico, tramite un aghetto) o tramite pastiglie sublinguali (da assumere quotidianamente).
Può essere effettuata sia nelle forme di rinite che di asma allergico e i risultati sono molto buoni soprattutto nei soggetti allergici ad una sola sostanza.
L'anafilassi è la più grave delle reazioni allergiche e può comportare un serio pericolo di vita.
È un evento tutt'altro che raro ed è scatenato, nella maggior parte dei casi, da allergeni alimentari (pesce, frutta secca, farmaci; raramente gli allergeni inalatori provocano anafilassi) o da punture di alcuni insetti (api, vespe).
Nelle forme più gravi, si verificano edema mucoso generalizzato (con rischio di ostruzione delle vie aeree) e shock, a causa dell'eccessiva vasodilatazione.
Il farmaco salvavita nello shock anafilattico è l'adrenalina (da iniettare intramuscolo), un farmaco che tutti i soggetti con forme allergiche gravi dovrebbero tenere a portata di mano.
Oltre all'adrenalina, sono utili anche l'ossigenoterapia, i cortisonici, gli antiistaminici e i β2-agonisti.
L'esame delle feci è una procedura diagnostica che consiste nella raccolta e nell'analisi di un campione di feci, al fine di individuare alcune eventuali condizioni patologiche.
Se è vero che invecchiare è un processo naturale e fisiologico, lo è anche che esistono differenze abissali tra l'età anagrafica e quella biologica di ognuno di noi.
Molto spesso si sente parlare di farmaci di automedicazione, ma cosa si intende esattamente con questa espressione piuttosto generica?
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