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Turismo a La Rochelle
La Rochelle - Info
Mercati a La Rochelle
I nostri piani prevedevano almeno 2 tappe da 4-5 giorni in Bretagna, ma il freddo ci ha colto impreparati e quindi decidiamo di trasferirci a sud. Il bello di non avere alcun vincolo è anche quello di poter fare delle varianti al programma di base, in funzione degli imprevisti o, semplicemente, della voglia del momento. Dopo 2 settimane di profondo nord, abbiamo voglia di cambiare aria e di vedere prodotti alimentari diversi.
Decidiamo di trasferirci a La Rochelle, dove la costa è ancora rocciosa e ci sono alcuni posti per pescare in apnea. L'interno della Bretagna è carino: dolci colline boscose, poco traffico. Durante il trasferimento ci fermiamo a Redon, dove troviamo il mercato coperto, piccolo ma molto tipico.
Qui troviamo un produttore di fois gras d'anatra e affini che ci fa assaggiare un petto d'anatra affumicato e aromatizzato alle erbe a dir poco fantastico. Ne prendiamo 50 g, già affettato, oltre a un budin blanche (una specie di wurstel prodotto con carne macinata e latte, addensata con uovo) e a una mousse di fois gras con gelatina al vino rosso, servita dentro a un bicchierino di plastica molto "gourmet". Tutto eccellente, produttore molto bravo.
Compriamo anche della verdura da una coppia di contadini biologici giovani e molto rustici... Somigliano molto a degli hippy: da loro compriamo il cetriolo più amaro del mondo (biologico non sempre significa di buona qualità). Dopo un giretto in centro a Redon e un po' di compere al vicino supermercato, ripartiamo alla volta di La Rochelle.
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Appena usciamo dall'autostrada notiamo che c'è un dolce tipico molto inflazionato (di cui non ricordo nemmeno il nome, ma non è importante...), in vendita in ogni panificio per turisti (avete presente la sbrisolona di Mantova? Chi ci è stato capirà di cosa sto parlando). È una specie di panettone insignificante, meglio lasciar perdere.
La zona è caratterizzata da una sconfinata pianura, un tempo dominata da paludi, ora bonificate, sembra di essere nella bassa ferrarese. Un po' rimpiangiamo la Bretagna, ma almeno qui è più caldo! Troviamo alloggio in un campeggio vicinissimo a La Rochelle, evitando quelli sul mare che sono molto più rumorosi ed affollati di quelli nell'entroterra, oltre a costare il triplo. Montiamo la tenda e facciamo un giro a La Rochelle all'ufficio del turismo dove prendiamo un po' di materiale per il giorno successivo.
La domenica c'è un mercato a La Pallice, un quartiere a nord di La Rochelle. Il mercato è veramente grande e frequentatissimo, ci passeremo tutta la mattinata. Acquistiamo un Pineau, un vino dolce liquoroso prodotto nella zona, vinificato in bianco o in rosso: scegliamo la prima versione, che ci sembra meno stucchevole. Prendiamo anche un caprino fresco aromatizzato allo scalogno: è il secondo che prendiamo ed è stupendo anche questo, dunque lo consigliamo vivamente. Lo scalogno è dolcissimo e si sposa magnificamente con l'acidità del formaggio. Bisogna fare attenzione ai dolci: sembrano tutti bellissimi, in realtà abbiamo preso delle gran fregature... Meglio assaggiare prima di comprare.
La zona non è particolarmente famosa per i formaggi, dunque si trovano i soliti formaggiai con prodotti da tutta la Francia, e i soliti onnipresenti caprini.
Una simpatica signora da cui compriamo una bottiglia di sidro ci rifila 10 vecchi franchi francesi al posto di un euro (le due monete sono molto simili), ma ce ne accorgiamo solo dopo 15 minuti. Però non abbiamo dubbi che sia stata lei e torniamo a rivendicare il nostro euro: incredibilmente, ci chiede scusa e ce lo rende!
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Dopo il mercato ci spostiamo a La Rochelle per visitare il centro storico, molto bello e sicuramente da visitare. Ci imbattiamo per caso nel mercato coperto, che è aperto: eravamo partiti con il dubbio di trovare un mercato aperto la domenica, e ne abbiamo trovati 2 enormi! Un breve giretto dentro al mercato coperto, dove compriamo un prodotto di charcuterie che "puntavamo" da tempo: la Hure de langue, una terrina di lingua di maiale in gelatina. Il charcutiere dove la compriamo è molto caro, comunque la Hure che compriamo è semplicemente divina: consiglio a tutti di provarla.
La Rochelle è un posto di mare e ci sono molte pescherie: acquistiamo delle cozze e dei grossi filetti di acciuga da mangiare marinati la sera. Acquistiamo anche delle alghe, prodotto tipico dell'atlantico ma che in Bretagna non abbiamo mai trovato, se non in qualche pane condito con le alghe. Queste sono croccanti e gustose, le proviamo crude e stufate in padella con uno spicchio di aglio e poco burro, preferendo quest'ultima versione.
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Prima di tornare in campeggio, facciamo un giro a Fouras sul lungomare, dove troviamo un banchetto che vende ostriche: ne compriamo una dozzina, pensando che siano le ultime della vacanza (in realtà non sarà così).
La Rochelle ci è piaciuta, ma pensiamo che abbia esaurito ciò che aveva da offrirci: il vento da ovest rende il mare di color marrone scuro, la visibilità è nulla e non si può pescare. Il tempo è brutto e piove in continuazione, c'è un vento spaventoso. Decidiamo di partire il giorno successivo alla volta del Perigord, dove ci aspettano boschi, fois gras e olio di noci... E molta, molta pioggia!
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