Perigord, vini di Bordeaux (Sauternes) e Pirenei

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Mulini nel Perigord

Turismo nel Perigord

 

 

Mercati nel Perigord

Giorno 1 - Lun 20/8/2007
Saintes, Rancogne, mulino ad acqua e olio di noci

Le previsioni in Francia per i prossimi 2 giorni sono pessime e decidiamo quindi di fare una lunga tappa di trasferimento verso il Mediterraneo, con tappa prima nel Perigord, una regione boscosa famosa per il fois gras, l'olio di noci e i formaggi di capra.

Da La Rochelle ci spostiamo a Saintes, città ricca di monumenti antichi, ma è quasi tutto chiuso e il tempo e per di più piove e fa freddo. Niente panifici degni di nota, quindi puntiamo sulla "ciccia": prendiamo una brandade di baccalà, un purè di patate e baccalà al quale ci affezioneremo molto e di cui parlerò in seguito, e un salume strano, una coppa di testa molto scura, di cui però non capiamo gli ingredienti dalla spiegazione in francese stretto del macellaio.

Ripartiamo alla volta di Angouleme, dove troviamo un grandissimo Les Halle (mercato coperto) che però è desolantemente vuoto: i produttori sono ancora tutti in ferie! Un fornaio per mettere qualcosa sotto i denti almeno qui lo troviamo.


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Ripartiamo verso il Perigord, regione stupenda, un susseguirsi di dolci colline boscose intervallate da vigne. Peccato che piove a dirotto, ma anche così è molto suggestivo. In questa zona ci sono moltissimi frantoi che producono farina di mais e olio di noci. Scegliamo "Le moulin de la forge", a Rancogne, che ci accoglie anche se l'orario non è quello di apertura. Il signore parla inglese, è gentilissimo e ci spiega tutto ciò che sa sulla tradizione dei mulini ad acqua, del mais e delle noci. Da non perdere.


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Arriviamo a Périgueux dove troviamo sistemazione in una bellissima camera mansardata di un hotel appena fuori dal paese, di fianco a un piccolo laghetto. Facciamo un breve giretto in centro e poi ci rechiamo nella vicina piscina comunale per un'ora di allenamento, che dopo tante ore di automobile è un vero toccasana.

La Rochelle vacanza

Giorno 2 - Mar 21/8/2007
Perigueux - Bordeaux - Sauternes - Foix

Il mercato vero e proprio a Perigueux c'è il mercoledì. Famoso il mercato delle oche (Les marchés au gras et aux truffes), da novembre a marzo, il mercoledì. Ci accontentiamo del mercato coperto, dove è quasi tutto chiuso per ferie, nella piazza c'è qualche bancarella con fois gras e petti di anatra affumicati, formaggi, verdura, e una bacarella con delle fragole stupende e a buon mercato: ne approfittiamo... Mangiandone 3 barchette da mezzo chilo.

Vado in cerca del pane di noci di cui vado ghiotto: siamo nel paese delle noci, possibile che non ne riesca a trovare uno ottimo? In effetti lo trovo, ma è nella media. Con le noci troviamo anche molti dolci, ma nulla che ci ispiri più di tanto. Assaggiamo invece un prodotto tipico che puzza di turistico lontano un km: fichi secchi ripieni con fois gras. Ne acquistiamo un paio da un piccolo produttore, tutto sommato non sono male e costano il giusto (1,5 euro l'uno... Ma di fianco c'è un negozio che li vende a 4 euro!).

Comunque il centro storico di Perigueux è molto bello, merita veramente una visita, come del resto il Perigord, una regione in cui torneremo senz'altro.


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Partiamo da Perigueux verso Bordeaux, ci fermiamo a Neuvic, dove c'è il mercato, un mercato verace visto che ci troviamo in un paesello piccolissimo. C'è un po' di tutto, ci facciamo incuriosire dai gesier di oca e di anatra (i ventrigli, cioè gli stomaci dei volatili), che qui vengono fatti "confit", cioè cotti nel grasso di oca o di anatra a bassa temperatura, li mangeremo per cena.

Arriviamo a Bordeaux e ci inoltriamo per le vie della città senza mete particolari, ci ritroviamo in un quartiere decisamente etnico dove ci facciamo tentare da una pasticceria orientale, che ha un colpo d'occhio stupendo, queste pasticcerie inesistenti in Italia quasi sempre ci deludono come gusto...
Qui in particolare prendiamo un makrouth (vedi foto) che sa di olio fritto... Da cestinare.


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Bordeaux è una grande città con un paio di viali molto affollati di turisti, non troviamo negozi di alimentari interessanti e il mercato coperto che troviamo è enorme ma sta chiudendo. Probabilmente bisognerebbe visitarla con più tempo a disposizione e a un orario migliore, comunque, niente di eccezionale. Prima di ripartire non possiamo non assaggiare il cannelè, un dolce tipico bordolese che abbiamo già gustato altrove: nel 2005 ci piacque moltissimo, nel 2007 ne abbiamo assaggiati altri, tutti deludenti... Siamo poi tornati diverse volte a Bordeaux che è praticamente diventata la nostra seconda casa, e ci siamo definitivamente innamorati del cannellè!


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Ripartiamo alla volta di Sauternes, con intenzioni bellicose visto che amiamo i vini passiti. La zona intorno a Bordeaux è tutta un vigneto, non caso è la zona vitivinicola francese più famosa. Sauternes è un paesello molto piccolo e carino, attorniato da stupendi "Chateaux" (grandi e suggestivi manieri, sedi delle aziende vinicole) e meravigliose vigne, basse e curatissime.

In centro troviamo la Maison du Sauternes, un posto molto ben organizzato dove è possibile assaggiare tre differenti Sauternes, scegliendo la fascia di prezzo, e acquistare i prodotti di tutte le cantine allo stesso prezzo dei produttori. Assaggiamo quello base, un blend dei prodotti di tutte le cantine più che dignitoso al costo di 12 euro per la bottiglia da 750 ml; e un "premiere cru" del 2003 da 45 euro, tanto buono che... Ce lo portiamo a casa insieme a due bottiglie del prodotto base.


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Dopo un lungo viaggio, fortunatamente tutto autostradale, arriviamo a Foix dove però non troviamo posto in hotel, andiamo quindi nel paese successivo, Tarascon sur Ariege, dove finalmente ci sistemiamo. Il posto è stupendo, c'è il fiume e i maestosi Pirenei come cornice. C'è ancora un po' di luce e decidiamo di cenare al parco con gli acquisti della giornata: i gesier di anatra sono buoni, quelli di oca un po' meno, anche se la cottura in confit dona un aroma un po' di fritto che li rende pesantucci, noi li preferiremmo bolliti.


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Giorno 3 - Mar 21/8/2007
Tarascon sur Ariege - Prades - Perpignan

Il mattino guardacaso c'è il mercato proprio a Tarascon! La giornata è finalmente bella e ci godiamo il panorama delle montagne. Al mercato c'è di tutto, ci incuriosiscono due marocchini che vendono tè alla menta e dolcetti per colazion, e couscous per il pranzo, ma noi optiamo per un caprino e un pecorino dei pirenei, qualche fico nero... E non posso non acquistare un fegato sotto sale, visto che non l'ho mai assaggiato. Dopo averlo assaggiato ho capito perché le salsicce di fegato hanno quel gusto! In purezza, tuttavia, è un po' eccessivo se non altro per la quantità imbarazzante di sale. Notare il vino, venduto in batterie di damigiane di plastica.


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Partiamo alla volta di Prades percorrendo una strada che lambisce il principato di Andorra. Speravo che il tragitto fosse più suggestivo, purtroppo i Pirenei in questa zona non offrono molto.

Lungo la strada ci fermiamo in un paese di cui purtroppo non ricordo il nome, dove visitiamo un caseificio che ci fa assaggiare dei formaggi di mucca stagionati veramente buoni, e dove acquistiamo un paio di formaggi aromatizzati fatti molto bene. Scopro che qui la ricotta non esiste.

C'è anche un macellaio pieno di gente dove compriamo un chorizo pluripremiato (una specie di salame spagnolo) e una salsiccia passita, oltre a un'altra brandade de morue (baccalà), il piatto del momento. Il chorizo è veramente particolare: la consistenza della carne è quasi cruda, sembra marinata, il peperoncino si avverte ma non è coprente.

Prades non offre molto se non un mercato dell'antiquariato dove i venditori stanno pranzando in tavoli allestiti per l'occasione in mezzo ai banchetti (come i due corpulenti omoni della foto), impressionante notare come tutti abbiano fatto questi allestimenti, una vera e propria abitudine!


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Ripartiamo subito verso Perpignan, parcheggiamo davanti alla legione straniera e ci addentriamo in un quartiere decisamente latino... Ma poi scopriamo che Perpignan di francese ha ben poco, non a caso è la capitale della Catalogna "non spagnola". Ci rechiamo all'ufficio del turismo dove ci indicano una piscina olimpionica nelle vicinanze: un bell'allenamento è quello che ci vuole e la piscina si rivelerà bellissima. Alla chiusura, ci godiamo anche l'inizio dell'allenamento degli agonisti del posto, uno spettacolo.

I campeggi sulla costa sono inavvicinabili (da 27 euro al giorno in sù), così ci sistemiamo appena all'interno, a Elne, di fianco alla cantina sociale che si rivelerà qualitativamente molto interessante.

 

 

 

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