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Mercati tradizionali - Normandia - Manche
Turismo nella penisola del Cotentin
Partiamo da Grandcamp alla volta di Granville, dove ho appuntamento alle 9.30 con un signore che ha promesso di farmi ottenere la licenza di pesca in apnea. C'è tempo per fare colazione a Periers, dove al sabato c'è il mercato tradizionale. Periers è una cittadina di medie dimensioni e il mercato è piuttosto grande e molto interessante: pesce (con i soliti astici giganti in bella mostra), fois gras e altri prodotti a base di anatra, carne di maiale fresca e trasformata, i soliti macellai - salumieri (charcutiere), formaggiai che mettono in bella mostra enormi forme di Emmenthal da 80 kg, piccoli produttori di pollame attrezzati solo con piccole borse frigo. Siamo in Normandia e ci stiamo dirigendo verso la Bretagna: non può mancare il burro, in grandi panetti cilindrici, che viene venduto a tranci come il formaggio, nelle versioni dolce e demi-sel (semi-salato).
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C'è solo l'imbarazzo della scelta: per colazione optiamo per un caprino cremoso e le solite nettarine, che sono in genere di buona qualità e hanno un prezzo abbordabile (da 2 a 3 euro al kg); mentre io lascio gli occhi su un banchetto che vende musi, piedi, code, orecchie di maiale e code di manzo lessate... Compro una coda di maiale da mangiare a pranzo. In Italia non è facile trovare queste leccornie, che a quanto pare vengono molto apprezzate dai francesi (in alcuni ristoranti come piatto del giorno viene servito il "pied de porc"!!!).
Dimenticavo il "solito" pane alle noci, comprato da un artigiano che vende pane biologico cotto nel forno a legna.
Ultima chicca: la storpiatura del Parmigiano-Reggiano, in una etichetta prodotta da una azienda che fornisce etichette standardizzate a molti formaggiai. "Parpiggiano regiano"... Questo scivolone non fa di certo onore ai cugini transalpini, ma è indicativo anche di quanto noi italiani non siamo molto bravi a far conoscere e a valorizzare i nostri prodotti. In Italia non ho mai visto storpiare il nome "Brie" o "Camembert", mentre in Francia ho visto raramente scritto in modo corretto il nome (Parmigiano-Reggiano) dell'unico formaggio italiano presente in tutte le formaggerie francesi di un certo livello.
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Ripartiamo alla volta di Granville, dove il signore è puntuale e gentilissimo: oltre a farmi la tanta agognata licenza, mi invita pure a una battuta di pesca con il suo gommone l'indomani a Cherbourg. È un po' lontano e non rientra nei nostri piani, ma non posso farmi sfuggire un'occasione del genere: a pesca nell'Atlantico con un pescatore esperto del luogo, e pure in gommone! In questo momento il mio amore per i francesi è ai massimi storici. Felice come una Pasqua, parcheggio in centro per andare al mercato di Granville: sono le 11.30 e un giretto prima della chiusura riusciamo sicuramente a farlo.
Il mercato di Granville è meraviglioso: molto grande e affollatissimo, ma per nulla turistico (anche se pieno di turisti) e ricco di cose interessanti. Il mercato coperto è molto tradizionale e si presenta su due piani. I prodotti sono i soliti: pollame, carne, salumi, formaggi, oltre a frutta e verdura. Troviamo subito il banchetto della Saumonerie Granvillaise, che produce pesce affumicato, in assaggio c'è del salmone, allevato e selvaggio, deliziosi. Purtroppo la visita guidata in azienda c'è solo da martedì a venerdì, noi non rimarremo a Granville abbastanza per visitarla.
Di fianco c'è il banchetto di un piccolo produttore di fragole "Mara des bois". Pensate al gusto delle fragoline di bosco, quelle buone. Pensate di mangiare una fragola di medie dimensioni, con il gusto delle fragoline di bosco. Questa è la "Mara des bois"... Solo lei vale il viaggio in Francia.
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Evidentemente oggi è un giorno fortunato: compro una dozzina di ostriche, le più buone che abbia mai mangiato. Me le faccio aprire al momento, il pescivendolo gentilmente me le apre e attende che io abbia finito la precedente prima di porgermi la successiva. Piene di polpa croccante e dolcissima, sono sicuro che queste ostriche convicerebbero il palato anche dei più scettici nei confronti di questo frutto di mare.
Compriamo anche 1,5 kg di cozze da mangiare la sera.
Cerchiamo una sistemazione in campeggio, e la troviamo a Jullouville. Per trovarla non ci vuole molto: all'ufficio del turismo di Granville ci viene dato un giornale con l'elenco degli hotel, dei B&B e dei campeggi di tutta la zona, prezzi compresi.
Dopo esserci sistemati, rimane anche il tempo per una nuotata nella vicina piscina municipale di Granville.
Ceniamo con le cozze (molto buone) e con le rimanenze degli acquisti del giorno. Dopo cena c'è tempo per un giretto sulla scogliera: c'è un sentiero panoramico che parte dal campeggio, di un'oretta abbondante, che si rivelerà molto suggestivo. Dalla cima del monte si scorge anche Le Mont Saint Michel, che visiteremo tra un paio di giorni.
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L'appuntamento con il pescatore di Cherbourg è per le 14, decidiamo di avvicinarci facendo tappa ad Agon, dove c'è il mercato domenicale. La giornata è nuvolosa e il sole va e viene, ma il panorama sull'oceano è sempre suggestivo. Compriamo un Comté (uno dei formaggi francesi più conosciuti) veramente scarso (sembra un Emmenthal da supermercato!), mentre l'Abondance (un formaggio Savoiardo) che c'è in assaggio è favoloso (chi non risica, non rosica... Bisogna sempre mettere in conto qualche cantonata).
Ho ancora in mente il ricordo delle ostriche di ieri e ne prendo una dozzina. Decido di aprirle da solo, ma subito mi rendo conto che l'impresa non è facile. Fortunatamente un francese mi soccorre appena vede che mi sto per mutilare cercando di aprire la prima: la spiegazione è chiara ed efficace, grazie al suo aiuto le ostriche non avranno più segreti per me! Purtroppo queste ostriche non sono come quelle di ieri (irraggiungibili)... Tuttavia non sono male.
Arriviamo a Cherbourg in perfetto orario. La battuta di pesca è bella anche se piuttosto impegnativa: il mare è un po' mosso e la strada da fare in gommone tanta, l'acqua dell'oceano è fredda e la corrente in alcuni punti è fortissima. Molto suggestive le "Laminarie", le alghe tipiche del fondale oceanico, l'equivalente delle nostre posidonie, ma molto più grosse (il fusto è un vero e proprio tronco di 10 cm di diametro e le foglie sono spesse 2 cm!). Prendo un piccolo Lieu (circa 500 g), un pesce simile al merluzzo non presente nel Mediterraneo, ma solo nell'Atlantico. Purtroppo mi scappa un'aguglia. Lui prende un lieu di quasi 1 kg, che ci regalerà e che mangeremo la sera stessa insieme al mio. Chiediamo suggerimenti sulla preparazione, e lui non ha dubbi: "pommes de terre e creme fraiche" (patate e panna acida)! Seguiamo il suo consiglio (le patate non le abbiamo, la panna acida sì), effettivamente l'accostamento è perfetto, anzi si avverte proprio la mancanza delle patate. Il pesce è ottimo, simile al merluzzo, tra l'altro è anche a buon mercato (10-12 euro al kg in pescheria).
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Al mattino partiamo alla volta del Mont Saint Michel, un'abbazia che si erge dal mezzo del mare nella baia omonima, famosa perché la marea la sommerge parzialmente 2 volte al giorno. Questa è una meta superturistica, dunque sono un po' preoccupato: odio i posti turistici. Comunque, arriviamo presto, verso le 8.30, e non c'è fila per strada, né al parcheggio. Da fuori l'impatto visivo è notevole, mentre dentro sembra San Marino: da dimenticare. Da mangiare troviamo solo cibo poco interessante per turisti (waffel, gelati prodotti con macchine Carpigiani, pizza, ecc), figuratevi che non c'è nemmeno un panettiere! E dove non ci sono panettieri, in Francia, il gourmet non troverà pane per i suoi denti. Non visitiamo l'interno dell'abbazia, facciamo un giretto per le viuzze e torniamo alla macchina (tempo totale della visita, 30 minuti).
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Teniamo la fame in vista della visita alla Bisquiterie de la Baie du Mont Saint Michel: ci sono due punti vendita, uno a Beauvoir sulla strada che va verso l'interno (dopo le 9.30 diventa un delirio di traffico) e uno a Ardevon, lungo la costa verso est (noi siamo andati qui). Qui producono i due classici biscotti al burro bretoni: galette e palet. Il galette è un biscotto croccante e più sottile, il palet ha un aspetto più rustico, è più spesso e meno croccante, ma molto friabile. Si possono assaggiare gratuitamente entrambi ed acquistare in diversi formati... Io ho preferito il galette, Laura il palet, comunque ottimi entrambi, due veri biscotti al burro, leggermente salati, veramente ben fatti.
Poco distante, ad Aucey la Plaine, c'è una fattoria (con B&B) che alleva escargot, le lumache non così diffuse in Francia come pensavamo: anche se l'orario non è quello giusto per la visita guidata, il proprietario ci guida all'interno della fattoria e ci svela per filo e per segno tutti i segreti dell'allevamento delle lumache. Acquistiamo una confezione di 24 lumache, già bollite e pronte per il consumo, con tanto di ricetta (con patate e burro al prezzemolo) con dosi al grammo di ogni ingrediente (sono ancora in dispensa, non siamo ancora in grado di dirvi come sono!).
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Prima di tornare alla base ci fermiamo ad Avranches, una città piuttosto triste dove non troviamo un panettiere decente e dove la maggior parte dei negozi sono chiusi... Facciamo spesa al supermercato e torniamo a Joulloville.
Il pomeriggio allenamento in piscina, di rientro visito un tipico "Marche a la ferme", un format di mercato molto diffuso in Francia, dove acquisto la cena: qualche fetta di collo di anatra ripieno (squisito), un torchon di fois gras puro (il fois gras è difficile da capire... Deludente questa volta), un pezzo di toma di capra (discreto), un fromage fraiche di capra aromatizzato all'aglio e al pimento (piment d'espelette) che a me è piaciuto, a Laura per niente, e della verdura. Mi aspettavo di trovare le fragole Mara de bois... Purtroppo il produttore non c'era.
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