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Mercati tradizionali - Normandia - Calvados
La via del sidro dei Pays d'Auge
Ufficio del turismo di Lisieux
Prodotti e produttori dei Pays D'auge
Lisieux è lontana ed è necessaria una tappa di trasferimento, che decidiamo di fare in Auvergne (Alvernia).
Clermont-Ferrand è la capitale dell'Alvernia, una regione interessantissima dal punto di vista caseario. L'avevamo già visitata nel 2005, ma a causa del maltempo non siamo riusciti a salire sul Puy de Dome, un vulcano spento dalla cui sommità si gode di un bello spettacolo sulle cime circostanti, antichi vulcani ora tappezzati di erba. Arriviamo verso le 16, così riusciamo a salire sulla cima (in macchina, costa dai 3 euro in sù a seconda dell'orario) e a goderci lo spettacolo.
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La mattina dopo smontiamo la tenda e facciamo colazione e la spesa per la giornata al piccolo mercato di Cournon (il venerdì mattina), che avevamo visitato anche 2 anni prima: un Gaperon, un pezzo di Saint-Nectaire (che si rivelerà purtroppo deludente) e una pane alle mele da urlo che facciamo sparire in un battibaleno.
Per chi avesse più tempo, il mercato coperto di Clermont-Ferrand (si trova in centro vicino alla cattedrale) è molto carino e ricco di produttori. In questa zona non si può fare a meno di assaggiare il Saint-Nectaire, formaggio morbido dal gusto dolce e dall'aroma spiccato di nocciola. Chi ama i formaggi stagionati non può perdersi il Cantal e il Salers. Gli amanti degli erborinati potranno ripiegare su un Blue d'Auvergne. Insomma, ce n'è per tutti i gusti!
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Ci mettiamo in viaggio verso Livarot, quando a Blois il navigatore ci fa uscire dall'autostrada per arrivare a Le Mans. Ho voglia di vedere un po' di campagna francese e quindi gli do retta. Lungo la strada, nei pressi di Vendome, vedo il cartello di un produttore di formaggio di capra e decido di darci un'occhiata. Finisco in casa di una signora che mi spiega che suo marito è nel parcheggio di un centro commerciale, sito a 2 km da lì, a vendere formaggio. Lo raggiungiamo in 5 minuti e acquistiamo un caprino fresco allo scalogno e un Saint-Maure, un formaggio di capra stagionato, cilindrico, con il gambo di una spiga conficcato lungitudinalmente al suo interno. Il fresco allo scalogno si rivela talmente buono e dolce che andiamo a chiedere se per caso c'è dello zucchero aggiunto... Eventualità che viene smentita. Ci complimentiamo col produttore e ripartiamo molto soddisfatti... La deviazione è stata molto proficua!
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Mentre ci avviciniamo a Livarot notiamo quanto sia verdeggiante la Normandia e di conseguenza che dovremo prepararci a subire delle giornate di pioggia... Ma il paesaggio è talmente bello che ripaga di qualche piccolo disagio che inevitabilmente subiremo.
Arriviamo a Livarot verso le 16 e notiamo subito il grande caseificio Graindorge. Livarot è una piccola cittadina di qualche migliaio di abitanti, le vie del centro sono piene di bancarelle... Insomma la fiera è molto ricca e interessante. Arriviamo nel bel mezzo di una gara... A chi imita meglio il verso del maiale, diffusa per tutto il paese a mezzo altoparlanti. Purtroppo i concorrenti sono tutti molto bravi!
Facciamo un primo giro per le bancarelle assaggiando soprattutto i formaggi della zona (Livarot, Camembert e Point-L'Eveque) e le varie bevande locali: sidro, poiré (sidro fatto con le pere), calvados (distillato di mele) e pommeau (un aperitivo fatto mescolando 1/4 di Calvados e 3/4 di sidro o succo di mela). Quest'ultimo lo abbiamo trovato molto interessante.
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Lasciamo la fiera (ci torneremo il giorno successivo) per cercare un campeggio dove allestire il primo campo base, che troveremo a Lisieux, un grosso paese a 18 km da Livarot, dotato di piscina municipale, che sfrutteremo nei giorni successivi per fare un po' di moto. Il camping municipal ci ospita per soli 8 euro al giorno, è tranquillo e a due passi dal centro.
Il mattino siamo soliti fare colazione al mercato. È domenica e quello più vicino è a Mézidon-Canon, 26 km da Lisieux. Il mercato domenicale è piuttosto piccolo, tuttavia troviamo un produttore di formaggi vaccini biologici che ci fa assaggiare una toma in 3 stagionature (1 mese, 3 mesi, 6 mesi). La versione intermedia è veramente notevole. Da lui, acquistiamo dello yogurt e un litro di latte crudo che fortunatamente si manterrà fino la mattina successiva.
Un po' delusi facciamo un giro in centro e ci infiliamo nella boucherie charcuterie Gaignon (macellaio - salumificio), che ci sembra interessante: abbiamo voglia di trippa e questa è la zona giusta per assaggiarla. Il macellaio è molto gentile e ne approfittiamo per capire qualcosa di più sui tagli di carne francesi, le razze bovine, l'età di macellazione, ecc. La trippa che acquistiamo si rivelerà strepitosa: si avverte distintamente la presenza dei piedi di vitello, che forniscono una buona quantità di grasso (ma non eccessiva) ed equilibrano il sapore della trippa. A dir poco favolosa.
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Una breve sosta a Saint-Pierre-Sur-Dives, dove troviamo un bel mercato dell'antiquariato, un allenamento in piscina a Lisieux, e siamo pronti per tornare a Livarot per la seconda parte delle fiera del formaggio. Ci dedichiamo soprattutto ai vini, assaggiandone parecchi e acquistando qualche bottiglia di un vino dolce prodotto nella Loira, l'Anjou, e di uno semisecco rosè, il Cabernet d'Anjou, che piacciono molto a Laura. Rimaniamo stupiti dal costo di questi vini, intorno ai 4 euro la bottiglia.
Da segnalare un prodotto veramente particolare: l'Anduille de Vire. Si tratta di un salame affumicato prodotto con la trippa. Il gusto è forte e particolare... Ma equilibrato e tutto sommato piacevole. Un prodotto veramente ben fatto, dal costo piuttosto elevato (30 euro al kg circa).
Purtroppo ci siamo persi la gara di mangiatori di Pont-L'Eveque, quando arriviamo è appena finita la premiazione.
Giorno 4 - Lun 6/8/2007
Pont-L'Eveque - Caen
Il lunedì mattina a Pont-L'Eveque c'è il mercato. La giornata è uggiosa e un francese sfoggia orgoglioso lo stivale da pesca di ordinanza. Prima di andare al mercato ci rechiamo in una boulangerie - patisserie del centro dove acquistiamo un flan coco piuttosto buono.
Oggi ho voglia di carne... Quindi acquisto un pezzo di spalla di maiale demi-sel, cotto.
Fuori dal mercato coperto (molto rustico, ma ricco di bei prodotti) troviamo una bancarella che vende boudin noire (un sanguinaccio diffuso in tutta la Francia) e anduillette, una salsiccia fatta con la trippa, da cuocere. La propongono anche cotta, insieme alla cipolla, la preparazione mi sembra piuttosto semplice e decido di provare a cucinarla la sera stessa: una cipolla affettata, due bicchieri di sidro e un pezzo di anduillette lungo circa 15 cm, il tutto a cuocere per 30 minuti, il tempo di far ammorbidire molto bene la cipolla. Il risultato mi soddisferà molto (Laura non sarà molto d'accordo...). A dispetto della faccia che fa di fronte al boudin, in realtà ha lo ha in seguito gradito molto. In effetti, questo sanguinaccio dolce, condito con cipolla, ha un gusto piuttosto gradevole, accettabile anche da chi non ama i sanguinacci.
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Ci trasferiamo a Caen nella tarda mattinata, purtroppo è già tardi e non riusciremo mai ad arrivare al mercato in tempo. Caen è una città di medie dimensioni con una bella fortificazione che attira molti turisti. Per il resto, la città ci delude abbastanza: pochi negozi di alimentari, molti dei quali chiusi, inoltre le boulangerie aperte non ci sembrano gran che e le poche cose che acquistiamo confermano questa sensazione. Di rientro verso Lisieux facciamo una deviazione sulla route du cidre e visitiamo due cidrerie. La prima ("Le Pressoire", a Croissanville) non appartiene alla "route", la troviamo semplicemente seguendo uno dei tanti cartelli lungo la strada. Il proprietario ci accoglie e ci fa assaggiare il sidro, il poirè, il pommeau e il calvados; più una gelatina di sidro che ci piace e che acquistiamo insieme a una bottiglia di sidro.
La seconda cidreria che visitiamo fa parte della "route", è l'azienda di Grandval François et Stéphane, a Grandouet. Il posto è stupendo, una vecchia casa di campagna ristrutturata. C'è un piccolo percorso illustrato per conoscere la produzione dei prodotti aziendali e uno spaccio ben fornito. Scopriamo che questo produttore lo conosciamo già: era alla fiera del Livarot e abbiamo già assaggiato il suo sidro. Acquistiamo 2 bottiglie, una del 2005 e una del 2006, e una confezione di confiture du lait al Calvados, che si rivelerà interessante anche se per palati allenati al sentore di mela fermentata, che insieme al latte cotto ricorda molto l'odore presente in una stalla...
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Martedì è una bella giornata (qui piove ogni 3 giorni, organizzatevi!) e decidiamo che è ora di vedere il mare. Il mercato è a Villers-sur-mer, un paese distante 30 km da Lisieux. Appena arrivati acquistiamo qualcosa per la colazione nella boulangerie che trovate in centro, in una piccola piazzetta lungo la strada che porta al mare. Hanno veramente di tutto e la merce è molto bella. Prendiamo uno chausson ou pomme, un pan brioche e una crostata con le albicocche. Dopo una passeggiata sul bagnasciuga, reso grandissimo dalla bassa marea, ci dedichiamo al ricco mercato di paese dove finalmente possiamo assaggiare le ostriche, che qui costano dai 3 ai 5 euro la dozzina. Quelle che prendo non mi fanno impazzire... Sono un po' "vuote" e non particolarmente dolci. Compriamo anche delle cozze e delle alici già spinate veramente grosse, che fanno voglia solo a guardarle. Le triglie costano solo 6 euro al kg e sono piuttosto grosse: ne approfittiamo per acquistarne alcune, visto che Laura ne è ghiotta.
Torniamo in campeggio e pranziamo con calma con il pesce acquistato.
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Il pomeriggio decidiamo di andare a Camembert, anche se già mi immagino cosa ci aspetta... Un museo del Camambert dove troveremo solo prodotti industriali (anche perché i produttori fermier di formaggio Camembert solo solo 2 o 3). Infatti, è proprio così: Camembert è un paese di 50 (forse) abitanti, con il museo del formaggio e il negozio della President. Lì vicino c'è un produttore fermier, Durand: lo andiamo a trovare (ci sono i cartelli, basta fare un poco di attenzione) e acquistiamo un Camembert affinato e un caprino semistagionato. Il primo è talmente scarso che lo offriamo al cane che ci fa compagnia al di fuori del negozio (invece di diventare cremoso, è secco e salatissimo, comprate quello fresco!), il caprino invece è favoloso e non riusciamo a non finirlo seduta stante.
Dietro allo spaccio c'è un minipercorso illustrato dove potrete vedere i camembert in lavorazione (nella foto) e la storia di questo formaggio.
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Mercoledì pomeriggio c'è una fiera gastronomica a Liesieux con prodotti regionali, decidiamo che questa sarà l'ultima attrazione di questa zona della Normandia. Al mattino ci rechiamo a far colazione al mercato di Orbec, a 20 km di Lisieux. Il paese è carino, ma il mercato è piccolo e anche in paese non ci sono gran negozi.
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Acquisto due prodotti tipici della charcuterie francese, un pezzo di saucisson a l'ail (un salame cotto aromatizzato all'aglio) e una terrine de campagne (un macinato di carne bovina e suina, con una aggiunta di fegato, aromatizzata con erbe aromatiche e vino o un liquore). Troppo salata e grassa la seconda, ma me lo aspettavo (la cucina francese tende, in alcune preparazioni, ad essere troppo grassa e saporita per i miei gusti); divina la seconda, somiglia a un wustel meraner, ma con un gusto più intenso.
Consultiamo l'elenco di produttori preso da questo sito e scopriamo che c'è una fattoria che produce fois gras de canard e altri prodotti a base di anatra. Lì vicino c'è anche il Domain St Hippolyte, dove producono formaggi, i prezzi sono un po' alti e l'offerta non è particolarmente interessante... Andarci non costa nulla (è sulla strada) ma sinceramente, sconsigliamo la visita a meno che non siate di passaggio e non vogliate assaggiare i vari formaggi della zona. Nel negozio, infatti, propongono piatti di formaggio con i 3 classici: Livarot, Pont-L'Eveque e Camembert.
Dopo l'ultima visita alla piscina di Lisieux, ci rechiamo alla fattoria che produce fois gras, l'azienda Guyotte, situata nella campagna limitrofa a Lisieux.
Non essendo in gruppo, non possiamo fare la visita guidata, quindi diamo solo un'occhiata al tabellone che illustra la storia della produzione del fois gras, e intervistiamo il produttore chiedendogli lumi sull'origine e la preparazione delle "anduillette", sottili fette di carne ricavate dal sottocostola delle anatre. Ne acquistiamo un po' da mangiare la sera, oltre a una confezione di rillette de canard au fois gras, che si rivelerà poi poco delicata e molto grassa... Peccato.
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Ci trasferiamo quindi a Lisieux, dove scopriamo che il mercato non è poi gran che. Molti produttori li conosciamo già (erano alla fiera del formaggio), compriamo una bottiglia di sidro per la cena e un vaso di Tergoule, un risolatte cotto in forno e quindi piuttosto caramellato, troviamo un'altro allevatore di anatre dal quale compro due anguillette (per confrontarle con quelle dell'altro produttore) e un collo di anatra crudo.
Cena con collo di anatra bollito per 30 minuti e rosicchiato a dovere (di ciccia ce n'è eccome, più del previsto) e le famose aduillette (entrambi nella foto)... molto magra, non particolarmente tenera, non molto saporita. Sinceramente per 15 euro al kg, di carne migliore a mio parere ce n'è in abbondanza... Un po' come per il petto di anatra, se non lo si cucina in modo particolare, resto dell'idea che sia un prodotto che non vale ciò che costa.
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