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Ufficio del turismo di Perpignan
Ufficio del turismo di Narbonne
Perpignan non ci è piaciuta molto, ma è una grande città e quindi avrà un grande mercato! I mercati sono 3, uno è in centro gli altri 2 in periferia. Scegliamo quello del centro, in place de la Republique scoprendo che è molto piccolo, qualche bancarella di frutta e verdura e niente più. I fichi che compriamo, tuttavia, sono ottimi! Lì attorno, tanti negozi di alimentari, più che altro per turisti, con prodotti molto spagnoleggianti: prosciutti, chorizo, miele, marmellate... Tuttavia l'influsso spagnolo nella tradizione francese mi sembra non ci azzecchi per niente. Le vie del centro al mattino sono carine, con pochi turisti, rimaniamo comunque un po' delusi. La delusione aumenta quando passeggiando fino al secondo mercato, scopriamo che è microbico. Ci sentiamo presi in giro e mettiamo il bollino nero su Perpignan.
Il pomeriggio lo spendiamo per cercare un negozio di pesca subacquea in un centro commerciale tra Perpignan e Elne. Prima di cena mi dedico all'attività principale per cui siamo qui: la pesca subacquea. Il fondale è stupendo, e la costa tra la Francia e la Spagna, dove i Pirenei scendono dolcemente fino al mare, è indimenticabile.
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Il mattino torniamo nel negozio di pesca che il pomeriggio prima non avevamo trovato. Sulla strada troviamo una biscotteria che ci conferma che siamo in una zona "poco francese": margarina un po' ovunque, una delusione totale. Capiamo subito com'è l'andazzo: questi saranno giorni dedicati alla sperimentazione dei prodotti dei supermercati francesi, oltre alle scorpacciate di pesche e nettarine, che costano poco e sono ottime, visto che siamo vicini alla zona di origine.
Pranziamo con la merce acquistata al Carrefour: cozze, ostriche, mango, brandade di baccalà e aioli, una crema fatta con aglio e olio di oliva da spalmare sul pane o per condire il pesce.
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La prima parte del pomeriggio la dedichiamo al vino: di fianco al campeggio c'è la cantina cooperativa di Elne ("Les vigneron d'Elne", i vignaiuoli di Elne). Un ragazzo esperto e gentile ci guida nella degustazione degli 11 vini prodotti dalla cooperativa, la qualità è buona e i prezzi ottimi.
Nella zona producono dei vini dolci non passiti, ottenuti fermando la fermentazione tramite aggiunta di alcool. Il muscat de Rivesaltes è il più famoso: dolcissimo e profumatissimo, ne acquisteremo una bottiglia da bere durante il soggiorno, mentre abbiamo portato a casa 2 bottiglie di un prodotto similare, ma più invecchiato, con sentori molto più evoluti e quindi più interessante. Il costo di questi prodotti è assolutamente abbordabile, si parla di 9-10 euro per bottiglie da 750 ml del 1998!
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La seconda parte del pomeriggio è sempre dedicata alle immersioni... Anche se la pesca continua ad essere molto magra.
La sera a Banyuls c'è il mercatino serale dei prodotti tipici che si rivelerà essere un... Grande pacco! Infatti, niente banchetti con prodotti tipici, per fortuna c'è una rosticceria aperta dove troviamo qualcosa di decente, delle seppie ripiene. Questa è l'ultima goccia... Decidiamo di ripartire il giorno seguente per la Provenza, con una tappa intermedia nell'entroterra. Dal punto di vista gastronomico questa zona ha ben poco da offrire, come del resto tutta la costa meridionale della Francia. Però il mare e i paesaggi mozzafiato dei Pirenei che si tuffano sul mare non ce li dimenticheremo facilmente.
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