La sangria è una bevanda a base di vino e frutta originaria della penisola iberica. Sono molte le storie riguardo le origini della sangria, una delle più accreditate la fa risalire al Settecento come bevanda dei marinai ai quali era proibito bere bevande alcoliche e che, quindi, avrebbero trovato l'escamotage di mascherare il vino con la frutta per farlo sembrare un succo di frutta. Un'altra versione, invece, decreta che la sangria nacque come bevanda rinfrescante ad opera di contadini spagnoli e portoghesi che la realizzavano con i prodotti della terra a loro disposizione, vino, pesche, mele e agrumi. Una cosa è certa: l'origine del nome deriva da "sangre", la parola spagnola che indica il sangue, sia perchè il colore rosso della sangria ricorda il colore del sangue, sia perchè questa bevanda rappresenta il carattere focoso e passionale degli iberici.
Con il tempo la sangria ha smesso di rappresentare l'identità spagnola, anche se al di fuori della Spagna viene ancora vista, assieme alle tapas e alla corrida, come un emblema dell'intero Paese, ma in realtà oggi la sangria viene vista in Spagna come una bevanda per giovani e per turisti e viene servita principalmente nei bar più turistici dentro brocche da un litro (la jarra) e consumata come aperitivo o comunque lontano dai pasti. Un'altra situazione dove solitamente si consumano litri di sangria è durante le feste organizzate in casa da studenti universitari locali e/o erasmus. Comunque mai chiedere una sangria dopo le 10 di sera, e mai nei locali notturni, dove le bevande alcoliche servite sono cocktail più "robusti" come ron y cola (coca e rum) o gin e tonica. Piuttosto, se si vuole qualcosa di leggero, optare per una classica cerveza (la birra) o per un tinto de verano...
Il tinto de verano è una versione semplice della sangria, è una bevanda alcolica sempre a base di vino rosso ma senza frutta che viene bevuta d'estate nelle terrazze dei bar spagnoli. Il nome deriva dall'unione di tinto=vino rosso e verano=estate. Molto semplice da preparare, è un cocktail costruito direttamente nel bicchiere (di solito si usano i tumbler alti e stretti) con molto ghiaccio, vino rosso, una spruzzata di soda, acqua tonica o gassosa e una scorza di limone. Di sicuro è più "raffinato" e autentico della sangria e se lo si ordina non si viene scambiati per dei guiri (turisti)!
Concludo dicendo che in Spagna esiste un altro bibitone a base di vino rosso, molto conosciuto anche questo tra studenti e giovani che lo preparano soprattutto in occasione dei botellones estivi in piazza: il kalimotxo (pronuncia calimocio) di origine basca, che si prepara mescolando vino rosso, ghiaccio e coca cola, si serve direttamente dentro la bottiglia da 1,5 lt della coca cola e si beve a collo. Assolutamente da non provare...
Esistono innumerevoli varianti della ricetta della sangria, praticamente ogni spagnolo ne ha una sua e sostiene sia quella originale. C'è chi aggiunge lo zucchero, chi aggiunge anche sherry o rum, chi usa solo la pesca e chi invece ci butta dentro una macedonia, chi usa le spezie come nel vin brulè (cannella e chiodi di garofano), i catalani usano il vino bianco anzichè il vino rosso, i più giovani annaffiano il tutto con l'aranciata Fanta per farla diventare frizzante...
In mezzo a questa confusione, propongo una ricetta molto semplice, quella che, credo, si avvicini il più possibile alla prima versione di sangria creata nel Settecento, quando gli ingredienti a disposizione erano davvero pochi. Inoltre la mia ricetta si propone di essere anche il più "light" possibile (cosa dura considerando che il vino ha già molte calorie di suo). Un obiettivo però lo si raggiunge: questa sangria è rinfrescante e d'estate è un toccasana, ovvio, se bevuta con moderazione!
Autore: Andrea Tibaldi
Tempo di preparazione:
Tempo di cottura:
Tempo totale:
Lavare le pesche e tagliarle a cubetti, lavare il mezzo limone e l'arancia e tagliarli a fettine sottili senza togliere la buccia, quindi mettere la frutta in una brocca abbastanza capiente o in una bacinella di vetro. Aggiungere il vino rosso e lasciare il tutto a marinare per almeno 10-12 ore in frigorifero, coperto. Se la si preferisce più dolce si può a questo punto aggiungere lo zucchero, meglio se grezzo, che si scioglierà più facilmente. Al momento di servire, riempire i bicchieri tumbler con qualche ghiacciolo (3 o 5, sempre dispari), unire la sangria e l'acqua tonica a colmare il bicchiere, mescolare un poco con una paletta, inserire una cannuccia e, volendo, decorare con una fogliolina di menta.
Spesso si legge che per fare la sangria basta comprare un tavernello, tanto poi si mescola tutto e il risultato è buono lo stesso. Cosa sbagliatissima, il vino è l'elemento base di questo cocktail e va scelto con oculatezza. Se il vino di partenza è scadente anche la sangria non sarà buona e il primo effetto collaterale che noteremo sarà il mal di stomaco, il secondo, il mal di testa al risveglio... Gli spagnoli usano di solito una bottiglia di vino rosso garnacha o tempranillo, due varietà locali di uva, la seconda è difficile da trovare, la prima è il cannonau (grenache in francese, molto diffusa anche in Francia), si può provare a chiederle nelle enoteche specializzate, altrimenti si può optare per qualche uva nostrana che ben si adatta alla sangria: oltre al cannonau, un teroldego rotaliano, una bonarda non frizzante, una barbera dei Colli Bolognesi, un Salice Salentino, comunque un vino corposo ma non eccessivamente alcolico, intorno ai 13° per intenderci, e fruttato.
Il tasso alcolico della sangria dipende da due fattori: il tasso alcolico del vino utilizzato e la quantità di liquido con la quale viene diluito.
Se utilizziamo un buon rosso difficilmente avrà meno di 12,5-13 gradi, se ad esso aggiungiamo il succo di un'arancia, possiamo considerare per la sangria un tasso alcolico di circa 11 gradi.
Energia |
175 kcal - 732 KJoule |
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0 g |
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Proteine |
1 g - 4% |
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Carboidrati |
20 g - 96% |
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Grassi |
0 g - 0% |
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di cui |
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saturi |
0.0 g |
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monoinsaturi |
0.0 g |
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polinsaturi |
0.0 g |
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Fibre |
2 g |
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Colesterolo |
0 mg |
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Sodio |
6 mg |
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