Il guaranà è una bevanda analcolica ottenuta dai semi della pianta omonima originaria della foresta amazzonica, il cui nome scientifico è Paullinia cupana.
La pianta del guaranà è un rampicante che può raggiungere i 13 metri di altezza, anche se quella coltivata per scopi commerciali viene mantenuta come alberello alto al massimo 2-3 metri, così da facilitarne la raccolta dei semi.
Le sue foglie sono coriacee, di colore verde lucido; i fiori sono peduncolati, di colore bianco, generalmente raccolti in gruppi da 15-20.
Il frutto è una drupa di colore rosso accesso che contiene al suo interno l'endocarpo, cioè il seme, di colore biancastro e della grandezza di un cece con due puntini neri che spuntano come occhi. Il nome stesso guaranà, deriva dal termine warana, della lingua degli Indios, che significa " frutto che somiglia agli occhi della gente".
Proprio i due puntini neri presenti nel seme hanno portato i popoli nativi a pensare che questa pianta avesse gli occhi per vedere e a considerla una pianta sacra dai poteri "magici", come il fatto che mangiarne i semi potesse aiutare l'uomo a vedere e a capire meglio le cose che lo circondavano.
Il guaranà è sempre stato conosciuto in Brasile e in tutto il Sud America come elisir di lunga vita. Questa pianta contiene, infatti, la guaranina, una sostanza stimolante simile alla caffeina.
Le tribù degli Indios mangiavano i semi di guaranà per aumentare la loro resistenza fisica, per curarsi dalle malattie, nei casi di diarrea o di dolori mestruali.
I semi di guaranà venivano raccolti quando il frutto era maturo, venivano poi tostati e pestati fino a ridurli in polvere, che a sua volta veniva compattata con resina e posta al sole a maturare. Il blocco di guaranà così creato veniva poi grattugiato e mangiato al momento del bisogno oppure messo in infusione in acqua bollente.
Nel XVI secolo, durante la colonizzazione portoghese del Brasile questi rituali vennero conosciuti anche dagli europei.
Solo recentemente, però, a partire dal 1958, cominciò una vera e propria commercializzazione del guaranà con l'Europa, dove viene venduto sottoforma di bibita energizzante, di caramelle, di cioccolatini, o anche come integratore in pastiglie o in polvere.
Oggi il guaranà va molto di moda tra gli studenti che lo assumono in qualsiasi forma per aiutarsi a mantenere la concentrazione durante lo studio o prima di un esame.
Sulla scia delle recente moda degli energy drinks sono nati anche i guaranà, delle bibite dolciastre a volte gassate a volte no, a base di guaranina, la sostanza stimolante ricavata dai semi della pianta omonima.
I prodotti più famosi sono il Guaranà Antarctica, creato nel 1921 dal brand brasiliano Companhia Antarctica Paulista ed oggi la più diffusa in Brasile, Spagna e Portogallo, e il Guaranà (No Sleep) prodotta dalla AD Knjaz Miloš serba diffuso un po' in tutto il mondo.
La composizione chimica del guaranà prevede l'uso di metilxantine (caffeina, guaranina, teobromina e teofilina), oli e resine, mucillaggini, lipidi, tannini, saponine e polifenoli; più acido citrico, sorbato di potassio (un conservante), acqua e zucchero.
Come accennato anche nell'articolo sugli energy drinks, non è stato dimostrato nessun fondamento scientifico che preveda una reale connessione tra il bere queste bibite a base di guaranà e l'incremento delle prestazioni fisiche e mentale, se non un effetto eccitante dato dall'elevata presenza di caffeina.
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